Thorin non era per nulla contento, no, non lo era per niente, se gli altri nani sembravano, almeno esternamente, la sua presenza, lui palesava il suo fastidio e la sua poca voglia di camminare con un elfo, per di più femmina, nel gruppo, ma ella lo ignorò, passando agilmente dove i nani non riuscivano e li aiutava a ripararsi durante la tempesta, e anche dalla lotta che stavano attuando dei giganti di pietra, più volte infatti si era ritrovata stesa sul pavimento liscio e bagnato della montagna, perché prendeva per tempo i nani che rischiavano di cadere nello strapiombo a causa dei tremori causati dalla lotta dei grandi esseri. Più volte aveva volto lo sguardo verso Imladris, che si allontanava sempre di più divenendo sempre più piccola, ma quando ella sparì totalmente dalla sua vista smise di farlo, era inutile guardarsi alle spalle, non serviva a nulla, se non a sentire il dolore della separazione. Quando entrarono in quella specie di caverna, lei non era propriamente d’accordo, avvertiva che qualcosa non andava, che quel luogo non era adatto per dormire, ma i nani sembravano sordi alle sue parole, solo Bilbo la osservava con occhi spaventati, dato che credeva alle sue parole fidandosi di lei, ma ne lei, ne il mezzuomo potevano fare qualcosa, così si mise davanti all’entrata della grotta, nell’ombra, vigile e attenta a vegliare sui nani, dovette anche fermare il giovane signor Baggins, che a quanto pare voleva fuggire.
-Dove crede di andare Signor Baggins?Chiese con la gentilezza che colorava le voci della sua razza, il solo vederla comparire all’improvviso, vece sussultare il povero Hobbit che si portò una mano sul petto che si alzava ed abbassava quasi in maniera forsennata.
-Desidero tornarmene a casa, non mi trovo a mio agio qui, ho sbagliato ad accettare.
Disse con voce malferma il nano che faticava guardarla negli occhi, aveva notato che molti di loro non riuscivano a sostenere il suo sguardo e questo accadeva soprattutto al giovane Bilbo, come in quel momento.
-Non le sembra troppo tardi per fuggire? Ha assistito alle condizioni in cui corre la strada che abbiamo percorso, ha visto che genere di battaglia sta avendo luogo fuori da questa grotta, quindi mi dica, come farà a tornare indietro, senza l’aiuto di nessuno ?
Chiese seria mantenendo lo sguardo fisso sul viso del piccolo uomo che aveva di fronte, sul cui viso accresceva la sensazione di sconforto ad ogni singola parola che ella pronunciava, ma non poté risponderle, perché la giovane dama di Imladris, fece in tempo a tirarlo verso di se prima che il terreno sotto ai nani si aprisse inghiottendo i nani addormentati, che si svegliarono all’inizio della loro caduta iniziando ad urlare.
-Poi non mi vengano a dire che non glielo avevo detto.
Borbottò la giovane elfa infastidita saltando nel tunnel insieme al giovane Hobbit, sguainando le proprie spade elfiche, che si illuminarono di blu.
-Per gli dei…
Quel colore indicava una sola cosa, orchi, infatti, quando atterrò elegantemente davanti al gruppo di nani, anche se due di loro si beccarono il povero Bilbo sulle loro teste, sentiva il loro sguardo insistente sulle spalle, come se volessero vedere se era davvero in grado di difenderli.
-La prossima volta..
Disse girando il viso per guardare il re esiliato con la coda dell’occhio.
-Ci accamperemo solo se io dirò che è un posto sicuro.
La voce era fredda e tagliente come le lame che aveva fra le mani, ma non c’era più tempo di parlare, girò di scatto verso gli Orchi che correvano verso di loro come posseduti da un demone, la giovane elfa sentì l’eccitazione della lotta e sorrise divertita, mentre lasciava libera la sua forza di illuminarla come una stella, sentiva gli orchi urlare e coprirsi gli occhi inveendo contro l’elfa, che, roteando su se stessa, evitò dei fendenti degli orchi e iniziò a combattere, con perfezione, eleganza e ferocia, cosa che destabilizzò per un momento i nani, non aspettandosi quel tipo di combattimento da un elfo femmina, ma partirono subito dopo di lei all’attacco, uccidendo anche loro degli orchi. Ma per quanto fosse brava, un grosso orco, che approfittando del fatto che un suo simile sta combat tendendo contro l’elfa tenendola occupata, la carica colpendola al fianco con un pugno per poi colpirla al viso con lo stesso pugno. Quando riprese i sensi, era legata insieme ai nani di fronte al trovo di uno schifoso orco grasso e, se possibile, ancora più maleodorante degli elfi, mentre controllava che i nani fossero tutti vivi, si rese conto che lo Hobbit non era con loro, ma non esternò la propria ansia, perché se Bilbo era vivo lo avrebbe messo nei guai.
-Guarda guarda, uno schifoso elfo, che per giunta brilla.
Disse il “sovrano” di quegli esseri immondi, che osò ridere quando ella lo guardò con uno sguardo glaciale, sentiva i nani agitarsi, come se volessero prendere le sue difese, ma parlò nelle loro menti prima che potessero dare aria alla bocca.
-“non fiatate, ne vale della vostra vita.”
Li sentì immobilizzarsi quando avvertirono la sua voce nella loro mente e rimasero in silenzio, seguendo il consiglio dell’elfa che avevano sottovalutato e sottostimato, anche Thorin lo pensava, ecco, lo pensava, ma la giovane sapeva bene che mai glielo avrebbe detto.
-E’ bello deridere la figlia del sovrano elfico Elrond quando è legata, vero? Suppongo che abbiate paura di me, d’altro canto, se uno dei vostri uomini non mi avesse attaccato slealmente alle spalle, a quest’ora non avreste nessuno con voi.
Sibiliò con voce glaciale con una buona dose di veleno, sorrise divertita nel vedere che il re grasso si agitava inviperito, ma prima che potesse fiatare e dichiarare l’esecuzione della giovane principessa, la giovane per prima sentì la voce di Mithrandir e sorrise con sfida al re, si liberò delle corde con un coltellino che aveva nascosto sotto la giubba e liberò anche gli altri mentre Gandalf atterrava di fronte al re grasso, che per mano dello stesso Vanir perse le budella e poi la testa. Recuperò le armi restituendole ai nani incominciando poi una seconda lotta con gli orchi che si erano precipitati ad uccidere colui che aveva assassinato il loro re. Rinfoderò le spade e prese l’arco, che aveva da poco rindossato, dato che i vermi glielo avevano tolto da svenuta, ed iniziò ad uccidere diversi orchi con delle frecce incantate che prendevano fuoco quando colpivano il bersaglio, ma ciò avveniva solo quando la giovane pronunciava delle specifiche parole in elfico. Continuando a combattere alla fine riuscirono ad uscire seminando gli orchi che li inseguivano, almeno per il momento, la preoccupazione che avevano per gli orchi venne sostituita da altro, ovunque guardassero, chiunque lo chiamasse, non si aveva alcuna traccia del giovane Hobbit Bilbo Baggins.