E confondevo i tuoi occhi tra la folla
Il fumo troppo denso
Così bianco,
Ma
vedevo che anche tu cercavi di non perdermi
Di tenermi con te
Trattenevi i tuoi impulsi
E solo così,
Sapevi che
Potevo essere tua
Come ci fossimo promessi l'eterno
Con quegli occhi.Allora,
Per pura paura di toccarci
Ci sfioravamo
Come fiori con le spine
Che fanno male
Come fusi di arcolai affilati
Taglienti
Le nostre mani
Rischiavano di accarezzarsi,
Perciò restavamo distanti
Ma sempre attenti
Che i nostri corpi continuassero
All'unisono
Ad incurvarsi
Incarnarsi
Come se sapessero,
Come se sapessi
Io
Resisterti.Avevo imparato
L'odore
che la tua pelle emanava
E non dimenticavo nulla di te
Ogni perfetta linea del tuo viso
L'avevo studiata a memoria,
La conoscevo da tempo
O forse nella mia immaginazione,
e solo quando
Il tuo sguardo
Incrociava il mio
Tra il traffico dei mille occhi
Affamati d'amore
Tremavo
Ecco,Quella era la mia debolezza.
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MEDEA
PoetryRaccolta di poesie. Nata in una notte di pioggia sotto ad un piumone, tra le lacrime di chi conosce il suo dolore e la speranza di chi sa che prima o poi il sole uscirà a riscaldare il gelo che ha dentro. Cercatevi tra le mie agonie, e ritrovatevi...