Chapter VII (Lies)

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Mi girai verso Harry, spaventata. Mio padre stava chiamando, cos’avrei dovuto fare?

Harry si era ghiacciato, fissando il telefono come se stesse per esplodere. Non sarei rimasta sorpresa se l’avesse fatto, ad essere onesti.

Il telefono finì di squillare e con mia sorpresa, tirai fuori un respiro di sollievo. Harry fece lo stesso e cominciò ad uscire dalla macchina di nuo-

‘Ring! Ring!’

Non di nuovo. Deglutii appena notai che si stava infastidendo. “Non è colpa mia, cazzo,” dissi.

“Sai cosa? Rispondi,” sbottò, “Ma se gli dici qualcosa su di me ti taglierò la gola.”

I miei occhi si spalancarono per la paura e annuii velocemente. Spinsi il bottone ‘Rispondi’ e sobbalzai appena Harry spinse il tasto del vivavoce.

“Tiffany Roads!” la voce esclamò dal telefono. “Potrei avere una spiegazione del perché non mi rispondevi al telefono? Te ne abbiamo comprato uno per questa ragione, così che ci potessi contattare e viceversa!” disse, arrabbiato. Stava solamente cercando di proteggermi.

Sospirai. “Papà, calmati! Non l’avevo sentito. Scusami, okay? La prossima volta risponderò.” Mentii. Mi girai verso Harry e lui annuì, d’accordo con la mia risposta.

Sentii mio padre inghiottire dall’altra parte del telefono e potei immaginare la sua faccia in quel momento.

“No, scusami tu Tiff.” Disse teneramente. “Ero solo spaventato che lui ti avesse trovata.” Sbottò arrabbiato.

Guardai Harry, mordendo le mie labbra per il nervosismo. Stava fissando il telefono così attentamente che pensai potesse romperlo con la forza del pensiero.

“Eh … N-no, certo che no! Non parlare di quello, lo sai che mi fa sentire male.” Risposi urgentemente, cambiando argomento. “Comunque, per cosa avevi chiamato?”

“Bene, Claire voleva che tu venissi questo fine settimana così potrete fare shopping. Avrà un grande incontro a Philadelphia, ricordi?” il mio cuore si spezzò appena sentii ciò. Sapevo che non sarei potuta andare a fare shopping con lei. Non l’avrei potuto più fare. Non li avrei, probabilmente, mai rivisti.

Lo sguardo di Harry mi fece capire che dovevo mentire. Di nuovo.

“Eh …” non sapevo cosa dire. Se avessi detto di sì, sarebbero rimasti delusi che non sarei mai arrivata. Se avessi detto di no, gli avrei dovuto dare una spiegazione. Guardai Harry, disperata non sapendo cosa rispondere. Lui annuì ed aggrottai le sopracciglia, non sicura che fosse una buona idea. Afferrò i miei capelli e li tirò, facendomi ansimare. “Smettila di tirarmi questi cazzo di capelli!”

“Tesoro, è tutto apposto?” una preoccupata voce chiese dal telefono. Mi scese una lacrima e velocemente la tolsi.

“S-sì … io solo … la mia vicina di casa è una cretina.” Balbettai.

“Oh, okay.” Mi rispose, insicuro. “Ti stanno attaccando? Posso chiamare l’Uni e chiedere aiuto.” Roteai gli occhi.

“No, va tutto bene. È molto carina, è solo un po’ lunatica …” di cosa stavo parlando? “Oh, e andrò con mamma.” Dissi, cercando di finire la conversazione. Sentire la voce di mio padre era stato uno shock, e stavo per scoppiare a piangere.

“Bene!” mio padre disse. “Ho bisogno di andare dolcezza, ti chiamerò domani, okay? Ti voglio bene.”

Cercai di non far cadere una lacrima ma non ci riuscii. “Io … anche io.” Velocemente attaccai e cominciai a singhiozzare proprio lì, nella macchina di Harry.

СoмþµIsoяч ||h.s|| {italian translation}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora