YongSun

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La luce del sole e il suo tepore fecero aprire gli occhi a Moonbyul. L'immensa vetrata della camera di Wheein era rimasta scoperta, così che il sole potesse risvegliare le due ragazze.
La scrivania era disordinata come sempre, piena di pennelli e tavolozze di colore, il pavimento pieno di tele e qualche scarabocchio: quando l'ispirazione arrivava non importava dove si riportasse. Però, diversamente dal solito, Wheein era ancora accanto a lei che dormiva. Byul notò la sua espressione stanca, ma allo stesso tempo serena, e per questo si alzò per andare a chiudere le tende. Pensava che per una volta Wheein potesse prendersi una giornata di pieno riposo, ma solo dopo si rese conto che non era stato così.
Sul pavimento, insieme a tutti i bozzetti stracciati, c'era una grossa tela raffigurante una donna familiare. Troppo familiare.
Moonbyul non riuscì a ricordare chi fosse, forse perché si era appena svegliata, o forse perché non la aveva mai vista davvero.
Ma ne rimase incantata.
Wheein era davvero brava, ogni giorno migliorava e ogni giorno Byul si sentiva più fiera di lei.
Aveva passato la notte in bianco per fare un altro dei suoi capolavori, e il riposo a cui pensava Byul se lo meritava davvero.
Spostò la tela, chiuse le tende, e si mise nel letto con Wheein pensando di dormire ancora un po' con lei: doveva avere le forze per la lezione con Solar di quel pomeriggio.

"Byul, svegliati!" Wheein si stava stropicciando un occhio con la mano, e nel frattempo stava cercando di svegliare la sua amica.
Era tardi, decisamente troppo tardi, e Moonbyul stava ancora dormendo bellamente.

Aperti gli occhi, gettò subito lo sguardo sull'orologio.

Cazzo..

16.30

Era in ritardo, a quell'ora sarebbe dovuta arrivare in palestra.

Moonbyul si preparò di corsa, salutò Wheein con un bacio sulla guancia, e cercò di guadagnare tempo correndo tra le scorciatoie della città. Aspettare la metro la avrebbe fatta arrivare troppo tardi.

Il riscaldamento non servirà più..

Correva senza fiato, quasi senza meta. Cercava di farsi strada tra bidoni della spazzatura, muretti e vicoli ciechi.
Continuava a pensare al fatto che l'avrebbe delusa, che avrebbe potuto rovinare tutto.
Ma non si perse d'animo e pensò rapidamente a cosa poteva salvare la situazione.

Moonbyul arrivò alla palestra, ma non a mani vuote. Entrò timidamente, e si ritrovò Solar a guardarla.

La sua espressione non prometteva bene. Per niente.

"Sei in ritardo." Solar era davvero arrabbiata.
Aveva già indosso i suoi guantoni, le sue scarpe da professionista, e un'espressione di pura delusione.

"S-si.. mi dispiace. Ero a casa con Wheein... la mia migliore amica, ed ecco ci siamo addormentate e abbiamo fatto tardi." Moonbyul spiegò con la voce tremante, si sentiva terribilmente in colpa.

E ora cosa penserà di me..?

"Andiamo." Solar si girò di scatto per andare al ring. Dopo le scuse di Moonbyul sembrava ancora più ferita, ma lei non poteva vederla.
Poteva solo sentire quel silenzio assordante che le circondava durante il tragitto.

Byul stava pensando.
Doveva andarsene, aveva già rovinato tutto.
Guardò in basso, le mani le sudavano e il suo cuore sembrava lacerarsi.

Cosa mi sta succedendo..?

Si ricordò di ciò che aveva comprato durante il tragitto, e che teneva dietro la schiena da quando era entrata nella palestra.
Solar era così arrabbiata da non averlo notato.

La sua mano raggiunse il polso di Solar, mentre erano sul varco della porta.
Moonbyul osservò le spalle delicate e il collo stupendo della boxer, ma cercò di non soffermarcisi troppo. Non era quello il momento.

KO I MoonSunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora