Liam's advices

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Liam's advices


Poco dopo che io e Louis atterrammo a Doncaster, riuscimmo a recuperare i nostri bagagli senza dover aspettare troppo. Liam, Zayn e Niall erano venuti a prenderci e li avremmo visti a momenti.
-Strano che quei tre abbiano convinto mia madre a non venire in aeroporto- disse Louis riferendosi ai nostri amici.

-Tanto stasera la vedrai comunque, come farò anch’io con la mia.

-Questo è ovvio, ma credevo che avesse fatto di tutto per venire lei a prenderci- continuò.

In effetti era vero: le nostre mamme avevano stranamente accettato di aspettarci a casa, piuttosto che venire in aeroporto. Nonostante questo, non ero seccato. Dopo i saluti con gli amici, loro mi avrebbero portato subito a casa. Stessa per con Louis.

Mentre trascinavo dietro di me il trolley, non distoglievo lo sguardo dal suolo e non avevo un’aria serena. D’altronde come potevo averla?

Mi tornò subito in mente l’odore che sentii non appena scesi dall’aereo: lo percepii anche nell’aria, più fredda e pungente di quella francese, che Parigi era ormai lontana.

In aereo non aprii bocca. Continuavo a fissare ciò che si presentava da dietro il finestrino e su quelle nuvole vedevo proiettate le scene più salienti delle mie vacanze scorrere come in un film: ho visto me pestare un piede a Monique mentre ero intento a fotografare la Tour Eiffel, il nostro prima appuntamento al bar Reine, le tante foto scattate mentre io e lei scalammo a piedi la torre francese, il nostro primo bacio sulla Senna, le tante uscite fatte, la nostra notte in albergo, l’addio. Fu straziante, ma dopo quel saluto in aeroporto non piansi più. Non potevo sopportare di farlo ancora. Apprezzai il fatto che Louis non commentò le mie lacrime di quel pomeriggio. Credevo lo facesse, magari per sdrammatizzare, e invece non sfiorò neanche l’argomento. Era meglio così.

Io e Louis passammo da delle porte scorrevoli e ci ritrovammo davanti le tante persone che aspettavano i loro parenti o amici appena atterrati in città.
Mi guardai bene intorno per vedere se scovavo in mezzo alla gente tre ragazzi a me familiari, alias Liam, Zayn e Niall.

-Dove sono quei deficienti?- si chiese il mio migliore amico spostando la testa prima a destra e poi a sinistra.

-Non lo so, non li vedo neanche io- risposi continuando a cercare con lo sguardo dove fossero quei tre.

Dopo poco tempo, scorsi tra la folla Zayn venirci incontro, seguito poi da Niall e Liam. Io e Louis li raggiungemmo e i saluti furono calorosissimi. Ci eravamo mancati tanto.

-Ehi ragazzi!- esultò contento Zayn.

-Finalmente avete abbandonato la Francia!- si aggiunse Niall simpaticamente e ci abbracciò entrambi, prima Louis e poi me.

-Ehi- seppi dire solo una piccola parola e mi forzai di sorridere. Rivedere i miei amici di sempre ha saputo guarire leggermente il dolore che stavo provando quel giorno e per un attimo riuscii a sentirmi meglio.

Riabbracciare Zayn, Niall e Liam mi confortò e finalmente mi sentii veramente tornato a casa, felice di esserlo, ma quella sensazione di benessere non durò a lungo.

-Siamo ancora al completo- disse contento Liam mettendosi tra me e Louis e cingendoci le spalle con le braccia. –E domani sera festa, vero?- aggiunse, e io feci una smorfia. Non capivo.

-Che festa?- chiesi stranito.

-Abbiamo organizzato una festa a casa mia per il vostro ritorno e viene un bel po’ di gente- ci annunciò Niall e Zayn annuì per confermare.

Ma chèrie | Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora