CIRCE E ULISSE

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E dimmi che non lacrimano i tuoi piedi
Non sanguinano gocce di sudore
Mentre corrono da me.
E che le tue mani si aggrapperanno a mille ringhiere
Per non scivolare giù.

Dei tram che passano a mezzanotte
Per le strade di Milano
Non perderai le fermate,
Ma salterai sopra carrozze ricolme di volti senz'anima.

E dimmi che ti sognerò anche stanotte,
Mentre il cielo piange e si commuove
Schizzando liquido a profusione di un amore lontano.
Tu mi appari vicino.
Ologramma della mia mente,
Sei la flebo che mi tiene in piedi.
Ospedale senza pazienti, ma di soli pensieri.
Cura per mali inguaribili.

Sciogli i nodi del mio cuore,
Ti attendo trepidante nella mia Isola.
Io sarò Circe, tu il mio Ulisse.

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