Lo prese per mano e lo portò in salone. C'erano poche persone, giusto altre due coppiette anche loro impegnate a baciarsi . Irene avrebbe voluto restare da sola con lui, non voleva che qualcuno la vedesse così le venne un'idea. Lui, ubbidiente, fu portato da lei dietro la casa dove non c'era altro che una siepe e un piccolo vialetto in cui non c'era nessuno, non credeva che qualcuno li potesse scoprire e sperava che ciò non accadesse.
Ricominciò a baciarlo, ma stavolta con più affetto e con più tranquillità, ma stavolta fu lei a mettergli la mano fin dentro i boxer,lo subito.
Notò che era davvero duro, lo toccò curiosa, tastando ogni parte del membro. Rimase stupita, non pensava fosse così grande, il suo palmo riusciva a coprirlo due volte e mezza, aveva sempre sognato di toccarne uno. Il pre-sperma di Massimo bagnò la mano palpante di Irene, la quale una volta non smise mai di sorridere al pene dell'amico. Gli abbassò i pantaloni del tutto e lo vide uscire con tutta l'eccitazione che aveva in corpo,ricomiciò a baciarlo e notò che il pene le stava entrando sotto la maglia, sentiva già la pancia umida. Continuò a toccarlo e lui smise di muovere la lingua, allora lei smise di baciarlo. Si leccò le dita bagnate davanti a Massimo, voleva farlo eccitare il più possibile, e lui premette di più il suo pene contro di lei, Irene gli sorrise e poi si inginocchiò. Lo afferrò con entrambe le mani, era così bello, dritto, depilato se lo portò alla guancia, lo sentiva pulsare piano, pensò che stesse per assaggiare il nettare degli dei da quanto era entusiasta. Lo guardò, percorse con la lingua due volte tutto il perimetro e infine se lo infilò in bocca, iniziò a esplorarlo con la lingua, lo leccò con tutta se stessa. Dopo circa 40 secondi in cui la sua lingua non toccò altro che il suo membro, Irene iniziò a muovere la bocca su e giù,notò che non riusciva a prenderne più di metà e un po' arrossì. Sentì la bocca riempirsi di sperma, ne uscì molto e in modo irregolare, aveva un gusto strano, era quasi salata ma non le dispiaceva. Smise di leccare, e con un filo di sperma penzolante si voltò verso di lui che era praticamente caduto a terra,vide il suo viso felice e soddisfatto, ingoiò. Il ragazzo, dopo poco, le pizzicò i capezzoli e la sentì fare uno squittìo, poi ricambiò il favore assoporando la sua vagina. Irene fu pervasa dall'ansia senza motivo, era nel panico, vide la sua testa muoversi leggermente proprio sul suo ventre. Iniziò a sentire la sua lingua sul clitoride,gemeva, si era tranquillizzata, la sua lingua la stava massaggiando così perfettamente, gli prese con la testa le mani e lo spinse più a fondo contro jo suo ventre. Lui infilò la lingua, Irene gemette piano, doveva controllarsi poiché avrebbero potuto scoprirli. Non avrebbe mai pensato di avere una lingua all'interno delle sue labbra inferiori e ora stava accadendo, lei venne quasi immediatamente quando lui accelerò il movimento; bevve anche lui, assicurandosi di pulire tutto ma purtroppo a metà lavoretto sentirono una voce vicina a loro.
Irene e Massimo si rivestirono il più velocemente possibile, lei gli lasciò il numero, voleva ancora divertirsi con lui. Si nascosero, non sentirono più la voce,così gli tocco il pene più volte prima di andare, non voleva lasciarlo, ma doveva. Tornò con lui in salone, vide che erano già le 10:30, era passato un sacco di tempo, lo salutò ribaciandolo. Irene si allontanò dalla festa, sconsolata, ma allo stesso tempo contenta. Si era divertita da morire, tornò a casa. Non c'era nessuno, i suoi erano via per lavoro e lei non sarebbe dovuta neanche andare alla festa. Appena entrò, si spoglio, si sdraiò sul letto nuda e non smise un attimo di toccarsi, continuava a pensare a Massimo e al suo grande pene, avrebbe voluto averlo li. Dopo essersi masturbata, venne in tranquillità sul suo letto e dormì ripromettendosi di pulirlo domani. Al risvegliò,dopo aver cambiato lenzuolo ed essersi lavata, Massimo la chiamò chiedendole di passare da lui.