†18†

1.6K 129 68
                                    

Girò lentamente la maniglia e rimase pietrificato per ciò che vide all'interno della camera o, meglio dire, ciò che non vide. Non c'era nulla. Quella stanza era spoglia, priva di qualsiasi oggetto personale appartenente a Jungkook, come se lui non avesse mai abitato tra quelle quattro muara. Non c'era traccia di alcun soprammobile, nessun capo d'abbigliamento all'interno dell'armadio o quadro appeso alle pareti, il letto era intatto come se non vi avesse dormito sopra nessuna persona.

Taehyung era spaesato, non sapeva cosa fosse successo o in quale altra camera si fosse sistemato il corvino. Non era stato informato di alcuno spostamento o trasferimento, eppure ogni qualvolta un servitore o una guardia decidevano di cambiare alloggio lui veniva subito messo al corrente.

Il re vagò con lo sguardo accigliato in cerca anche solo di un briciolo di informazione, aveva bisogno di sapere. I suoi occhi si soffermarono sul volto di una guardia che era di turno in quell'ala del castello in quel momento e subito lo richiamò «Scusa, sai per caso dove si trova tutta la roba della guardia che alloggiava in questa camera? Sai per caso se lo hanno trasferito in un'altra stanza o-» il giovane interruppe le parole del castano con un «Maestà, Jungkook ha fatto i bagagli ed è partito oggi stesso per combattere in prima linea al fronte» sospirò mentre il re rimaneva pietrificato sul posto «Mi ha riferito che al castello non era più necessaria la sua presenza e che sarebbe andato a combattere direttamente contro il nemico per proteggere la patria e sua maestà» aggiunse per poi riprendere a camminare lungo il corridoio ispezionando attentamente ogni stanza.

-Cosa? Non può essere vero! È-È solo uno scherzo! Non può essere partito così dal nulla senza nemmeno avvisarmi-

Taehyung non sapeva che fare, era lì immobile in quella camera ormai vuota da quello stesso pomeriggio. Non era riuscito a fermarlo, a parlargli prima che prendesse quella decisione tanto stupida quanto pericolosa per la sua stessa vita ma, il castano non avrebbe mai messo a rischio la vita del suo cavaliere anche a costo di sacrificare la sua stessa esistenza.

Sapeva che l'idea che gli era balenata per la mente in quell'istante fosse da pazzi, completamente insensata e davvero azzardato, ma forse era la sua unica speranza.

Corse a perdifiato, nel vero senso della parola, fino alla stanza del suo fidato consigliere, non bussò nemmeno ed entrò con il solo scopo di parlare con lui ed esporgli la sua richiesta. Appena il re riuscì ad aprire la porta, si fiondò subito all'interno della camera senza prestare attenzione a Namjoon, troppo perso nello sguardo del compagno per capire anche solo minimamente che cosa stava succedendo, e parlò «Namjoon devi radunare tutto il consiglio militare al più presto, ho preso una decisione davvero importante e la devo comunicare a tutti voi. Arrivederci» e uscì senza dare neanche il tempo al consigliere di comprendere a pieno quella richiesta.

«Ma non si è accorto di nulla?» chiese Seokjin, il suo compagno da diversi anni ormai, sorpreso dalla situazione «A quanto pare no» ridacchiò Namjoon «Si vede che è molto sovrappensiero. Sarà meglio che io vada che ho notato che sei impegnato» Seokjin gli accarezzò una guancia seduto sul bordo del letto, «No- Cosa?! Rimani ancora un po' per favore?» chiese il moro con uno sguardo da cucciolo che fece sciogliere il medico. «Ma non hai sentito sua maestà? Tu, essendo il primo consigliere, hai l'importante compito di radunare tutto il consiglio, perciò è meglio che io non ti disturbi ulteriormente, tanto ci vediamo stasera» ridacchiò avvicinandosi alla porta per uscire dalla camera. «Ti amo Nam» sussurrò prima di aprire il legno pesante e richiuderlo alle sue spalle, «Ti amo anche io Jin» sospirò il consigliere prima di alzarsi dal letto e iniziare a svolgere il suo incarico.

Come richiesto da sua maestà, il consiglio militare venne radunato in corto tempo e tutti i membri si riunirono di fronte all'imponente trono su cui era seduto il re. L'espressione del viso impassibile e la corona sul capo, erano i tratti distintivi di Taehyung che si schiarì la voce prima di iniziare ad esporre la sua idea «Dopo una lunga e attenta riflessione sono arrivato alla conclusione che sarebbe meglio per il nostro regno che le truppe abbandonassero la guerra».

Dei bisbigli di disapprovazione si sollevarono all'interno di quelle quattro mura. Secondo tutti i presenti era una pessima idea quella di dichiarare una ritirata delle truppe al confine poichè tutto ciò avrebbe solo portato all'avanzata del nemico sul territorio coreano; infatti, si poteva notare tutto il loro disappunto dalle espressioni di sorpresa che si erano stampati sul volto. Tra quel chiacchericcio insistente una voce di uno dei tanti consiglieri della sala si sovrappose tra le altre facendo le veci di tutti i presenti «Ma maestà, con tutto il rispetto, secondo me questa è un'idea folle, un suicidio per le nostre truppe» e dopo quelle parole tutti si ammutolirono e attesero una risposta da parte di Taehyung che non tardò ad arrivare.

La mascella serrata e gli occhi iniettati di sangue facevano capire ad ognuno che il re non aveva apprezzato per nulla quell'indiscreto, ma lecito, intervento che venne subito confermato dalle parole che uscirono atone dalla sua bocca «Non mi importa, io sono il re e ormai ho preso questa decisione e va rispettata, comunicatelo in emergenza alle truppe al fronte» si alzò dal trono e, prima di uscire dalla sala pronunciò la sua vera richiesta «E, inoltre, vorrei richiamare al mio cospetto la guardia, assegnatami da mia madre prima di morire, per la mia protezione». Nessuno osò più controbattere quelle parole e fecero come gli era stato ordinato.





Passarono due settimane in cui la situazione al confine si fece più grave delle aspettative del re, che, in fondo, aveva ordinato ai suoi consiglieri di comunicare all'esercito di non avanzare ulteriormente fronteggiando il nemico, con il solo scopo di salvare Jungkook, senza però pensare effettivamente a tutto il resto dei militari coinvolti nella guerra; aveva agito d'impulso, da stupido e da incosciente, seguendo il suo cuore e non la sua coscienza.

A seguito della ritirata, infatti, l'esercito nemico aveva nuovamente attaccato uccidendo una parte delle truppe coreane portando una grossa perdita e la conseguente avanzata del rivale. Per questo Taehyung, in quel momento, era steso sul letto ad osservare il soffitto riflettendo sulle decisioni prese in attesa dell'arrivo del suo cavaliere, ma ciò non accadde.

Bussarono alla porta della camera del re e quest'ultimo si fiondò ad aprire sperando di trovare un Jungkook sorridente alla porta ma, al contrario, si presentò un messaggero che consegnò una lettera d'urgenza per sua maestà e si dileguò, a seguito di un inchino, senza ulteriori spiegazioni. Il castano si sedette sul morbido letto osservando incuriosito la busta tra le sue mani, essa riportava il sigillo reale e, sul retro, semplicemente il nome dell'intestatario Taehyung.

Aprì lentamente la busta e ne estrasse la lettera; prima ancora di leggerne il contenuto capì che la scrittura non perfettamente ricurva, dettata da una scarsa istruzione, apparteneva al suo Jungkook, perciò procedette nella lettura della missiva.

"Taehyung, se stai leggendo questa lettera significa che sono morto..."

~

Prima che possiate insultarmi, vi dico che la storia NON è ancora finita e che posso capovolgere completamente la situazione quando voglio e come voglio quindi sta in voi decidere se continuare o meno a leggere questa fan fiction

Se non lo farete, vi capirò e vi ringrazio adesso per essere arrivati fino a qui e spero vi sia piaciuta la storia❤️


Love or Crown? ||KOOKV||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora