Chapter III (Harold)

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E’ un nome carino, ho pensato. E c’era un’altra cosa che era carina. Il suo corpo.

Era alto, avrà avuto un 38 di piede. Il suo torso muscoloso era coperto da una maglietta nera. Portava dei jeans neri stretti, le sue gambe erano più belle delle mie. Aveva delle scarpe marroni, e un cappotto nero tra le mani. Le sue sode braccia erano coperte da neri tatuaggi, dandogli un aspetto da ribelle.

Ed infine, andai a guardare la cosa più importante: il suo viso. Non avevo mai visto degli occhi verdi come i suoi prima d’ora. Erano ipnotizzanti, talmente tanto che appena li guardavi dimenticavi persino il tuo nome. I suoi capelli erano semplicemente perfetti. Aveva dei boccoli tra il marrone e il nero, che lo rendevano di classe. Non erano né troppo disordinati, né troppo ordinati. Solo perfetti. E non c’erano parole per descrivere le sue labbra. Erano carnose, sembravano così soffici ed erano rosee. I suoi evidenti zigomi erano ben definiti e gli davano un’aria più seria, e mi chiesi per un momento se non fosse un modello o qualcosa di simile.

Mi guardava, con un sorriso sulle labbra. Solo quando mi accorsi che ero stata fin troppo davanti a lui ferma, davanti al suo bel corpo, diventai leggermente rossa e provai a dire qualcosa.

“Uh-uh, ciao.”

Veramente imbarazzante. Ridacchiò, le mie mani giocherellavano con il filo degli auricolari.

“C-come sai il mio nome?” domandai, nervosa. Alzai lo sguardo verso i suoi occhi e il mio cuore perse un battito. Era così bello. Come un capolavoro. Com’era possibile? Velocemente chiusi la bocca, appena realizzai che era leggermente aperta.

“Bene, chi non lo sa?” mi chiese.

Annuii. Era giusto. Chi non sapeva il nome della povera ragazza che aveva il destino scritto con un mostro? Decidendo di essere amichevole, mi sedetti su una panchina, indicandogli di sedersi accanto a me. Lo fece e si girò subito a guardarmi. Non ero in bella forma in quel momento e mi incolpai di non essermi fatta una doccia prima di lasciare il dormitorio.

“Tu studi qui?” gli chiesi, veramente curiosa di sapere. Se studiava lì forse potevo cambiare Letteratura per … un’altra materia … come la sua.

“Ehm … si. Sono in Legge.” Sorrise. Mentalmente mi incolpai. Volevo prendere Legge all’inizio! Non dovrebbe essere difficile cambiare ...

Devo veramente smetterla. Sembravo una specie di stalker in quel momento.

Non poteva aiutarmi  a capire di più su di lui, ma aveva un accento. Un accento inglese. Amavo quell’accento. Quel ragazzo diventava sempre più sexy ogni minuto che passava.

“Che bello! Anche io! Bene, io ero in Letteratura, ma non mi è piaciuta molto, così …” ho provato. Ridacchiò e mi sentii così bene.

“Hey, questo è fantastico! Bene, ci vedremo molte volte,” disse. Le sue labbra erano così sexy mentre parlava, e stavo pensando a cosa si provasse ad averle sulla mia pelle …

Basta! Non pensieri pervertiti! Una voce interna disse nella mia testa.

Stavo cominciando a sentire freddo, ma non volevo interrompere la conversazione. Volevo sapere qualcosa di più su di lui. Che brutto che non ci potevamo frequentare.

Non avrei avuto comunque possibilità …

“Uhm, sto sentendo un po’ freddo, potresti venire nel m-mio dormitorio, se ti andrebbe?” domandai speranzosa.

Sorrise e annuì.

Salimmo e aprii la porta dell’edificio.

Entrammo nel mio dormitorio, #27, e sospirai di sollievo non appena vidi che era in ordine e pulito. Lui andò a sedersi sul mio letto mentre io mi toglievo la felpa, gettandola a terra. Mi sedetti anche io sul mio letto, ma mantenendo una certa distanza tra noi. Forse sarei stata single per il resto della mia vita, ma lui no. Aveva la sua fidanzata.

“Così, la tua fidanzata è qui, ad Harvard?” chiesi, sorridendo, pensando a quel fottuto libro che non ci aveva fatto incontrare.

Sembrava come se sapesse qualcosa che solo lui poteva sapere. Lo sguardo che mi ha mandato significava che lei era qui ad Harvard.

“Dov’è?” chiesi ancora. Perché era solo alle sei di mattina se aveva una fidanzata con cui stare? Ho pensato che lei dovesse stare con lui …

Si girò verso di me, e notai un cambiamento nel suo sguardo. I suoi occhi erano più scuri appena sorrise, mostrando una fossetta. Mi morsi il labbro. Il mio cuore stava cominciando a battere forte nel mio petto appena si alzò e andò a chiudere a chiave la porta.

Si guardò intorno e i suoi occhi erano glaciali. “Lei è qui,” disse con la sua roca voce.

Mi spaventai improvvisamente appena cominciò a venire di nuovo verso di me.

“C-chi sei tu?” chiesi nervosamente, premendo le labbra una contro l’altra. Com’ero stata così stupida da farlo entrare qui dentro? Sapevo solo il suo nome!

Era davanti a me, il suo viso era di fronte al mio. Portò una ciocca dei miei capelli dietro il mio orecchio.

“Il mio nome è Harold Styles. Ma tu puoi chiamarmi Harry,” disse nel mio orecchio e potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle.

Merda.

//helloo//

Ciao a tutti lettori. Sono contenta dei commenti e dei 6 voti, ancora pochi ma stanno aumentando poco a poco dai ;). Ci tengo veramente molto a questa Fan Fiction, anche perchè ci sto mettendo molto impegno e molto tempo per tradurla, e ne sono contenta che piaccia a qualcuno. Come sempre voglio TANTISSIMI COMMENTI E VOTI. La prossima volta continuerò ad 8 voti, ce la faremo? x

СoмþµIsoяч ||h.s|| {italian translation}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora