CAPITOLO 1

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7:45, sabato 10 Agosto

La sveglia suona sul mio comodino. Allungo la mano per spegnerla cliccando qualunque tasto possa farla smettere di suonare.
Oggi è il giorno della partenza e sono agitata quando esaltata. Andrò con le mie migliori amiche in un villaggio a Cuba, più precisamente a Cayo Lago. Cuba è sempre stata il mio sogno, spiagge con sabbia bianca finissima che si aprono in una rigogliosa vegetazione tropicale, prima di tuffarsi su un mare dalle mille sfumature di incredibili colori. Sarà una vacanza piena di divertimento. Ma non posso nascondere che sarà difficile stare lontano dalla mia famiglia per quasi un mese. Mio padre e i miei due fratelli sono fondamentali nella mia vita. La mia famiglia non è importante, è tutto. Loro ci sono sempre stati per me, sopratutto quando sono stata male per lei. Mia madre è venuta a mancare quando avevo undici anni. Da quel momento cerco di aiutare il più possibile mio padre e di non lasciarlo mai da solo. I miei fratelli sono entrambi, siccome gemelli, più piccoli di me di otto anni, ne hanno nove. Sono nati due anni prima che mia madre morisse. Mi mancherà vederli litigare ogni giorno.

Prendo il telefono e, dopo essermi accorta che mi sono persa nei miei pensieri per circa cinque minuti, controllo le notifiche. Le mie amiche mi stanno già tempestando di messaggi e deduco che anche loro sono emozionate per questa pazzesca vacanza. Decido di non visualizzare i messaggi, risponderò dopo. Mi alzo dal letto, levandomi le coperte di dosso e i miei piedi vengono a contatto con il pavimento di parquet scaldato dal sole che penetra dalla finestra di vetro della mia camera. L'alba qui a Seattle è quasi sempre verso le otto. Non mi fermo ad osservarla molto spesso, ma quando lo faccio mi vengono i brividi. L'alba è affascinante. La preferisco al tramonto perché all'alba il cielo è più terso, non c'è la foschia che invece trovi al tramonto per via di una intera giornata al sole. Dopo che mi fermo ad osservare questo spettacolare evento, mi guardo allo specchio. I capelli sono tutti spettinati e la mia faccia è fiacca e assonnata. Mi dirigo verso la cucina dove trovo mio padre già sveglio, intento a preparare dei toast. Appena mi vede mi saluta.
≪Buongiorno Mackenzie≫ dice sorridendo
≪Buongiorno a te Papà≫ gli rispondo, dirigendomi verso di lui per stampargli un bacio sulla guancia.
≪Ti ho preparato dei toast≫ Riprende poi a parlare.
≪Volevo prepararti la colazione, siccome sarà l'ultima per il resto del mese≫
≪Non dovevi Papà≫
≪Bene.. allora vorrà dire che me li mangeró io≫ dice ritirando il piatto verso di se poco prima di posarlo di fronte a me. Rido e lui si aggiunge alla mia risata. Mi mancherà tanto anche lui, mio padre è colui che mi strappa sempre almeno un sorriso al giorno. Mi allunga il piatto con dei toast e un po' di marmellata sopra di questi. In poco tempo ho finito di mangiare e mi dirigo verso camera mia per controllare il mio telefono e poi, dopo questo, cominciare a prepararmi. Controllo sul gruppo e le mia amiche hanno scritto più di cento messaggi. Digito velocemente ≪riassunto di questi cento e passa messaggi?≫
Aspetto una risposta che non tarda ad arrivare. Olivia risponde ≪non sappiamo cosa metterci per partire😱 tu cosa indossi? appena arriviamo volevamo fare un veloce giro del villaggio, di certo non puoi metterti una tuta, non vorrai fare brutta figura se incontri un ragazzo..!≫. Alzo gli occhi al cielo e mi scappa una risata ≪niente ragazzi e comunque no Olly, no non ho ancora deciso come vestirmi.≫. Chiudo il telefono e mi dirigo verso il bagno. Mi spoglio e faccio una doccia tiepida. Esco dalla doccia, mi lavo i denti e applico il mascara e del correttore sotto ai miei occhi per coprire le occhiaie. Mi
trucco perché so che oggi non ci faremo sicuramente il bagno, ma passeremo gran parte della giornata impegnate alla reception e a disfare le valigie. Ma di certo riusciremo a fare un giro veloce del villaggio o appena arriviamo o la sera. Appena ho finito in bagno vado verso il guardaroba e prendo una maglietta a maniche corte aderente rossa, dei jeans corti a vita alta e una felpa semplice nera con il cappuccio in caso faccia freddo in aereo. Mi vesto e completo il mio look indossando ai piedi le vans nere. Guardo la stanza e noto che il letto è disfatto, ma lo farà Annabelle, la donna delle pulizie. Afferro con la mano destra la valigia e con un sorriso malinconico ma allo stesso tempo spensierato, scendo le scale e mi avvio verso la porta di casa. Saluto i miei fratelli che si trovano sulla soglia della porta, mi abbracciano. Ricambio l'abbraccio e li sento ancorarsi a me.
≪Ti prego resta qui Kenzie≫ Thomas curva le sopracciglia e sporge il labbro verso fuori, per fare la faccia da cucciolo.
≪Non posso gnometto≫
≪Io con papà e Thomas da sola non ce la faccio proprio!≫ dice Chloe, mimando con la mano una pistola e puntandosela in testa. Ride fino a quando non sento dei passi venire verso di noi.
≪Cosa hai detto tu?≫ chiede mio padre con aria di sfida risolvendosi a Chloe.
≪Niente!≫ si tappa la bocca e mi scappa una risata mentre Thomas alza gli occhi al cielo. Successivamente mio padre si volge verso di me
≪Andiamo?≫
≪Si, andiamo≫

Appena il motore si ferma scendo dalla macchina e mio padre mi segue. Sono davanti all'aeroporto. In lontanza vedo le mie amiche che mi fanno la linguaccia. Sorrido e mimo con le labbra ≪due minuti e arrivo da voi≫.
Mi volto verso mio padre che intanto stava prendendo la valigia dal bagagliaio. Lo abbraccio.
≪Mi raccomando≫
≪Si Papà tranquillo≫
≪Lo sai che mi mancherai tanto?≫
≪Anche tu≫
Mi abbraccia di nuovo. Dopo un po' mi stacco.
≪Ok, ok, così può bastare≫ gli sorrido.
≪Allora io vado≫ aggiungo.
≪Buon divertimento Amore≫
≪Grazie, anche a te a casa con quelle due pesti ≫
Ride mentre io mi volto e mi incammino verso le mie amiche che si trovano un po' lontane da me.
≪Ti voglio bene≫ dice, con un tono alto della voce, alle mie spalle.
Mi volto l'ultima volta verso di lui ridendo mente cammino verso con la valigia in mano.
≪Anche io, ciao!≫ Lo vedo sorridere e salire in macchina. Continuo a camminare fino a quando non arrivo di fronte alle ragazze.

≪Alla buon ora≫ dice Kennedy.
Le faccio il terzo dito e le mando un bacio e le altre si mettono a ridere.
≪Ragazze allora? Entriamo?≫ chiede Audrey indicando l'entrata l'aeroporto. Ci guardiamo tutte e cinque un attimo negli occhi.
≪Si≫ diciamo.
Divertimento, relax, cibo, mare, mojito e noi. Cuba stiamo arrivando, che la vacanza abbia inizio.

SPAZIO AUTRICE
ciao a tutti, questo è il primo capitolo della storia, scusate se è un po' lungo, ma è una sorta l'introduzione e volevo che fossero dette alcune cose su Mackenzie, da dove viene, la sua famiglia e quanti anni ha. poi, con il passare del tempo, nella storia si verrano a scoprire molte altre informazioni su di lei. spero che per ora vi piaccia anche se la storia non è nemmeno cominciata ed è tutto relativamente noioso ahaha. spero che se vi possa interessare <3

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