Capitolo 1 - La copertina è tutto? (terza parte)

64 7 5
                                    

   Si impegna sempre tanto, sì, certo non lo nego. Il problema è che effettivamente tutto il suo impegno sembra essere fortemente incentrato nel distruggere tutto, grazie a un pessimo sistema karmico. In mancanza di altro ci dovremo accontentare, qualcuno dovrà pur smistare il lavoro in un momento così critico come nelle settimane che precedono l'andata in stampa, e almeno questo spero profondamente che lo sappia fare. Sorride venendomi incontro con passo svelto, portando un caffè in modo completamente incurante, e io ricambio pensando: "Ti prego, fa che non me lo rovesci sulla camicetta nuova proprio oggi."

   «Salve signorina Kim, ho segnato i suoi messaggi di stamani. Mark è impegnato a trovare un elenco di cose che la signora Gipson ha richiesto per il suo servizio fotografico e, mi creda, è una lista mooolto lunga. Per questo mi ha detto che posso dedicarmi completamente a lei, Miss Kim. Hanno chiamato anche quelli di Style News per sapere quando potranno intervistarla. Ha ricevuto l'invito per la cena di beneficenza al Plaza. Ha chiamato Peter Walter quattro volte e, alla quinta, gli ho detto che lo avrebbe richiamato lei.»

   «Grazie Tommy, penserò a tutto dopo. Chiama Jim e digli che ho del materiale da consegnargli. Ah, e per la signora Gipson, dì a Mark, quando lo senti, che questa me la pagherà. Lui capirà...», sorrdo indispettita.

   Mentre con passo svelto mi avvicino al luogo da cui diversi anni fa ebbe origine tutto questo enorme successo, vedo, attraverso le porte a vetro che separano il corridoio dal mio immenso ufficio, Dave.

   Mentre con passo svelto mi avvicino al luogo da cui diversi anni fa ebbe origine tutto questo enorme successo, vedo, attraverso le porte a vetro che separano il corridoio dal mio immenso ufficio, Dave

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

   Dave: per Forbes è tra i primi venti uomini d'affari sulla trentina più ricchi d'America. Proprietario di una delle case più famose e lussuose di Limousine e Jet, ha da pochi mesi aperto il suo decimo loft bar, uno tra quelli più in voga a Manhattan, e un centro benessere con palestra e piscina sul tetto del D&J Luxury Center, frequentato solo da un certo tipo di persone. Vanta un numero indefinito di copertine sui giornali scandalistici, e non, per via dei suoi numerosi flirt, presenzia a serate mondane e, stando a una recente intervista a uno dei soliti giornali per signore che amano impicciarsi dei fatti degli altri, pur di avere sempre un'immagine e una reputazione impeccabili sarebbe disposto a pagare qualunque cifra. Dave, insomma, è una di quelle persone che non hanno bisogno di una targhetta con su scritto il cognome per essere riconosciute.

   Sorpresa per questa improvvisa visita proprio qui, nel mio ufficio, afferro Tommy per il bordo della giacca tirandolo bruscamente a me in preda all'ansia.

   «Tommy, che ci fa Dave qui da me? Non dovrebbe occuparsene Monica?»

   «Ah sì, me ne sono dimenticato. Dunque... sulla scrivania di Barbara ho trovato degli appunti del signor Will per la nostra festa annuale: ha diverse idee, una delle quali riguarda la palestra del signor Nixon. Ha presente quella costruita sul tetto con la splendida piscina dietro la quale si potrebbe allestire il palcoscenico? Will oggi non può venire e la signora Fox ha un appuntamento inderogabile dal chirurgo. Lei è l'unica affidabile, così ha detto Monica, a cui cedere l'incontro. Quindi ho pensato di farlo accomodare nel suo ufficio. Credo che lui sia qui per discutere dell'idea.» spiega il ragazzo staccando delicatamente la giacca dalla mia presa assicurandosi che non si fosse stropicciata troppo.

   «Tranquillo, hai fatto bene. C'è altro che dovrei sapere?» gli tolgo un capello dalla giacca e mi ricompongo resami conto della mia eccessiva reazione.
   «No Kim, le ho detto tutto.» imbarazzato per la dimenticanza, mi porge il caffè e apre la porta dell'ufficio. Lo ringrazio con un cenno d'assenso e con un sorriso, mi liscio il completo e sistemo i capelli sciolti. Dopotutto, per anni ho insegnato ai clienti proprio quanto il primo impatto fosse fondamentale, e quanto l'immagine che diamo di noi abbia un'importanza non trascurabile anche nel lavoro, come nei rapporti sociali. In questo caso ho un duro compito: il modo in cui mi sarei presentata a quell'uomo non avrebbe dovuto solo rispecchiare me come donna, ma anche rappresentare il volto principale, e di massima affidabilità, di cui dispone il magazine in questo momento.

   Stringendo in mano la mia costosissima Fendi, entro e saluto Dave in modo naturale e disinvolto.

   «Salve Dave. Scusi per l'attesa.»
   Sono già stressata di prima mattina!

©️ Silvia Stoyanova 2019

Una Fidanzata in PrestitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora