Io non mi chiamo John. Non mi chiamo Brian, non frequento la Blabla High School e non gioco a football. Beh, credo... di non conoscerne neanche molto bene le regole... Una volta feci per afferrare un passaggio, ma avevo le dita tese e mi sono spezzato una falange - le vecchie partite di basket. Le medie. Terribili. - Non faccio sport, non esiste in nessuna parte del mondo che mi vedrete alzare una gamba a più di un metro da terra. Non sono un genio incompreso, non sono più furbo degli altri, non sono un bad boy, non mi chiamo neanche Hardin Stuff, coso, fritz. È mia intenzione non dirvi assolutamente il mio nome. Se cercate la storia d'amore dei vostri sogni, nella scuola dei vostri sogni, coi personaggi dei vostri sogni (coi loro vari pettorali e coscioni da battaglia) potete staccare tutto. Siamo in Italia e qui vendiamo solide realtà. Non ho mai guidato un pick-up arrugginito. Non ho mai guidato a dirla tutta. Non ho mai bevuto vodka da un bicchiere di plastica rosso in una festa di pezzenti sedicenni e non ho mai messo incinta una sedicenne. Non so cosa sia un debito studentesco, non so cosa sia una mensa scolastica e, dio grazie, non ho la più pallida idea di che forma abbia un ballo scolastico. Ultimo, ma non ultimo dettaglio, non ho alcun istinto irrefrenabile di far soffrire una ragazza a causa dei miei problemi. Ora parlo per i quattro rimasti. Questa in effetti potrebbe essere vista come una storia d'amore. So per certo che è una storia vera. E la mia storia comincia con una gara. Ci passiamo tutti, è biologico: mio padre, mia madre, il mio primo amore, il professore più bastardo del mondo. Non c'è alcuna eccezione. Tutte le persone che conosci hanno avuto per le mani una corsa del genere. Persino tu, ogni giorno, ansimando, soffrendo, con gli occhi gonfi di stanchezza combatti per vincerla. No? Pensi che tutto questo non riguardi anche te? Eppure sto parlando della lotta quotidiana contro la sveglia! Terribile umorismo, lo so, immagino che continuerò a raccontare per... due persone? Spero? Ad ogni modo un fottuto giorno gelido di Febbraio vinco la gara. Sì, mi sveglio in anticipo. Mi sveglio mezz'ora in anticipo. È stata la prima volta in diciotto anni. Ricapitolando per chi non fosse attento: per la prima e unica volta in diciotto anni mi sveglio mezz'ora in anticipo. E ci ho scritto un libro su. Iniziamo. Lascio la parola al me stesso passato.
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Io non mi chiamo John (Do - Re - Mi)
Romansa"Non ti conosco affatto." A questo punto baciarmi dovrebbe essere il suo ultimo pensiero...