Chapter XII (Missing)

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Siete fantastici, vi amo. Non ho riletto, abbiate pazienza se ci sono degli errori. x

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Mi svegliai di soprassalto, sentendo dei bicchieri frantumarsi più e più volte. Mi accigliai, guardando accanto a me e vedendo il letto vuoto. Cosa stava facendo? Mi girai verso la sveglia. Le cinque di pomeriggio? Ah bene, avevamo dormito durante il pomeriggio.

Sospirai, alzandomi lentamente e vagando per la stanza. Avevo bisogno di qualcosa da indossare. Mi aveva strappato tutti i vestiti, inclusa la sua maglietta e i suoi boxer che avevo avuto in precedenza. Alzai le spalle, indossando una maglietta bianca e un altro paio di boxer dal suo armadio. Uscii dalla stanza appena sentii degli oggetti venir lanciati.

Sobbalzai alla vista. La sua mascella era serrata duramente mentre tirava il tavolino nel muro, facendolo andare in pezzi. Il tavolo lasciò un foro nel muro, ed io mi accigliai. Del sudore brillava sulla sua fronte appena grugnì per la frustrazione, bevendo una bottiglia di whiskey prima di tirare anche quella contro il muro. Ma questa volta il tiro fu poco sopra la mia testa, e sobbalzai per la sorpresa, coprendomi la testa appena i pezzi di vetro erano caduti intorno a me. Ero intrappolata lì, non potevo muovermi o mi avrebbero tagliato il piede.

Alzai immediatamente lo sguardo, vedendolo davanti a me con occhi selvaggi.

“Cosa stai facendo?” gli chiesi, la mia voce uscì come un sussurro.

Allargò le narici, ovviamente provando a calmarsi, ma fallì appena cominciò a camminare verso di me, aggrottando le sopracciglia.

“Harry, ci sono dei pezzi di vetro a-“ cominciai, ma ansimai appena mi appuntò contro il muro, i miei piedi avevano lasciato il pavimento.

“Almeno siamo sicuri.” Sussurrò, baciandomi avidamente. Cosa?

Ricambiai il bacio, portando le braccia intorno al suo collo per portarlo più vicino, ma poi mi ricordai delle cose che aveva rotto due secondi prima, e volevo sapere il perché.

Mi spostai e tenni il suo viso tra le mani per evitare che continuasse a baciarmi e di farmi perdere nella passione. Grugnì, facendomi tornare a terra.

“Cos’è successo Harry?” sussurrai, giocando con i suoi ricci.

Sbuffò, guardando a terra. “Niente che ti debba preoccupare.”

“Ma-“ cominciai.

“Ho detto niente, Tiffany.”

Perché era così avaro? Ero stata carina con lui, quando potevo rendere la sua vita un inferno! Non c’era niente da fare, ero stata condannata e non potevo fare niente comunque. Ma perché non poteva fare lo stesso ed essere dolce con me?

“Bene. Non c’è bisogno di essere così avaro.” Dissi, delle lacrime scesero dai miei occhi. Ero stanca di essere lì e volevo tornare a casa. Ma non potevo.

Provai ad andare via da lui, e quando lo feci, cominciai ad andare verso la stanza da letto così che potessi piangere da sola. Uno straziante dolore mi prese al piede e piansi forte.

Urlai per il dolore e saltai nelle sue braccia, visto che avevo delle schegge di vetro in entrambi i piedi.

“Tiffany!” esclamò Harry. “Cosa pensavi di fare?”

Non ce la facevo più e delle lacrime scesero lungo le guance appena misi il viso nell’incavo del suo collo. “I-io volevo a-andare a dormire d-di n-nuovo.” Singhiozzai. Mi sentivo come una dannata bambina, ma non riuscivo a smettere.

Mi sorprese quando mi baciò la fronte e mi abbracciò stretta prendendomi in braccio a stile nuziale. “Hush, non piangere. Andiamo a pulire le ferite,” disse, camminando verso il bagno. Che sbalzi d’umore.

СoмþµIsoяч ||h.s|| {italian translation}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora