†19†

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"Taehyung, se stai leggendo questa lettera significa che sono morto.

Non voglio che tu pianga per me, non ne varrebbe la pena per una semplice guardia. Voglio solamene il bene e la tua felicità ed è per questo che ti sto scrvendo questa lettera. Stai attento all'esercito nemico e all' sua avanzata, sono morte parecchie truppe a causa loro e non vorrei che succedesse una tragedia m'olto peggiore con lei.

Stai bene.

-Jeon Jungkoook".

Taehyung era pietrificato di fronte a quelle parole. Non potevano essere vere, Jungkook non gli avrebbe mai scritto una lettera del genere. Esaminò nuovamente la calligrafia, era proprio quella di Jungkook, la busta e il sigillo reale, non avevano nulla di imperfetto o sbagliato, ritraevano semplicemente lo stemma della casata dei Kim.

Aggrottò le sopracciglia quando, rileggendo per l'ennesima volta l'inchiostro su carta, notò dei dettagli a cui la prima volta non aveva fatto caso. Jungkook, seppur avendo una scarsa istruzione, la conoscenza della grammatica un minimo l'aveva acquisita; si sarebbe aspettato uno o forse due errori, ma non cinque, tra cui uno nella firma a fondo pagina. Tutto ciò era davvero strano anche per lui.

Si alzò di scatto con la carta in mano e si appoggiò sulla scrivania in quercia bianca posta al lato della stanza. Prese una piuma e la intinse nell'inchiostro per poi sottolineare quei banalissimi errori che aveva commesso.

"Taehyung, se stai leggendo questa lettera significa che sono morto.

Non voglio che tu pianga per me, non ne varrebbe la pena per una semplice guardia. Voglio solamene il bene e la tua felicità ed è per questo che ti sto scrvendo questa lettera. Stai attento all'esercito nemico e all' sua avanzata, sono morte parecchie truppe a causa loro e non vorrei che succedesse una tragedia m'olto peggiore con lei.

Stai bene.

-Jeon Jungkoook".

Poteva essere male istruito, impulsivo e a volte maleducato ma sicuramente non si poteva definire stupido, il corvino aveva comunicato tra le righe il vero messaggio rivolto, non al re, ma solamente al suo principino: "Ti amo". Il corvino era stato obbligato a scrivere in quel modo così formale perchè sicuramente al confine avrebbero controllato attentamente il contenuto della lettera, soprattutto se indirizzata al re.

Le sue mani tremarono, i suoi occhi divennero lucidi e il respiro gli si bloccò in gola alla consapevolezza di quelle parole. Non voleva crederci, non poteva crederci; anche la persona più importante che gli era rimasta, se n'era andata, era morta.

Taehyung si sentì smarrito, vuoto, come se anche lui fosse privo di vita, come se la sua anima avesse abbandonato il suo corpo che, in quel momento, era inerte all'interno della spaziosa camera. Non riusciva a pensare ad una vita senza Jungkook, senza quel suo bel viso, senza i suoi occhi scuri, senza le sue battute maliziose che lo facevano sempre imbarazzare, senza i suoi abbracci, i suoi baci, senza la sua presenza al suo fianco.

Era vero, non esistevano i per sempre nella vita reale, solo sofferenza. Ma se lo meritava veramente? Si meritava tutto quello che gli era capitato, tutto il dolore che aveva dovuto patire? Forse sì, pensava lui, in fondo era stato solo e soltanto lui a dare l'ordine della ritirata dell'esercito, era stata colpa sua se Jungkook era morto, lui lo aveva ucciso.

Love or Crown? ||KOOKV||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora