Months without Monique

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Months without Monique


Quel dicembre fu uno dei più freddi che io abbia mai sentito sulla pelle, e non solo per le basse temperature. Anche dentro di me c’era il gelo ed esso, col passare dei giorni, mi congelava gradualmente ogni vena del corpo.

Nonostante alcuni miei sforzi, non riuscivo a dare tregua al mio cervello, ma soprattutto al mio cuore, sentendomi costretto a pensare sempre a Monique. Era più forte di me.

Ogni anno, durante il periodo natalizio, sono sempre stato allegro e non ho mai smesso di venerare il Natale. Quella volta fu diverso, non riuscivo facilmente a sentirmi davvero felice.

Giornalmente, io e Monique parlavamo tramite skype e ci faceva male poterci sentire solo attraverso lo schermo di un computer, ma quello era l’unico modo per rimanere in contatto. Pensai di optare anche per dei social network, ma Monique era iscritta solo a Twitter e io non l’ho mai saputo usare. Ci dovevamo accontentare della webcam.

Passai moltissime sere chiuso in camera mia e seduto sul mio letto davanti al portatile, il quale mi proponeva l’immagine di Monique leggermente rovinata da piccoli e fastidiosi pixel. Io e lei parlavamo di più e del meno, di ciò che avevamo fatto in giornata, di quanto ci mancassimo a vicenda. Mi disse anche che un’agenzia di modelle l’aveva contattata per un servizio di foto e alcune di quelle, se venivano ritenute adatte, le avrebbero inserite in una nuova rivista che sarebbe presto uscita in Europa. La mia Monique stava progredendo passo dopo passo nel campo della moda ed io ero, e sono tutt’ora, felicissimo per lei. Solo una cosa mi turbava: se lei fosse diventata famosa, avrebbe continuato a pensarmi? O mi avrebbe presto dimenticato per un modello palestrato coi capelli sempre ben pettinati? Quando provai a chiederglielo, lei si mise a ridere.

-Quanto sei stupido?!- mi prese in giro.

-Non sono stupido, temo solo che questo possa succedere prima o poi- le spiegai. Forse un po’ idiota lo ero, dato che stavo cominciando a sentirmi scemo per davvero.

-Non pensarci nemmeno per scherzo- mi disse lei, e io mi sentii un po’ meglio, ma non del tutto. Quando ho un timore non lo scaccio via con uno schiocco di dita, non è facile.

Nonostante quel pensiero negativo, adoravo quelle sere passate al computer. Quante volte, poi, ho toccato lo schermo immaginando di sentire la pelle di Monique al posto di quella superficie liscia e artificiale? E lei faceva lo stesso, cercava il mio calore, la morbidezza dei miei polpastrelli, invece quello che percepiva era solo la durezza e la freddezza del suo portatile; tra le nostre dita c’erano solo i nostri maledetti PC, la tecnologia e molti chilometri di distanza.

A parte quelle serate dedicate interamente a Monique, io pensavo a lei anche in ogni altro momento delle mie giornate, ma non era solo colpa mia, tante cose me la facevano venire in mente. Tra queste, quella che mi è rimasta più impressa, è la neve.

Un pomeriggio decisi di invitare Liam, Louis, Niall e Zayn a casa mia per passare un po’ di sano tempo tra amici. Ne avevo un bisogno disperato, così non ci pensai due volte e organizzai quel piccolo ritrovo. Giocammo alla play, mangiammo un sacco di schifezze tra cui patatine, popcorn e pizza, facemmo gli idioti e, soprattutto, ci divertimmo. Fu uno dei pomeriggi più belli passati con loro, ma a un certo punto qualcosa cambiò dentro di me.

-Oh ragazzi, sbaglio o sta nevicando?- ci chiese Zayn guardando fuori dalla finestra del salone e sollevando un lembo della tenda. Noi tutti ci voltammo verso quei vetri appannati solo ai lati e io, notando quei piccoli fiocchi di neve che cadevano piano dal cielo, mi alzai immediatamente e raggiunsi Zayn. Guardai con espressione triste il paesaggio che pian piano si stava imbiancando e subito mi venne in mente Monique e il suo amore per la neve.

Ma chèrie | Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora