Nome: Aranel. (sposa del re, in lingua Sindarin)
Cognome: reale cognome sconosciuto. (viene erroneamente chiamata Aranel Elrondion)
Età: nata durante l'inizio della terza era, ha 3018 anni.
Razza: Alto elfo
Aspetto: Elfa estremamente bella, dal viso regale, latteo, possiede dei grandi occhi color del ghiaccio e lunghi capelli corvini lisci all'inizio e ricci alla base. Il corpo slanciato e perfettamente formato, è reso ancora più atletico dal fetto che ella viene allenata da Glorfindel a Imladris.
Storyline: nata all'inizio della terza era, ella venne lasciata sulla soglia di Imladris da un cavaliere elfico gravemente ferito, che muore fra le braccia di uno sconvolto Glorfindel e davanti gli occhi di un esterrefatto Re Elrond, che si era sposato da poco con la sua amata Celebrian. I due novelli sposi decisero di chiamarla Aranel, dato che una notte, Elrond ebbe una visione che tenne solo per se, non sapendo bene come interpretarla. Ella cresceva nel fiore della sua bellezza, riempiendo d'orgoglio colui che ella riteneva suo padre, e pianse fra le sue braccia quando Celebrian partì per non tornare più fra le terre di Imladris. Da quell'avvenimento la giovane elfa diede anima e corpo all'allenamento con Glorfindel, vincendo anche contro i gemelli alle volte. I visitatori che arrivavano a Gran Burrone rimanevano incantati dalla sua bellezza, anche se era nulla in confronto a quella dell'amata sorella Arwen, ciò non scatenò mai gelosia nella giovane, anzi, la fece avvicinare ancora di più alla sorella minore non volendo che soffrisse. Durante un viaggio verso bosco atro, andavano a trovare re Thranduil e la moglie che aveva appena dato alla luce un figlio, il re diImladris, con il cuore pesante, decise infine di rivelarle tutta la verità, cosa che sconvolse la ragazza, facendola chiudere in se stessa e mantenere le distanze da Elrond per il resto della permanenza alla corte di Re Thranduil, provocando un enorme dolore nel cuore del mezzelfo. Arrivati alla corte, entrò per primo il re di Gran Burrone, tutti gli elfi videro la sua aura lucente, anche se era trattenuta dal re stesso per umiltà personale, invece, la giovane Aranel, sfavillava come una stella, non come Arwen, ma era pur sempre una luce meravigliosa, che ella non seppe trattenere per lo sconforto interiore. La permanenza alla corte del re Silvano la rendeva ancora più nervosa, perché sentiva uno strano fato chiamarla in quei luoghi, ma era come una voce lontana, come se quel giorno dovesse ancora venire.
