Capitolo 4 - Ballando Sotto Le Stelle (seconda parte)

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   Corro giù per le scale uscendo di casa mentre un leggero vento fresco mi scosta i capelli e mi accarezza la pelle delicatamente facendomi venire la pelle d'oca, per poi fiondarmi nella macchina dove ad aspettarmi c'è Jeff, l'autista.

   «Salve, Jeff», gli sorrido con l'amicizia che gli riservo da sempre.
   «Buonasera, Miss Kim. Se mi permette, stasera è raggiante», dice chinando leggermente il capo.
   «Metti su un po' di blues. Quello buono», ammicco simpaticamente.
   «Sempre il migliore, Miss», risponde lui mentre, con una sola manovra, esce dal parcheggio e preme play sul lettore cd.

   Sono diretta verso il VIP, un nuovo locale dove Adam, Sarah e Jenna mi hanno dato appuntamento ieri sera.

   Adam è un artista, nello spirito e nel mestiere. Esponeva i suoi quadri in una piccola galleria sulla Dodicesima Strada. Vendeva poco o niente - da classico artista incompreso - finché io, in nome della nostra grande amicizia, non decisi di dargli una mano, portando tanti nomi famosi fanatici d'arte, qualsiasi tipo d'arte, durante una festa per la nuova esposizione. Quello per Adam è stato il boom mediatico di cui aveva bisogno e che gli aveva permesso di diventare qualcuno in una città in cui, tipicamente, non sei nessuno. Ogni giornale parlava della piccola galleria che celava un nuovo grande talento newyorkese. È così: qui si passa in un attimo dall'essere nessuno all'essere grandi. Il problema è che si passa ancora più velocemente nel senso inverso! Si dichiara gay dalla nascita. "E quando uscii dalla vagina di mia madre, già sentivo la voce della Streisand risuonarmi nelle orecchie", racconta a ogni cena fra amici, come se le sue tendenze sessuali non siano già visibili dallo spazio!

 "E quando uscii dalla vagina di mia madre, già sentivo la voce della Streisand risuonarmi nelle orecchie", racconta a ogni cena fra amici, come se le sue tendenze sessuali non siano già visibili dallo spazio!

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   Io e Adam ci siamo conosciuti cinque anni fa, durante una festa di compleanno di un'amica in comune. Lui aveva il cuore spezzato a causa di una storia andata male e io ero l'unica single
alla festa, tanto per cambiare! Avevamo passato tutta la serata seduti sulle scale antincendio del sesto piano di un palazzo a Brooklyn. Lui avvolto da uno smoking color verde pastello che sottolineava il suo fisichino asciutto, e io da un vestito Prada comprato in saldo in un negozio alla moda poco fuori Manhattan. Quella sera avevamo dato inizio a una vera e sincera amicizia.

   Sarah, invece, è una delle principali blogger di gossip di New York. È sempre così occupata a pensare alla vita degli altri che non ha mai tempo di crearsene una propria. Vive di vecchi telefilm in tarda serata ed esce frequentando locali unicamente con la speranza di scovare qualcuno da pubblicare sul suo blog. La città è piena di gente più o meno famosa che si può incontrare in un qualsiasi luogo dell'isola. Le It-Girl come me sono poi un bocconcino davvero gustoso per chiunque faccia questo mestiere.

   Ci siamo conosciute due anni prima durante una lezione di spinning

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   Ci siamo conosciute due anni prima durante una lezione di spinning. Sarah non era di certo andata lì per tenersi in forma, ma per incontrare da vicino Charlize Theron che assisteva alle stesse lezioni. Gli spuntini a tarda notte da McDonald's sono lì, immobili e persistenti, sulle sue cosce. Eppure lei, con grande fierezza, fin dal primo giorno mi disse che non sarebbe mai stata schiava delle diete e delle palestre. Amo chi si ama, ma, nonostante questo, da allora cerco di traviarla verso
un'alimentazione sana. Sottile manipolazione: con gli uomini è un rischio... ma con noi donne chissà che possa funzionare veramente?!

   Jenna è la classica bella ragazza che cerca di mantenersi da sola, pur avendo una famiglia particolarmente ricca, facendo la commessa da Macy's nel reparto scarpe da donna. Vorrebbe
crearsi una propria famiglia e avere dei figli, ma qui a Manhattan dice sempre che le sembra un'ardua impresa. La ragazza dalle collanine di perla e i vestiti alla moda raffinati è stanca di correre dietro ad alcuni degli uomini più strani che abitano la città, una specie di maschio geneticamente modificato per resistere all'innamoramento. Frequenta uomini di ogni genere: baristi, musicisti, banchieri, personaggi d'affari, disoccupati, sportivi, artisti... Non si può dire che non ci stia provando. Eppure hanno tutti in comune la repulsione verso i sentimentalismi e l'amore stesso, spezzando, così, il cuore della povera Jenna che, puntualmente, finisce per essere lasciata o tradita.

 Eppure hanno tutti in comune la repulsione verso i sentimentalismi e l'amore stesso, spezzando, così, il cuore della povera Jenna che, puntualmente, finisce per essere lasciata o tradita

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   Ha conosciuto me grazie ad Adam, ai tempi già suo amico, durante una serata in preda alla disperazione, dopo l'ennesima rottura. Lui non se la sentiva di affrontarla da solo e quindi
aveva chiesto a me di fargli da spalla.

   Stasera, come qualunque altra sera del resto, una lunga fila di gente che trepida per entrare nel locale, si volta verso la strada fissando incuriosita la macchina dai finestrini oscurati
che si sta parcheggiando davanti l'ingresso. Jeff mi apre la portiera facendomi scendere, cerco di essere composta ed elegante. Da sempre temo le brutte figure e adesso, o meglio da quando ho tanti occhi puntati addosso, le temo ancora di
più...! Alcuni mi fissano con aria interrogativa, altri mi riconoscono e li sento farfugliare un passaparola a quelli vicino, mentre io cammino velocemente a testa un po' china cercando
di dare meno nell'occhio possibile ed entro direttamente nel locale. Amo questo lato dell'essere qualcuno: si può sempre saltare la fila, per il bene dei nostri piedi su tacchi quattordici, ovviamente.

   «Eccoti tesoro. Credevamo che ci avresti dato buca anche questa volta. Jenna ancora non ti ha perdonato per averlo fatto la settimana scorsa.»

   Mi volto e vedo Adam con tre drink in mano che rischiano di rovesciarsi sulle sue scarpe vistosamente nuove.

   «Scusa, giornata lunga al lavoro. Vedo che voi non avete perso tempo con le ordinazioni. Non si usa aspettare più la reginetta della festa?», scherzo con Adam. Lui mi chiama sempre la reginetta della festa quando cerca di farmi pesare i miei perenni ritardi.
   «Emergenza cuore infranto. Jenna, di nuovo. Senza alcol non reggo le sue lagne, riesce a singhiozzare così rumorosamente che a Brooklyn stanno già emigrando! Se va avanti così, questi tre saranno tutti per me.»
   «Uhm... bene, allora vado a fare rifornimento anche io. Pessima giornata.»
   «Cos'è successo? La Fox non ti ha lodato abbastanza?»
   «Ah ah ah, no. In ufficio c'era quello stronzo di Dave Nixon. Quella sua aria "io so tutto", "io posso tutto" o "...e chiunque tu sia, vali sempre meno di me". E in più credo ci stesse provando con me. Che schifo!»
   «Dave Nixon? Oh mio Dio! Ragazza, tutte pagherebbero per essere al tuo posto e invece tu ti senti indignata? Tesoro, apri gli occhi: siamo nel 2018 e qui la galanteria che cercate tu e
Jenna è morta! E infatti lei compiange la defunta dal lontano 2000», esclama sventolando allegramente i drink.
   «Vi raggiungo tra poco. Intanto cerca di recuperare Jenna», dico dirigendomi verso il bar abbastanza perplessa: Adam mi ha appena paragonata a Jenna. Colei che tutti noi diamo per persa a causa dell'amore apparentemente impossibile è mia simile? Sono senza speranza? Credevo di aver superato il concetto del grande amore, il cavallo bianco e il Principe Azzurro.
Mi faccio spazio a fatica tra la folla mentre ripenso alla situazione sentimentale della mia amica.

©️ Silvia Stoyanova 2019

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