Premessa: I capitoli precedenti verranno modificati, li porterò al tempo passato remoto. Fino ad ora ho utilizzato il tempo presente, ma non sono stata molto soddisfatta del risultato, quindi probabilmente rivisiterò tutto, MA prima, voglio sapere la vostra opinione.
Preferite le storie a tempo presente o passato?
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Hai dormito Capitano, per 70anni
Steve pov's
Non so di preciso cosa sia successo. Mi sembra di essere in un tunnel nero, senza alcuna via d'uscita.
Ed è proprio così che mi sentivo mentre sfrecciavo ad alta velocità verso l'antartico, impotente, come se sapessi che l'unica via d'uscita sia sempre quella che mi consegna dei danni. Poi sentii solo la sua voce. Il suo tono di voce caldo mi stava accompagnando alla fine.
Però in quel momento stavo bene, sentivo di star prendendo la giusta scelta per far filare tutto liscio, consapevole del dolore che avrei lasciato alle mie spalle, l'ho fatto, sono andato incontro alla morte, sperando che tutto finisse molto presto. Forse sono stato egoista. Eppure qualcosa mi diceva che era ciò che andava fatto.
Tuttavia mi sono svegliato.
Ho aperto gli occhi e una voragine ha fatto recapito in me. Sentivo di avercela fatta, ero vivo, ero vivo per Peggy, per me stesso.
I miei occhi presero ad aprirsi lentamente, vedendo per la prima volta dopo chissà quanto tempo la luce, che infatti inizialmente mi infastidì, fino a quando dopo poco mi permisi di aprirli del tutto, godendomi quel momento, l'aria leggera che stava entrando dalla finestra e il suono piacevole della radio.
Che infine fu la causa del mio peggior incubo.
Mi ritrovai a correre. Correre più che potevo, senza guardare in faccia nessuno. In quel momento volevo soltanto una cosa, andare lontano.
Riuscii a uscire, ero libero, avevo quello che volevo, ma ciò che mi stava attendendo non fu così semplice da digerire.
Qualcosa di immenso mi stava circondando, palazzi alti quasi fino la fine del cielo, insegne, persone, ero confuso. Non riuscivo a concentrarmi su qualcosa, che subito qualcos'altro arrivava a distrarmi. Le persone iniziarono ad osservarmi, ad allontanarsi da me, come se avessero paura, ma per la verità l'unico spaventato ero io. Spaventato dal luogo in cui mi stessi trovando. Per un attimo pensai che potevo essere stato trasferito in un'altro stato e in poco tempo sarei tornato al mio compito da soldato. Ma niente di tutto questo accadde.
Delle macchine nere mi circondarono e rimasi fermo, a ragionare su quale potesse essere la migliore cose da fare per uscire da quella situazione.
<riposo soldato!> mi si mise contro con voce imponente un uomo di pelle scura, riuscendo ad avere tutta la mia attenzione. <senti mi dispiace per la messa in scena di poco fa ma..> mi guardò per un secondo prendendo un respiro. <pensavamo che fosse meglio arrivarci con cautela>
<arrivare dove!> mi sbrigai a domandare, ma l'uomo prima di rispondere mi fissò, cercando nella mia confusione qualcosa a cui aggrapparsi.
<hai dormito Capitano> fece una breve pausa. <per quasi 70 anni> terminò poi, lasciando il libero arbitrio ai miei pensieri.
Grosso sbaglio il suo.
Sentivo il mio cuore caricarsi come una bomba prima di un'esplosione.
Ma quando guardandomi intorno pensai che la bomba si fosse disinnescata, che forse tutto quello che mi stava dicendo quell'uomo fosse la verità. La bomba esplose.
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Portami ovunque tu sia
Fanfiction•Avengers Steve rimane ibernato nel ghiaccio per quasi settant'anni, fino al suo fortuito ritrovamento. Si risveglia in un ospedale della New York odierna, ma fugge per strada e viene raggiunto da Nick Fury, che gli fornisce spiegazioni e gli propon...