Capitolo 4 - Conoscenze

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"Ciao Alice! Allora, mi hai aspettato molto, l'altro giorno, davanti al bar"? disse Claudio, molto infastidito e con una vena sarcastica nella sua voce. Tuttavia, non riusciva ad odiarla come Alice avrebbe meritato.   E dentro di sè, si infuriò ancora di più quando Alice, mentendogli spudoratamente, gli risposte "Certo, ero li ma non ti ho visto. Perchè, sei venuto?".   

Claudio riuscì a stento a reprimere la voglia di prenderla a schiaffi, ma fece buon viso a cattivo gioco e pensando alle due ore che l'aveva aspettata e cercata dappertutto, le disse "Certo... ci sono passato, ma solo 5 minuti, non ti ho vista, peccato".

Continuando a mentirgli, Alice gli racconto di essere stata da quelle parti in giro nel giorno dell'appuntamento. Claudio pensò che era proprio una ragazza compulsivamente bugiarda e superficiale, e cercò di essere distaccato e gelido, per farle vedere che a lui non interessava un granchè di lei.

In effetti ci riuscì, perchè si salutarono e per qualche giorno non la vide, iniziando (forse) a dimenticarla.

E passarono alcuni giorni. 

 Claudio quasi non pensava più ad Alice, però quando le veniva in mente, gli mancava, e avrebbe voluto rivederla. Ovviamente, una parte di lui gli diceva che era sbagliato, che Alice era troppo giovane, che non era il suo tipo, e via dicendo. Ma un'altra grossa parte di lui gli diceva il contrario.

Dopo circa una settimana, l'ultima settimana tranquilla e anestetizzata della sua vita, successe di nuovo.

Quella mattina, Claudio si svegliò tardi, doveva vedere un cliente noioso. In genere si curava prima di uscire, sceglieva con cura i vestiti e si vestiva sempre come sarebbe andato ad un appuntamento. Quella mattina, però, non si vestì con cura, e uscì di casa con la prima maglia trovata e col viso non sbarbato, tanto -pensava- non andava certo ad un appuntamento.

Ma il destino era in agguato.

Neanche cento metri dopo casa sua, mentre era arrivato ad un incrocio sul suo scooter, la vide. Stava uscendo da scuola.

Lei gli fece un mezzo sorrisetto-smorfia che lo trapassò come una freccia, e ora che sono passati anni, Claudio ancora ricorda come se l'avesse appena vista sorridere. Claudio fece il duro, la salutò, e tirò dritto.

Poi, appena fuori del campo visivo di Alice... si dovette fermare. Non riusciva più a guidare.

"Mi ha visto. Con questa faccia. Con questa maglia. Non mi sono neanche fatto la barba. Chissà cosa ha pensato. Io... devo rivederla. Ma non così..."

Claudio tornò a casa, si fece la doccia più veloce della sua vita, si aggiustò i capelli, si vestì bene, e si precipitò di nuovo in strada dove, facendo su e giù lungo tutte le probabili strade che Alice avrebbe potuto fare, alla fine dopo mezz'ora la rivide. Stava uscendo da un negozio di elettronica. "Chissà cosa ci va a fare in quel negozio, forse ha comprato qualcosa" pensò Claudio, mentre si fermava vicino a lei fingendo spudoratamente di essere passato li per caso.

Alice sembrò abbastanza sorpresa che lui si fermasse a parlare con lei, si salutarono, gli disse che stava tornando in casa-famiglia dove abitava, e andando via, gli diede una specie di appuntamento. 

"Perchè non vieni a prendermi fuori scuola, qualche volta? Io esco prima tutti i lunedì, mercoledì e venerdì alle 12:10; gli altri giorni esco sempre alle 13:10. Verrai?

Mentre Claudio pensava che erano parecchi anni che non andava a prendere una ragazza fuori ad una scuola, e che era inappropriato che andasse a prendere una sedicenne e si sarebbe vergognato se qualcuno l'avesse visto, la parte inconscia del suo cervello purtroppo aveva già risposto ad Alice: "Certo. Ci vediamo domani alle 12:10", le disse.

Ed andò via mentre si sarebbe preso a pugni da solo.

Tutto quel pomeriggio, e la sera, non fece altro che pensare a quella stronzetta che gli sembrava proprio una che avrebbe giocato con lui, proprio come lui aveva sempre fatto con le altre.






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