03.

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Todoroki non sorrise a quelle parole, ma sospirò.
«Per favore non aspettarmi.»
«Perché non dovrei?» Izuku provò a prendere le sue mani e intrecciarle con le proprie, ma venne rifiutato violentemente.
«Perché no. È inutile anche solo provarci.»
Si offese, Midoriya. Mentre Shoto preparava il suo zaino in fretta e furia, l'altro gli stava incollato addosso, cercando spiegazioni: perché mai avrebbe detto quelle cose prima, quelle parole così dolci che lo avevano sciolto, per poi lasciarlo così.

Era di fronte alla porta di casa quando «Sei proprio uno stronzo.» sfuggì dalle labbra di Izuku.
L'altro si girò lentamente in shock.

«Prego?»
«Levati dai piedi!»

Con le lacrime agli occhi, Izuku lo spintonò fuori da casa sua sbattendogli la porta in faccia.

Rimase a fissare la casa per un po' per poi iniziare ad incamminarsi per strada.

Il cielo era oscurati da delle grandi nubi e si preannunciava un possibile secondo diluvio universale.
Shoto non aveva l'ombrello. Shoto camminava a testa bassa osservando le sue scarpe.
Prima la destra, poi la sinistra.
Camminava e camminava.
Le vie erano strette e cominciava a sentire il rumore di un motore, probabilmente una macchina, avvicinarsi.

Quando si è depressi non si è mai tranquilli.
C'è sempre un pensiero intrusivo o un problema.
Tu, sei tu il problema.
Non ti lavi? Che schifo. Non ti curi? Sei pigro. Non ti apri con le persone? Non lamentarti se non hai amici. Che problemi potresti mai avere? Tira fuori le palle.
Nessuno ti capisce, in fondo, quindi cerchi emozioni che ti facciano sentire bene per attutire il tutto: fumo, droga, alcohol, chi è fortunato può appoggiarsi ad amici e famigliari, all'amore, e poi c'è chi si appoggia all'autolesionismo, come Todoroki.
È tutto un loop.
Per ogni piccolo inconveniente si sente il mondo crollarti addosso e hai il bisogno di sfogarti in qualche modo. Certe volte sbagliato.

Il motore della macchina era sempre più vicino quando Shoto chiuse gli occhi.
Una goccia gli bagnò le labbra rosse, che contrastavano con la pelle pallida: qualcuno lo aveva chiamato Biancaneve una volta, ma non si chi.

La macchina era a cinque metri da lui e stava andando a tutta velocità quando le sue gambe cedettero. Volontariamente si lasciò cadere di fronte alla vettura. Non aprì gli occhi. Non sorrise.

Tanti si chiedono quale sarà il loro ultimo pensiero prima di morire.
Quello di Todoroki è stato Midoriya.

Lunedì mattina Midoriya sembrava ancora più distrutto. Gli occhi facevano fatica a stare aperti, rossi con due grandi occhiaie. Capelli spettinati. Si addormentò in classe, andò in bagno a piangere, non seguiva le lezioni...ma non venne mai richiamato dai prof, sarebbero stati degli infami a farlo.
Qualcuno si era messo a piangere in classe ed Aizawa si vide costretto ad accompagnarla in presidenza per chiamare i genitori e mandarla a casa.
Pure Bakugou stava male,il suo senso di colpa saliva a ogni minuto che passava.

La notizia che Shoto aveva provato ad ammazzarsi si era sparsa in fretta, d'altronde era il figlio del N2 Hero.
All'inizio nessuno aveva creduto al guidatore quando disse che il ragazzo si era buttato di suo, ma una ragazzina fece da testimone. Era traumatizzata, i suoi occhi sbarrati, parlava lentamente. Tutti credettero a lei.

A fine giornata Katsuki si avvicinò a Deku, isolandolo in un angolo del giardino.
«Tu sai qualcosa che gli altri non sanno, o sbaglio?» Per quanto potesse sembrare un ragazzino problematico e con grande problemi di rabbia (e lo era), Bakugou non era stupido.
Izuku lo guardò spento e annuì.

«Non-...sto bene con me stesso e voglio risolvere il possibile.»
«Mh.»
«Tu stai mettendo da parte i soldi per qualcosa? O quanto ricevi per paghetta?»
«Abbastanza, ricevo abbastanza. E sì, ho da parte...uh, un po', perché?»
«Volevo fare un viaggio in Europa, e ho tenuto da parte un po' di soldi, ma credo che quel bastardo a metà sia più importante, sopratutto per te, mh? Purtroppo però non bastano per la retta dell'ospedale, ho bisogno di una mano.»
Izuku sollevò il viso, Katsuki gli sorrise e appoggiò una mano alla sua spalla.
«Te lo chiederò solo una volta nella nostra vita, te lo prometto, puoi aiutarmi?»

Dovevano sbrigarsi e trovare un modo per ottenere soldi. Certo, le loro paghette messe insieme facevano un bel pò di soldi, ma ne servivano un altro paio di centinaia!
Avevano una settimana e decisero di vendere vecchi oggetti in giro e su internet. Qualche giorno dopo contarono i soldi d mancava ancora qualcosa. Izuku stava per scoppiare in lacrime dallo stress e dal nervoso quando Bakugou ricevette una telefonata dal suo caro amico Kirishima.

«Amico, senti, io ho dei soldi da parte per la vacanza in Europa che vomevamo fare no? Non è che li possiamo mischiare e salvare Todoroki?»
Inutile dire che Midoriya saltò addosso al biondo e gli rubò il telefono di mani per spiegare la situazione a Kirishima e ringraziarlo più volte.

Stavano andando in ospedale, Izuku e Katsuki, con i soldi ben protetti in tasca.
Ci mancava che qualcuno, passando, rubasse i soldi.
Kirishima non era riuscito a venire, ma gli aveva chiesto di dire anche il suo nome se qualcuno avesse chiesto qualcosa.
Affrettarono il passo senza motivo, fino ad arrivare alla reception dell'ospedale.
«Salve, siamo qui per pagare per Endeavor, Todoroki Shoto è il paziente.» E così detto, Bakugou mostrò i soldi sul bancone.
La segretaria,sospettosa e dopo un paio di domande,accettò i soldi.

Visitarono, una decina di minuti ciascuno, il bicolore nella sua stanza.
Prima Izuku, che ne era uscito piangendo, poi il biondo.

Nessuno sapeva di questa cosa, ma a Katsuki era piaciuto Todoroki. Venne rifiutato, e senza problemi (cioè solo con qualche crisi isterica) andò avanti con la sua vita.
Quandò origliò la dichiarazione di Izuku, non si sentì arrabbiato o offeso, anzi: provava quel sentimento che provavano i fratelli maggiori nei confronti dei minori. Provò anche soddisfazione nel vedere che Todoroki rifiutava tutti, come per dire "oh, non sono io che sono un cesso, ma è lui la fighetta", ma tralasciamo questo dettaglio.
Intanto erano passati quattro mesi dalla sua dichiarazione e si era reso conto di molte cose, come di come Midoriya era il suo migliore amico e di come Kirishima non lo fosse, e che avesse solo una cotta per lui.
Aveva sempre saputo di essere gay, quindi non fu un problema.

Gli avevi portato una rosa e un bigliettino di auguri, auguri di guarigione ovviamente.
"Non ho bisogno di cambiare -pensò- ho bisogno di imparare a rispettare gli altri e me stesso."

Intanto Deku, nel corridoio, piangeva e pensava a come tutta la situazione fosse contorta.
Aveva, però, tanti amici dalla sua parte, no?
Voleva baciare Todoroki, abbracciarlo e dirgli che lo amava tanto.
Voleva avete Shoto dalla sua parte, no anzi, voleva Shoto affianco a lui.

A.N:
terzo capitolo revisionato.
dopo essere stato a Napoli qualche giorno con la scuola, mi resi conto ieri che oggi avrei dovuto pubblicare la revisione e che non avevo niente di pronto.
che dire, ho fatto una magia e puff! eccolo qua tutto per voi^^.
prometto che non accadrà più^^!!
a venerdì con la Klance e a domenica con la prossima revisione!! mwaah!
-Todoxsan

Il mio Eroe [TodoDeku]{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora