Preambolo

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4 Gennaio 2018. Un giovedì freddo. Claudio sapeva bene che sarebbe stata un'altra giornata redditizia alla pista di pattinaggio di Piazza Salotto, a Pescara. Gli piaceva insegnare agli altri a pattinare, ma non lo faceva per soldi. Si divertiva a passare li qualche ora esibendo la sua bravura, mettendosi in mostra, e facendo strage di cuori. Difficilmente passava un giorno in cui qualcuna non morisse per lui, una bandierina da aggiungere al suo album, una ragazza in più da raccontare agli amici. Ma a lui non interessava nessuna in particolare.

La sua vita andava bene. Anzi, era perfetta. Claudio aveva tutto ciò che un giovane potrebbe desiderare. Aveva potuto studiare, e anche con successo. Ma la laurea e i master non lo avevano fatto maturare, nè desiderare di "mettere le radici". Molti suoi coetanei erano già sposati, qualcuno aveva addirittura dei figli, ma lui no. Piaceva alle ragazze, e lo sapeva. Aveva un lavoro che lo divertiva e lo appassionava, e guadagnava abbastanza per potersi togliere diversi sfizi. Una bella casa, le macchine, le moto, i viaggi.

E una ragazza. 

Diciamo.

Perchè Annika era innamorata davvero di Claudio. Moltissimo. Ma sapeva bene che lui non sarebbe mai stato suo. Claudio era impossibile. Era di chiunque, temporaneamente. Ma non era di nessuna. E quindi Annika lo lasciava fare. Lo coccolava. Lo viziava come una mamma, più che come una fidanzata. Cercava di tenerlo attaccato a sè in tutti i modi possibili. E sapendo che Claudio era uno spirito libero e sarebbe sfuggito se si fosse sentito oppresso, gli dava tutte le libertà del mondo. Fingendo palesemente di non capire e di non vedere che Claudio non era affatto suo.  Annika lo adulava pagandogli qualsiasi sfizio, saldando le spese a suo nome, e praticamente non metteva da parte nulla del suo stipendio per poter stare con lui.  In effetti, lui le voleva bene come  a una sorella e faceva di tutto per non ferirla.

Ma l'amore è tutta un'altra cosa, e sfortunatamente Claudio stava per sbatterci il muso...

Una vita perfetta, quindi.

Quasi perfetta.

Alfredo, il cugino di Claudio, tornato proprio quel giorno nella natia Pescara dall'Università, sapeva pattinare anche lui abbastanza bene e si divertiva molto ad uscire con Claudio per rimediare amicizie, numeri di telefono, e perchè no, nuove amiche.  

Ma quel giorno cambiò tutto.

Davvero tutto.


Come un guantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora