CAPITOLO 4

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Mi alzo dal divano e sistemo i cuscini. Vado verso camera mia e butto sul letto, che si trova alla mia destra, attaccato al muro. Prendo il telefono dalla tasca dei pantaloncini e lo accendo. Scorro il dito dal basso verso l'alto per controllare le notifiche e dopo che vedo quelle di instagram, noto un messaggio da mio padre. Mi sono completamente scordata di controllare il telefono tutto il pomeriggio, infatti quando apro il messaggio, mi rendo conto che è di quattro ore fa.
"Come è andato il viaggio? Chiamami appena puoi, buon divertimento."
Esco dai messaggi e decido di fargli uno squillo, siccome non mi sono fatta sentire per niente.

Non ci mette tanto a rispondere. La sua voce squillante arriva al mio orecchio
≪Ciao Tesoro, come sta andando? Ti avevo inviato un messaggio oggi pomeriggio ma non penso tu l'abbia visto.≫
≪Ei Papà, tutto bene, tu come stai? Scusami, oggi siamo state tutto il giorno in giro per il villaggio, per distrarci un po' e non ho usato il telefono≫
≪Non ti preoccupare. Io sto bene, sto preparando da mangiare per me, Thomas e Chloe, voi avete mangiato?≫
Appena mio padre mi fa questa domanda Madison entra in camera e mi avverte che la cena è pronta.
≪Forza viene, che tu hai un paio di cose da raccontarci≫ dice Madison facendomi l'occhiolino per poi tornare in cucina. La fulmino con lo sguardo, quindi si rende conto che sto al telefono, con mio padre.

≪Eccomi, stavo parlando con Madison, ha detto che la cena è pronta. Ora devo andare a mangiare Papà, ci sentiamo domani. Ok?≫
≪Va bene, buona cena!≫
≪Grazie, anche a te, salutami le pesti≫
Lui si mette a ridere
≪Senz'altro, buonanotte≫
≪Buonanotte!≫ finisco io e chiudo la chiamata.

Spengo il telefono e lo poso sul comodino. Mentre mi alzo dal letto per uscire dalla camera, guardo fuori dalla finestra. Fuori è buio. Alzo lo sguardo al cielo, al cielo stellato. Le stelle stanno in silenzio eppure io le guarderei per ore. E a grandi sorsate mi ubriacherei di queste.

Distolgo lo sguardo e vado verso la porta. Mi dirigo verso il tavolo presente in soggiorno, che è occupato dalle mie amiche. Sono già tutte sedute e mi guardano con uno sguardo incuriosito. Ci siamo..

Kennedy sta in piedi e con il vassoio versa le patate nei nostri piatti.

Quando ha finito porta la teglia di patate in cucina e si viene ad accomodare con noi al tavolo, a capotavola.
≪Vedo che pur essendo solo il primo giorno non sei riuscita a non farti notare≫ Olivia comincia a parlare e anche non dicendo a chi si riferisce capisco che sta alludendo a quel che è successo oggi fra me e quel gruppo di ragazzi.
≪Eh? Cosa?≫
Cerco di fare la vaga, ma lei continua
≪Non fare la finta tonta, quel ragazzo ti stava mangiando con lo sguardo cinque minuti fa, è successo per forza qualcosa≫
≪Ma se stavo di spalle! Come faceva a "mangiarmi con la sguardo"≫ mi viene da ridere per ciò che ha detto.
≪Beh.. allora stava mangiando con lo sguardo qualcos'altro≫
≪Audrey!≫ le tiro una leggera gomitata sul braccio e tutte si mettono a ridere per la sua affermazione.
Sono sicura che tutti ciò che stanno dicendo non è vero, mangiando con lo sguardo? Quel ragazzo lo conosco da nemmeno dieci minuti e a dirla tutta in quei pochi minuti in cui ci siamo parlati ha cercato di sfottermi.

≪È interessato a te≫ Cosa?
≪Madison, a volte io mi stupisco come tu possa dire tali fesserie≫
≪Stavo solo scherzando..≫ dice per poi mettersi a ridere.
≪..forse≫
Alzo lo guardo dal mio piatto e lo punto su Madison, socchiudendo un po' gli occhi, mentre lei mi fa la linguaccia.

Abbiamo quasi finito di mangiare e per fortuna i nostri discorsi non sono ricaduti su quell'argomento. Non sopporto quando le mie amiche cominciano a fantasticare su cose oggettivamente assurde.

Anche se non abbiamo toccato di nuovo ciò che era successo nel vialetto, ad essere onesti, non ho smesso di pensare a quel gruppo di ragazzi. O meglio, a quel ragazzo. Stava cercando di prendermi in giro con quel "bambina" "sembri smarrita" oppure stava cercando veramente di aiutarmi a tornare al bungalow?
Devo smettere di pensare a questa inutile questione.. perché ci sto dando così tanto peso? Stupida me.

Kennedy ci richiama, facendo segno con la mano di avvicinarci a lei.
≪Ragazze! Venite ora! Qui alla finestra≫

Ci avviciniamo tutte a Kennedy, non ho idea di cosa possa essere ciò che ci vuole mostrare.

≪Sono loro!≫ dice puntando un dito sulla finestra per indicare i ragazzi, che si intravedono dalla finestra. La finestra del loro soggiorno è proprio di fronte alla nostra, quindi possiamo benissimo vedere cosa fanno. Ma anche loro possono con noi.
≪Scommetto che tu sei una fra le donne che ha vinto il premio Ig Nobel, vero?≫ ironizza Olivia.
≪Sono i nostri vicini di casa, è ovvio≫ dico io.
≪E tu che ne sai che alloggiano affianco al nostro bungalow? Magari la loro abitazione sta sempre su questo vialetto, ma più avanti≫
≪Me l'ha detto il ragazzo≫ chiarisco io.
≪Ah giusto, il ragazzo che ti stava mangiando con lo sguardo≫ dice Madison.
≪Piantala con questa storia Mad≫ cerco di fare una faccia arrabbiata, ma il mio tentativo fallisce quando mi scappa una risata.

≪Oh cazzo..≫ strilla Audrey agitata mentre si abbassa.

Spostiamo tutte lo sguardo da Audrey alla finestra, dietro alla quale sono presenti i volti dei ragazzi rivolti verso noi. Dalla posizione, deduco che stiamo su un divano, siccome si vedono solo le teste. Alcune teste si girano verso di noi altre invece dallo sguardo puntato sul nostro tornano a guardare in avanti, fino a quando si guardano fra loro.

≪Cosa vogliono fare?≫ domanda imbarazzata, ma allo stesso tempo divertita Madison.
Io, Kennedy e Olivia facciamo spallucce e rimaniamo in silenzio, mente Audrey piano piano si alza.

Si guardano tutti un'ultima volta, sorridono e ridono fra di loro, fino a quando uno dei ragazzi si alza e comincia ad aprire la finestra. Oh no.

The Kicker - l'ironia della sorte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora