Strani inviti

6 2 0
                                    

Tim aprì la porta dello studio ed entrò.

I ragazzi erano già lì, seduti sui due divanetti di velluto rosso posti davanti alla scrivania, dietro la quale c'era il suo tutore, che quando lo vide gli rivolse un caloroso sorriso.

«Ciao Timmy» lo salutò.

«Ehi Vlad» rispose lui, per poi rivolgere un cenno ai suoi amici, nonché membri della band The Cursed Children di cui lui era il giovane cantante.

Blake, il batterista dai capelli rossi, esclamò: «Ehi Timmy! Ma l'hai sentita questa?», per poi scoppiare a ridere.

Il ragazzo seduto a fianco di quest'ultimo gli diede una gomitata e disse: «Ovvio che l'ha sentita. Tutti noi l'abbiamo sentita! Gufi che ci portano la posta!»

Tim sbuffò e alzò gli occhi al cielo, avanzando nella stanza e sedendosi anche lui sul divanetto, a fianco del suo migliore amico.

«Ed, tu che ne pensi?» gli domandò.

Edward Murphy gli rivolse un ghigno e scosse la testa.

Fu l'adulto a parlare: «Il gufo che abbiamo ricevuto settimana scorsa e che ci ha consegnato la lettera è tornato questa mattina, Tim».

Le sopracciglia scure del ragazzo si sollevarono di scatto. «Eh?!»

Vlad annuì, serio e disse: «Già. La lettera -sicuramente scritta per scherzo- comunica che oggi alcuni membri del Ministero della Magia verranno qui, allo studio, per proporvi di suonare ad un evento di grandezza mondiale».

Alan e Blake scoppiarono a ridere, mentre Tim sentì le sue labbra sollevarsi in un sorriso ironico. Ed, seduto al suo fianco, rimase impassibile.

«Vlad, tu che cosa ne pensi?» gli domandò Tim.

L'uomo sorrise e rispose: «Penso che qualcuno ci voglia prendere in giro, naturalmente. Ma ho allertato la sicurezza agli ingressi».

A quelle parole sia Alan che Blake tornarono seri.

L'uomo si alzò dalla sedia dietro la scrivania e si avvicinò al mobile sopra il quale si trovava la macchinetta del caffè.

Tim sentì lo sguardo perforante di Ed, ma lui decise comunque di rimanere concentrato su Vlad, che accese la macchinetta e disse: «Per questo siete qui. Non ho motivo di credere che siate in pericolo, ma la precauzione non è mai troppa. Quindi, aspetteremo l'orario scritto sulla lettera e vedremo se davvero si presenta qualcuno...»

«Sì, certo! Il Ministero della Magia al completo» affermò Alan, sarcastico.

Tim sorrise, azzardandosi a lanciare un'occhiata a Ed, il quale però stava ora osservando Vlad. «Che ora è scritta?» domandò.

L'uomo alzò le spalle e rispose: «Tra due minuti dovrebbe arrivare qualcuno, in teoria».

«Due minuti?» ripeté Blake, gli occhi verdi sgranati.

Alan controllò l'orario sul suo cellulare. «Quindi, alle quindici e trenta» disse.

Mentre Alan, Blake e Vladimir fissavano gli occhi sulla porta, come se si aspettassero che questa potesse saltare in aria da un momento all'altro, Tim intercettò lo sguardo di Ed. Il ragazzo ne lesse il labiale, Ed gli stava domandando Tutto bene?.

Tim gli rispose con un mesto sorriso e annuì. Le loro mani si avvicinarono e Tim sentì il lieve contatto delle dita dell'altro. Entrambi sobbalzarono quando bussarono alla porta: erano le quindici e trenta.

Vlad non rispose subito, ma dopo aver lanciato uno sguardo ai ragazzi, si schiarì la voce e disse: «Avanti».

Il viso a forma di cuore della segretaria fece capolino dalla porta aperta.

The Secret BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora