CAPITOLO 14

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Pov. Franco

Il giorno dopo mi sveglio, e vedo che Roberta già si è alzata insieme alla bimba, mi alzo da letto e sento dei rumori che provengono da fuori dalla mia stanza, così apro la porta e solo allora, mi rendo conto che il rumore proviene dalla stanza dei giochi che abbiamo fatto al nostro piano, e non appena arrivo lí vedo tutti i ragazzi intenti a discutere.

Ad un certo punto mi faccio avanti e dico "Ehi" una volta attirata la loro attenzione, chiedo "Che cosa succede qui?".

Loro si guardano dubbiosi, e poi Nate si fa avanti e dice "Chuck e Hilde hanno preso un aereo per non so dove, e Chuck ci ha chiamato per avvisarci, e ha detto che a nostra sorella serve una pausa, e non ci ha voluto dire dove sono andati".

"No ma perché, non è possibile? Ma perché Chuck non vi ha detto dove sono andati? più che altro mi chiedo il perché voi non avete insistito" "Franco sei sordo, non ascolti quello che ti diciamo, sono partiti e non sappiamo dove siano andati e il perché è che nostra sorella vuole una pausa" "io credo che lei ha avuto abbastanza tempo e non ne serve altro."

Esco di corsa dalla stanza e vado in camera mia a prendere le chiavi della mia auto, scendo e proprio quando sto sulla porta per aprirla mi bloccano "dove stai andando?" "a cercarla, io non rimarrò qui ad aspettarla" "dove vai a cercarla?" "all'aeroporto, tanto c'è solo quello" "e cosa ti fa pensare che ancora non sono partiti" "non lo so, io ci voglio provare, se voi volete seguitemi se non avete intenzione di fare nulla e lasciarla andare prego fate come vi pare e lasciatemi andare."

Esco da casa e vado al garage dove si trova la mia bellissima bimba, entro in macchina e parto a tutta corsa verso l'aeroporto dove si dovrebbero trovare Hilde e Chuck, dopo un'ora e mezza mi trovo al parcheggio dell'aeroporto, scendo dalla macchina e mi faccio quasi un kilometro a piedi per entrare.

Entro ma non so dove andare, è talmente grande e pieno di persone, poi mi ricordo del cartellone dove c'è scritto tutti i voli e lo guardo, ma comunque sia non so quale sia il volo, quindi non potrei capire se sono partiti o stanno aspettando che parte.

Quindi ora la mia decisione è quella che li cercherò dappertutto e se non li troverò questo vorrà dire che non c'è più nulla da fare e che sono partiti, corro su e giù a destra e sinistra ma non li trovo neanche l'ombra di questi due, quindi me ne vado con l cuore infranto.

2 MESI DOPO

Stiamo tutti qui al salone che guardiamo la tv, ma proprio sul più bello la porta suona e papà si alza e io lo seguo con lo sguardo e vedo che va avanti alla porta e apre, ma non c'è nessuno abbassa lo sguardo e prende una lettera con la faccia spaventata viene verso di noi e si siede.

"Allora dice la mamma?" "è una lettera?" "da parte di chi? Forse di una tua amante che non sapeva che vivevi in questa casa con la tua famiglia e amici" lui la guarda male "no stupida è da parte di tua figlia" "Hilde" "si Hilde" "dai papà aprila su, voglio sapere cosa c'è scritto" lui la apre e comincia a leggere.

ciao
scusate se vi saluto cosi ma non sono molto brava a scrivere una lettera ma non mi voglio dilungare troppo perciò vado dritta al punto: io me ne vado mi dispiace ma io non c'è la faccio, troppe cose tutte insieme e io non riesco a sopportarle, il macigno che mi porto dentro è così grande che a volte mi manca il respiro e io non c'è la faccio più! Perciò mi dispiace.

Addio.

Io ci rimango, ansi ci sono rimasta male, e dà gli sguardi di tutti i miei fratelli capisco che anche loro ci sono rimasti male, ci ha detto addio lei non ci vuole, non ci vuole conoscere, ci odia non verrà mai più non potremmo crescere con lei, non la guarderemo più.

Why i still remember you?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora