CAPITOLO 6

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27 agosto, 9:30
Mi sono appena svegliata  e sono ancora stanca.
Oggi è il penultimo giorno, infatti domani io e le mie amiche prenderemo l'aereo e partiremo per tornare a casa.
Sono passate già due settimane, oggi è il ventisette agosto e noi siamo partite il quattordici agosto. Il tempo è volato, soprattutto perché ci siamo divertite da matte. Questo villaggio è un paradiso terrestre. Avevo bisogno di questa vacanza e avevo bisogno di passarla con le mie ragazze, di rilassarmi, dopo un anno pieno di preoccupazioni e ansie per tutto, soprattutto per lo studio, che mi ha tenuta occupata per tutto l'anno dal pomeriggio alla sera, ogni giorno.

Quest'anno ho finito la scuola superiore e finite le vacanze estive inizierò il college, che completerò in quattro anni. Andrò a studiare a Los Angeles, California, e inizierò a settembre. E inoltre, breaking news, a settembre la famiglia Lee va a vivere vicino a Los Angeles. A dire il vero preferisco così, in questo modo potrò stare abbastanza vicino alla mia famiglia e quando voglio prendere un treno e andare da loro. Io invece vivrò nei dormitori del college, ho diciotto anni e penso essere responsabile e autonoma.
E poi penso che sarà anche più divertente.

Tornando alla realtà, in queste due settimane sono successi eventi a dir poco imbarazzanti.
Uno per esempio avvenuto  il quarto giorno di vacanza.

FLASHBACK
Oggi è il quarto giorno che stiamo qui e ogni giorno scopro posti nuovi del villaggio. Questo mattina siamo andate a fare Yoga della risata, un metodo efficace per ridere senza motivo, facendo emergere la gioia in chi lo pratica e quindi una felicità assoluta che non ha bisogno di stimoli esterni, mentre oggi pomeriggio ci siamo iscritte a un corso di surf, che durerà una settimana. Ora sono le otto e mezza e siamo tornate da poco da un piccolo ristorante che si trova all'interno del villaggio. Oggi, sul tardo pomeriggio, appena siamo tornate dalla spiaggia abbiamo deciso di andare in quel ristorante per prendere un aperitivo, siccome si trova attaccato alla spiaggia e ogni sera torniamo al bungalow prima del tramonto e non riusciamo mai a vederlo, ce lo perdiamo sempre.

≪Avete fame? Non abbiamo cenato≫ chiede Kennedy rivolgendosi a tutte noi.
≪Io no≫ non ho fame a dire il vero, anche se ho mangiato poco all'aperitivo sto apposto così, non sono una che mangia tanto.
≪Siamo in due≫ ≪In tre, ho mangiato già abbastanza all'aperitivo≫ dicono Audrey e Olivia.
≪Io in realtà un po' si..≫ Madison, sempre la solita.
≪Io pure! In frigo c'è dell'ananas≫
≪Va più che bene≫ dice Madison e si avvicina al frigo per prendere la coppa.

≪Vi va di vedere un film?≫ propongo io.
Annuiscono tutte.
Vado sul divano e mentre accendo la TV, le altre si sdraiano vicino a me.

È da circa mezz'ora che è iniziato il film. 
Alla fine abbiamo deciso di guardare "Genitori in trappola", è l'unico film che danno in TV oggi.

Mi distraggo dalla TV quando sento il campanello suonare.
Mi volto velocemente verso le mie amiche e ci guardiamo tutte con uno sguardo perplesso. Ora chi è?

Mi alzo per dirigermi verso la porta e la apro.
Il ragazzo che tre giorni fa si era presentato alla finestra ora si trova di fronte a me, in tutta la sua altezza. Sposto lo sguardo, che prima era rivolto in avanti, verso l'alto e lo guardo negli occhi.

≪Si?≫
≪Oh ecco.. ciao!≫ sorride.
≪Ciao≫ accenno un lieve sorriso, ma dalla mia espressione si capisce che sono confusa.
≪Io volevo chiedervi se mi potreste prestare della..farina≫
≪Oh.. si certo≫ sono ancora confusa, ma non faccio domande.
Resto due secondi davanti alla porta e poi mi sposto per farlo entrare.
≪Prego entra, io arrivo subito≫
Il ragazzo entra lentamente e posa lo sguardo sulle mie amiche, mentre fa un cenno con la mano per salutare.

≪Ecco la farina, tieni≫ dico porgendogliela.
≪Grazie≫
Si avvicina alla porta per andarsene ma dopo poco si rigira verso di me.
"Io comunque sono Peter"
"Piacere, Mackenzie" dico sorridendogli.
Esce dalla porta e vedo che si avvia verso l'entrata di casa sua con la farina in mano.
Torno sul divano e faccio spallucce alle mie amiche.

Il film non è ancora finito e il campanello suona di nuovo.
≪Di nuovo?≫ chiede Audrey.
Alzo le mani e le spalle al cielo.
Mi alzo di nuovo io e sta volta mi accompagna pure Audrey.
Apro la porta. Ma..ancora lui.

≪Ciao. Di nuovo≫
≪Cia..≫ mi interrompo quando noto che i suoi vestiti sono sporchi di farina ≪..oh..esperimenti casalinghi non andati a buon fine?≫ chiedo e non posso fare a meno di ridere.
Abbassa lo sguardo pure lui sulla maglietta.
≪Già..≫ dice passandoci la mano fra i capelli mentre ride con me.
≪..questa è la vostra farina, non l'abbiamo usata tutta≫ continua lui.
≪Grazie≫ gli sorrido.
Ricambia il sorriso fino a quando sposta lo sguardo da me a Audrey.

≪Ciao. Io sono Audrey≫ dice mentre arrotola un boccolo intorno al dito.
≪Peter≫ resta a guardarla per qualche secondo e poi conclude ≪Allora io vado, grazie per la farina≫
≪Di niente≫
Chiudo la porta.

≪Quel ragazzo è..≫ dice Audrey.
≪Simpatico≫ ≪Carino≫ diciamo contemporaneamente.
≪Si, diciamo che è anche simpatico, ma soprattutto carino≫
Rido per ciò che dice Audrey e lei si aggiunge alla mia risata.

FINE FLASHBACK

Più che imbarazzante è stato divertente. A dire il vero, avrei voluto vedere cosa è successo nel loro bungalow e come ha fatto il ragazzo, Peter, a sporcarsi in quel modo. Per quanto riguarda Peter, mi piace. Nel senso, è divertente, simpatico e sembra quasi impacciato quanto me. Penso che se non fosse che non lo rivedrò mai più dopo questa vacanza, sarebbe potuto essere un ottimo amico.

Decido di alzarmi dal letto e cominciare la mia giornata. Sono già le nove e trentacinque.

——

Ore undici, il sole splende nel cielo azzurro, limpido e riflette i raggi caldi mattutini sugli alberi, colorati dai fiori.
Ventisette agosto, penultimo giorno in questo villaggio paradisiaco.
Oggi è una giornata bellissima, ma nonostante ciò e nonostante le mie amiche siamo al mare, ho preferito fare un giro con la bici di prima mattina. Questo villaggio è immenso e amo andare per le diverse stradine e vedere tutto ciò che ancora non ho visto in poco meno di due settimane. È già da un paio di giorni che abbiamo affittato delle biciclette, migliore acquisto dell'intera vacanza, dopo il secchio del ghiaccio galleggiante per portare i drink in acqua.

Sto pedalando da circa un quarto d'ora e ho fatto un giro fra alcune stradine. Ora sto tornando verso il centro del villaggio, dove c'è una sorta di piazzetta e un grande prato dove la gente fa yoga, pranza facendo picnic, prende il sole sull'erba e altro.

Appena passo vicino al prato non credo ai miei occhi. Dietro ad un albero, che si innalza sul grande spazio verde, si stanno baciando e facendo coccole l'istruttore di surf, un ragazzo sui ventitré anni  e la ragazza più timida del corso, che ha la mia età. Chi se lo aspettava!

La bici si ferma di botto e io vado con il petto in avanti, per un pelo non cado.

≪Aia! Dannazione≫ impreca un ragazzo davanti a me di spalle, con la mia bici praticamente addosso a lui.
Ero rimasta così tanto stupita da quella scena che mi sono distratta e sono andata a sbattere contro un ragazzo.

≪Il. Mio. Telefono.≫ dico mentre raccolgo il telefono che è caduto dalla tasca. Alzo lo sguardo e incontro gli occhi, i soliti occhi color ambra del ragazzo 'misterioso'.
Nella mia mente penso 'Andiamo! Di nuovo tu!' ma evito di dirlo, mi sembra già abbastanza alterato il ragazzo.
≪Ma la sai guidare una bici?≫
≪Si, solo..io mi ero un secondo distratta e non ti ho visto perché non stavo guardando avanti≫
≪Invece dovresti≫ dice con tono sereno.
≪Ti sei svegliato con la luna storta o sei sempre così stronzo?≫ dico innervosita.
Sospira. Si gira e mi da le spalle, per poi ricominciare a camminare per la sua strada.
Quel ragazzo mi fa innervosire più di quando uno snack rimane incastrato nel distributore automatico, o di quando mi cade il cucchiaio nel minestrone.

Decido di cambiare strada e di andare dalla parte opposta del ragazzo. Pedalo velocemente e torno al bungalow.

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