Capitolo 4

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Era strano ammettere a me stesso di provare dei sentimenti verso il mio migliore amico.
Per di più sapevo di non poter essere ricambiato, poiché Taehyung era etero.

Era passato un po' di tempo, ma tutto ciò che era successo quel giorno non sembrava aver minimamente toccato Taehyung. Il nostro rapporto era sempre lo stesso. Continuavamo ad essere migliori amici normalmente. Quello che lui, però, non sapeva, era il fatto che, quell'avvenimento, avrebbe cambiato radicalmente i miei sentimenti verso di lui.
Ormai avevo capito di non volergli semplicemente bene e lo avevo ammesso anche a me stesso, ma sapevo che fosse impossibile stare insieme a lui.
Eravamo idol ormai, nonostante tutto, non potevamo avere relazioni, specialmente con un altro ragazzo. Per cui, cominciai a nascondere e reprimere tutto ciò che sentivo e provavo nei suoi confronti così da non darlo a vedere e chissà, magari, anche a non provare più niente verso di lui, ma soltanto un bene profondo.

[...]

Taehyung Pov.

Quella cosa. Quella fottuta cosa mi aveva completamente stravolto, non sapevo più cosa pensare su di me. Perché mi ero avvicinato così tanto a Jimin?
Eravamo migliori amici, i migliori amici non si comportano così.

Ero confuso su me stesso, su di noi. Non potevamo avvicinarci così tanto e poi far finta di nulla come stavamo facendo.
Dovevo fare chiarezza su ciò che provavo, anche se lui non sembrava minimamente coinvolto nella faccenda, anzi. Sembrava come se fosse tutto a posto, come se non fosse successo nulla.
Sapevo che non sarebbe stato nulla di che per lui, non potevo aspettarmi granché.

Avremmo dovuto chiarire, ma capii bene che nessuno dei due aveva intenzione di parlarne e, così facendo, nessun nostro atteggiamento cambiò.
In questo caso era tornato tutto come prima e nessuno si accorse di niente.

Il casino che avevo creato nella mia testa aumentava a dismisura man mano che il tempo passava e stare accanto a Jimin mi faceva sentire parecchio male...
Sentivo lo stomaco in subbuglio quando si avvicinava e questo non era per niente un buon segno. Perdevo qualche battito quando mi abbracciava o semplicemente mi accarezzava la schiena per confortarmi quando stavo male per qualcosa.
Lui c'era sempre e questo peggiorava la situazione...

Jimin pov

Lavoravamo come pazzi, avevamo appena debuttato e non potevamo permetterci di fermarci un minuto.
Stavamo lavorando molto con le coreografie ed, essendo sincero, con i ragazzi creavamo una perfetta armonia.

Quel giorno, dopo le prove, avevo deciso di restare in sala prove per migliorarmi in qualche passo. L'unico piccolo problema era Taehyung. Kim Taehyung.
Rimase con me perché anch'egli voleva continuare a provare la coreografia e, per farlo, voleva il mio aiuto. Ho bisogno del tuo aiuto, Jimin-ah. Sono scoordinato. Queste furono le sue parole.

Secondo il mio parere non c'era un bel niente da migliorare anche perché quel fottuto ragazzo era perfetto.
Mi chiedeva di aiutarlo con i movimenti perché Jimin-ah tu sei bravissimo a ballare e penso che mi possa aiutare davvero.
Ma che gli prende?
Si comportava davvero in modo strano, ma non ci diedi tanto peso.

Dopo circa due ore avevamo finito di provare e Tae mi sembrava abbastanza soddisfatto.
Ero molto stanco e, dopo molto tempo senza aver bevuto neanche un goccio d'acqua, probabilmente buttai giù un'intera bottiglia d'acqua. Beh, ci voleva.
Perso nei miei pensieri, notai Tae guardarmi un un modo davvero strano, era forse...arrabbiato?
"T-Tae? C'è qualcosa che non va?"
"Jimin."
Un brivido percosse la mia schiena, non mi chiamava mai in quel modo, a meno che non fosse arrabbiato o tremendamente serio. Continuava a guardarmi con quegli occhi così felini e penetranti, tant'è che dovetti distogliere lo sguardo, non riuscendo a reggere il suo.
Lentamente e in modo tremendamente sexy, con lo stesso sguardo iniziò ad avvicinarsi a me; il passo felpato.
Ad ogni suo passo il mio cuore perdeva un battito; più si avvicinava, più non riuscivo a respirare regolarmente.

"Ho...ho fatto qualcosa di sbagliato?"
Nessuna risposta.
"Tae, ti prego, parlami. Mi stai preoccupando. Perché mi guardi in quel modo?"
Fu tutto inutile perché sembrava come se non mi avesse neanche sentito.

Era a ormai pochi centimetri da me, ma continuava ad avvicinarsi. Sentivo che il cuore potesse uscire dal mio petto e andare a fare una passeggiata per quanto stesse battendo.
Il suo viso era fin troppo vicino al mio, le sue labbra troppo vicine alle mie e riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia bocca.
"T-Tae?"
"Jimin-ah..."
Lentamente inclinò la testa e piano piano si avvicinò.
Ero così attratto dalle sue piene e rosee labbra che, come la volta precedente, cominciai ad avvicinarmi anche io.
"Jimin, sei così-"

Un leggero click provenne dalla porta per indicare che la serratura fosse stata appena aperta.
Merda.
"Ragazzi, credo sia ora di tornare. È parecchio tardi."
Era Yoongi.
Per fortuna ci separammo alla svelta ed espirai tutta l'aria che non mi ero accorto di aver trattenuto fino a quel momento.
Taehyung farfugliò qualcosa come un "hai ragione, hyung. Torniamo subito."
Yoongi rispose con un cenno del capo e un "Ok, fate in fretta. Vi aspettiamo per mangiare."

Senza scambiarci una sola parola, ci cambiammo alla svelta e percorremmo gli stessi passi di Yoongi-hyung per poi seguirlo.
Durante la cena parlammo del più e del meno, ridendo. Il clima era molto sereno e, tra chiacchiere e scherzi, la cena giunse al suo termine e fu ora di andare a dormire.

Ero stanco morto e stavo per buttarmi sul letto, quando una flebile voce, la sua voce, nominò il mio nome.
"Jiminie."
Mi girai.
"Mh? Dimmi Tae." Gli regalai un lieve sorriso stanco cercando di non pensare a ciò che era successo poco tempo prima e che non mi spiegavo.
"Dormi con me?"
Questa non me l'aspettavo. Un brivido mi percosse il corpo.
Ovviamente caddi ai suoi piedi e accettai senza farmelo ripetere due volte.
"Certo, Tae."

Non era la prima volta che facevamo una cosa del genere, ma ora era strano. Ora era diverso perché io provavo qualcosa.
Ci accoccolammo nel suo letto, l'uno nelle braccia dell'altro. Era qui che mi sentivo bene. Era qui che mi sentivo al sicuro.
"Grazie, Jimin-ah." Mi offrì uno di quei suoi bellissimi sorrisi quadrati.
"Non dirlo nemmeno per scherzo, TaeTae." Ricambiai il sorriso.
Poco dopo le palpebre gli si chiudevano.
"Buonanotte, Jimin-ah." "Notte, Tae."
Si addormentò e, poco dopo, caddi anche io nel mondo dei sogni.
Ero lì tra le sue braccia. L'unico posto che consideravo casa.





Spazio autrice.

Ebbene sì, dopo un'attesa molto lunga sono tornata con questo capitolo.
Spero che vi piaccia, mi sono impegnata tanto.
Purple u.
~Miry.

The half of my heart || VMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora