Capitolo 2 - Incontri Inattesi (seconda parte)

34 8 5
                                    

   Eccolo qui, in questo ampio ed elegante ufficio da cui la luce entra prepotentemente dalle grandi vetrate. Sobrio e sofisticato come non si sarebbe mai aspettato da una It-Girl da copertine patinate - forse credeva che il colore predominante sarebbe stato il rosa Barbie?

   Si siede sulla morbida poltrona dinnanzi la scrivania di cristallo e inizia a giocherellare con lo smartphone quando sente una voce isterica e squillante invadere il corridoio che, fino ad ora gli era sembrato anche troppo silenzioso e quieto, ...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

   Si siede sulla morbida poltrona dinnanzi la scrivania di cristallo e inizia a giocherellare con lo smartphone quando sente una voce isterica e squillante invadere il corridoio che, fino ad ora gli era sembrato anche troppo silenzioso e quieto, quasi da sentire un ronzio nelle orecchie. Si volta e vede la tanto amata Kim Stewart tenere per la giacca Tommy. “Lei sì che sa come prenderlo” pensa Dave tra sé e sé mentre assiste divertito alla scena. Dave si alza allacciandosi i bottoni del suo magnifico completo. La donna si accorge della sua presenza e, dopo uno scambio di battute con il povero ragazzo, entra in ufficio. Dave la guarda incantato mentre si sposta una ciocca di capelli davanti agli occhi. E Kim gli sorride mostrando quel sorriso da ventisettenne che fa perdere la testa a tutti gli uomini che incontra. Si avvicina a lui porgendogli la mano per salutarlo dopodiché si dirige verso la sua poltrona di finta pelle e appoggia la borsa sulla scrivania mentre Dave rimane in piedi, quasi imbambolato, fissandola per qualche secondo. Di donne belle ne aveva viste nella sua vita - le sue principali relazioni sono state con attrici e modelle - quindi perché guardarla così? Specialmente dopo aver passato mesi e mesi a sbuffare davanti alle sue interviste e copertine.

   «Prima di tutto la ringrazio per essere venuto qui», dice con tono caldo, composto e professionale, «il mio segretario mi ha accennato di cosa si tratta. Io la trovo fantastica come idea, però sta a lei dirmi cosa ne pensa. Purtroppo non ci sono né Will né la signora Fox, quindi, a quanto pare, se la dovrà vedere con
me.» sorride sicura di sé.
   «Sono fortunato a non trovarmi davanti alla portatrice sana di botulino-mania di nome Monica Fox, o del suo schiavetto Will.» risponde lui come auto-ammissione di colpevolezza per eccesso di pregiudizio.
   «In realtà mi prospettava una giornata abbastanza noiosa ed ero disposto a tutto per scamparla, quindi eccomi qui. Mi scusi se mi dilungo in questi discorsi ma non credevo che venendo qui sarei rimasto senza fiato,» ammette goffamente toccandosi il nodo della cravatta, «a dire il vero ero venuto qui con l’idea di rifiutare. Sa, ho ricevuto un’altra offerta che, lo ammetto, in termini economici per me è molto più vantaggiosa e si avvicina di più allo stile del marchio della famiglia Nixon… ma ora che l’ho finalmente vista di persona, non posso che dire che accetto la vostra proposta. Sa...», si alza avviandosi verso l’enorme vetrata che si affaccia sulla città ammirando il panorama,

», si alza avviandosi verso l’enorme vetrata che si affaccia sulla città ammirando il panorama,

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«mi è capitato spesso di leggere la sua rubrica di consigli. Ho letto anche molti articoli e interviste che non facevano altro che lodarla, quasi fosse la donna prodigio del secolo. A dire il vero credo che sia impossibile non imbattersi nel suo nome visto il fenomeno mediatico che suscita. Vedo tante belle frasi scritte nero su bianco. E adesso, qui davanti a lei, mi chiedo se ha mai creduto in ogni singola parola che ha digitato con le sue belle mani fresche di manicure sul computer. Siamo tutti bravi a dispensare consigli, ma quanti di essi sono frutto di quello che siamo e non di quello che abbiamo letto sui libri qua e là? Sa, quei libri che promettono di insegnarci a vivere?», poi si volta verso Kim con un sorriso di sfida e continua, «ma oggi, vedendola, credo di aver capito qualcosa in più di me: ho una curiosità viscerale verso di lei. E voglio capire chi è lei davvero. Ho un istinto infallibile e non mi sbaglio mai su chi ho davanti. Quindi, sì. Facciamo questa cosa.»
   La ragazza lo guarda basita e con la bocca leggermente aperta. Non può capacitarsi di come un uomo possa fare un monologo del genere. E, dopo un attimo di riassesto, gli sorride fingendo di non aver captato il forte scetticismo in quel ragionamento e, alzandosi in piedi, lo ringrazia per aver accettato la loro proposta.
   «E poi sono uno dei pochi che non ha avuto la fortuna di averla come ospite. E, onestamente, non l’ho nemmeno mai vista con un bell’abito da sera dal vivo. Devo rimediare. Lei è molto famosa anche per le sue uscite in pubblico.» aggiunge frettolosamente prima che Kim possa dire altro. Guardandola non è solo la bellezza a colpirlo. In lei si percepisce chiaramente quell’aria da donna potente sapientemente celata dalla sua timidezza. Non perché le sue capacità le abbiano concesso di avere più potere di quanto meritasse, o credesse di volere. Ma perché ha il potere innato di incantare anche senza parlare.

©️ Silvia Stoyanova 2019

Una Fidanzata in PrestitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora