02.

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Vomitare, Izuku voleva vomitare.
«Potrei sapere il motivo, almeno?» Disss scocciato. "Oh, no no, non esiste, questo si deve levare dai piedi." pensava. Non nascondeva il fatto di essere scocciato, anzi: il tono della voce si era alzato, per lo stupore, e i suoi movimenti si erano trasformati in schizzati e violenti (quasi non era caduta la sedia nell'alzarsi).
Todoroki non sarebbe rimasto a dormire.
«...Non ho voglia di tornare a casa, per favore, Midoriya, solo per sta notte!» Pregò quest'ultimo.
L'altro sospirò: la madre quella sera era fuori città per lavoro, gli aveva lasciato un post-it sul frigo, e non aveva lasciato nulla di preparato da riscaldare, inoltre avrebbe dovuto fare il letto, pulire tutto e sopportare il disagio.
Si massaggiò la fronte mentre pensava a cosa fare, quando «Va bene, sai che c'è? Non fa niente, me ne vado, grazie comunque.»

Izuku si sentì offeso e colpito da quelle parole: gli diedero l'impressione di essere preso in giro; come se non avesse mai fatto nulla per lui e ora fosse arrabbiato per questo.

«No, no. Resta.»
Schiaffo mentale.
«Fatti una doccia mentre io cucino.»
Doppio schiaffo mentale.

Era stato uno scatto di rabbia e isterismo.
Era così stupido e facile da manipolare?
Prima che l'altro potesse dire qualcosa, si rifugiò in cucina per inventarsi qualcosa da mangiare.

Era stressato, isterico, arrabbiato e triste allo stesso tempo. Pensava la peggio cose, nei confronti di Shoto, di lui stesso e del mondo.
Aveva perso un amico, aveva fatto una pessima figura, aveva sopportato un intero pomeriggio di disagio, e ora? E ora con un minimo di senso di colpa causato da Todoroki era crollato, lasciando che il ragazzo che lo aveva appena rifiutato si approfittasse di lui. "Si sta approfittando di me, con un minimo di guilt trip e manipolazione caso ai suoi piedi."

Izuku stava preparando un Okonomiyaki quando iniziò a piangere; nel panico si asciugò le lacrime con il dorso della mano.

«Ho causato un po' di problemi, mh?»
"Porca puttana." pensò Midoriya.
Shoto era appoggiato alla soglia della porta della cucina, braccia incrociate e sguardo pieno di pietà.

«Beh, sì.»
Rispose stizzito e con sincerità: non ci cascava di nuovo, il guilt trip non funzionava con lui.

Shoto sospirò e si avvicinò ad Izuku per cominciare a cucinare con lui.
«Vuoi...parlarne?»
«Parlare di cosa? Di come io sembri un perfetto scemo o del tuo comportamento da narcisista?»
«Riformulo: vuoi una spiegazione?»
Midoriya ridacchiò sarcasticamente: «Cosa c'è da spiegare, non ti piaccio, fine, non te ne faccio una colpa -si girò verso Todoroki per guardarlo negli occhi-, ma il fatto che sei stato uno stronzo, quello sì che te ne faccio una colpa!»

Todoroki sbattè il pugno vicino ai fornelli, facendo rimbalzare la padella dove stava cuocendo il cibo e sobbalzare Izuku.

«Ma come ti permetti-»
«Se mi lasciassi spiegare -alzò la voce Todoroki- allora capiresti.»

Midoriya si zittì, e guardò l'altro per un po', poi indico il tavolo e a testa bassa disse «Siediti, io intanto impiatto qui.»

Qualche minuto dopo, i due non avevano ancora proferito parola: Shoto guardava l'altro e Midoriya giocherellava con il cibo.

«Non ti ho rifiutato perché non mi piaci -iniziò-, ma perché non posso permettermi di stare con te.»
L'altro si strozzò con il cibo, lo stomaco era sottosopra. Continuò «Non voglio causarti problemi: se mio padre venisse a scoprire che stiamo insieme darebbe di matto. Probabilmente ti minaccerebbe, o caccerebbe di casa me. Non voglio niente del genere, capisci?»
No. Non capiva.
«Mi sembra surreale.»
«È la verità, per favore credimi.»
Gli prese la mano.

Il mio Eroe [TodoDeku]{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora