Angelo

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Moonbyul aprì gli occhi, seppur un po' arrossati dalla stanchezza.

Si alzò dal letto, sfatto per la lunga notte passata a pensare, e si preparò per la sua sessione di danza giornaliera.

Byul, però, non era una ballerina e nemmeno andava a scuola per diventarlo, bensì ballava in strada. La sua famiglia non poteva permettersi lezioni professionali, ma nonostante ciò, decisero di appoggiarla. Il suo talento non si poteva nascondere, era visibile agli occhi di tutti. Sin da piccola sviluppò questa passione, e la musica era come la sua medicina.

Passò davanti allo specchio, e in quel momento si rese conto delle profonde occhiaie che le solcavano il viso.

Forse non dormire non è stata una bella idea..

Dopo essersi truccata per mascherare la stanchezza, Moonbyul uscì di casa per dirigersi al ritrovo.

"Hey Byulie! Non hai dormito neanche 'sta notte?" Chanmi corse verso Byul per abbracciarla.

"Stavo pensando ad una nuova coreografia.."

"Ti stai proprio impegnando per andare via da qui eh? Via da me?" con un tono d'ironia si mise a ridere, mentre Moonbyul in fondo lo stava sognando. Voleva andarsene. Voleva avverare il suo sogno, e di certo stare in strada non glielo avrebbe permesso.

"Davvero Unnie, vuoi liberarti di noi?" Yooa si avvicinò alle due più grandi e baciò Moonbyul sulla guancia. Il viso di Byul si colorò di rosso. Era abituata a quanto Yooa fosse affettuosa nei suoi confronti, ma quei piccoli gesti riuscivano ancora ad imbarazzarla.

"Deduco che dopo questo non potrò andarmene da nessuna parte.." sbuffò, guardando la ragazza che le aveva dipinto il viso e che ormai se la stava ridendo.

"Già, non farai mica come.."

"Yooa non c'è bisogno di ricordarcelo, ne abbiamo già parlato. Sono sicura che si starà godendo la vita che noi non potremo mai avere." così Chanmi tagliò il discorso di Yooa, forse troppo infastidita.

"Sì sì.. ma tanto Byulie non mi lascerà mai, ne sono sicura." Yooa avvicinò il viso a quello di Byul con uno sguardo preoccupato, mentre cercava una sua rassicurazione.

"È ora che io vada, altrimenti mi perdo il treno del mattino!" Moonbyul decise di andare alla sua postazione, lasciando la giovane ragazza su due piedi e con mille pensieri per la testa.

Arrivata al suo solito posto, accese lo stereo e iniziò a sfoggiare le sue coreografie.
Mentre iniziò, le porte della stazione si spalancarono: manciate e manciate di uomini e donne d'affari correvano con la loro valigetta, ragazzini con lo zaino sulle spalle saltellavano pur di arrivare in ritardo a scuola, e delle dolci vecchiette si facevano strada cautamente.

Tutto regolare, come sempre, se non fosse per lei.

Moonbyul notò una ragazza dai capelli biondi e dalla pelle di porcellana, o almeno così sembrava, dato che era incappucciata. Indossava un cappotto nero, e sembrava che non volesse farsi vedere apposta.

Chissà da chi si vuole nascondere.. e perchè?

Dopo quel pensiero, Moonbyul riuscì a incrociare quegli occhi. I suoi occhi.
La giovane ragazza si era fermata ad allacciarsi la scarpa, e mentre tirò su il viso, i suoi occhi si posarono su quelli di Byul.

Furono pochi attimi che sembrarono ore.

Un angelo del genere va nascosto..

Quei grandi occhi e così dolci avrebbero sciolto qualunque cosa vi si fosse messa davanti, persino il cuore di una semplice ballerina di strada.
L'angelo si allontanò con un'altra ragazza, e Moonbyul, presa da quell'attimo, cominciò a ripensare alla sua nuova coreografia.

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