CAPITOLO 7

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Sono al bungalow. Appena sono tornata mi sono messa a leggere un libro e ho chiamato mio padre al cellulare. Ho parlato un po' con lui e un po' con Chloe e Thomas. Devo ammettere che anche se qui sto da Dio, mi mancano i miei fratelli e non vedo l'ora di vederli. Le mie amiche sono ancora al mare ma torneranno fra qualche oretta. Rimpiango un po' di non essere andata con loro, potevo benissimo andare al mare dopo aver fatto quel giro in bici, ma ero così nervosa per quel ragazzo che sono tornata qui senza neanche pensarci. 

Sono quasi le otto di sera e le mie amiche sono tornate verso le cinque dal mare. Io intanto ho continuato a leggere il libro e fatto alcune cose che rimandavo da tanto tempo, tipo sistemare bene i vestiti nell'armadio, anche se domani li dovrò mettere tutti di nuovo nella valigia. E ho pure cucinato per stasera. Ho decido di preparare un piatto di pasta e un dolce, in modo da tenermi occupata per un paio di ore e fare qualcosa di produttivo, al posto di stare tutto il pomeriggio sul divano.

≪È pronto!≫ dico per attirare l'attenzione di tutte.
≪Arriviamo≫ urlano loro dalla camera.

Siamo tutte a tavola e stiamo mangiando la pasta che ho preparato.
≪Allora Kenzie, ti sei divertita oggi?≫ mi domanda ridendo Madison.
≪Si tantissimo!≫ rispondo ironica io ≪in effetti sarei dovuta venire con voi≫
Dopo un po' di secondi in silenzio, mi ricordo cosa volevo dire da stamattina ≪Ah ci sono! Ecco cosa vi dovevo dire. Oggi ho visto la ragazza timida baciarsi con l'istruttore di surf!≫
≪Cooooosa?≫ urla sorpresa Olivia.
≪Già! Ho avuto più o meno la stessa reazione...≫
≪Quando li hai visti?≫
Sospiro e riprendo a parlare dopo poco ≪Prima di andarmi a schiantare con la bici...≫
≪Aspetta cosa?≫ mi volto verso Kennedy, dopo che mi chiede spiegazioni incuriosita.
≪Avete presente quel ragazzo con cui ho parlato nel viale il primo giorno, quello che stava alla finestra vicino a Peter? Beh, ci siamo scontrati mentre ero distratta a farmi gli affari del surfista e la ragazza timida..≫ dico imbarazzata.
≪Certo che le provi tutte pur di stare vicino a quel ragazzo..≫ non credo a quello che ho appena sentito.
≪Ma che stai dicendo Audrey≫
≪Non puoi negare che pensi sempre a quel tipo e cerchi di stargli il più vicino possibile. Insomma, potrà pure non andarti a genio ma fai lo stesso il possibile per attirare la sua attenzione≫
≪È forse uno scherzo questo?≫
≪No≫ Audrey ha le mani incrociate e un sorriso sul volto che sembra in cerca di sfida.
≪Non sei tu quella che la scorsa settimana mi ha accompagnato alla porta solo per 'incantare con il tuo sguardo' quel ragazzo?≫ rispondo mentre il tono della mia voce si alza.
≪Chi? Peter? Per favore non dire cazzate. Stavo solo cercando di fare amicizia.≫ alza pure lei il tono della voce.
≪Ragazze smettetela..≫ cerca di intervenire Olivia.
≪..cosa che tu non farai mai se resti a casa a fare l'asociale.≫
Non so che dire, ha veramente esagerato Audrey.
≪Basta, questo è troppo≫
Mi alzo dalla sedia facendo sbattere lo schienale contro il muro con forza.
Mi dirigo in camera mia e prendo il primo costume che trovo e me lo infilo sotto i vestiti. Prendo la mia borsa e ci infilo dentro un asciugamano. Appena sono pronta esco dalla camera.

Sulla soglia trovo Kennedy e Madison.
≪Dove stai andando?≫
≪Voglio stare da sola≫

Le sposto ed esco. Vado a passo svelto verso l'ingresso.
Apro la porta e subito la chiudo sbattendo.

Fuori fa freddo e per la rabbia non ho neanche preso una felpa.
So dove andare, mi sono messa il costume apposta.

Cammino fino a quando non svolto a sinistra per prendere una passerella in legno, che si trova rialzata a un metro dall'acqua e porta ad uno gazebo con una jacuzzi.
Il cielo è buio, ma per fortuna la passerella è illuminata lateralmente da dei lampioni.
Cammino lungo questa e mentre mi guardo i piedi, noto a terra una ombra che non è la mia.
Perdo un battito dallo spavento e di istinto mi giro velocemente.

≪Ciao≫
≪Ciao..≫ sento il battito del mio cuore rallentare, quando prima riuscivo quasi a sentirne il rumore.
≪Ti sei spaventata, rossa?≫ dice guardandomi dritto negli occhi.
≪Mi stavi seguendo?≫ è l'unica cosa che mi viene da dire.
≪Certo che no≫ afferma sicuro di se.

Rimango immobile e lui mi supera dandomi le spalle e andando verso la jacuzzi. Così faccio anche io, cercando di mantenere le distanze dal ragazzo.
Mi levo i pantaloncini e la maglietta e sono pronta per immergermi nell'acqua.

Mi giro e noto che anche il ragazzo sta entrando. Devo ammetterlo, ha un fisico perfetto.

Entro pure io, dalla parte opposta alla sua.

Vorrei tanto avere il mio portabottiglia galleggiante, in modo da avere almeno qualcosa da bere. Questo silenzio è imbarazzante.
Mi giro e vedo il riflesso della luna sull'acqua del mare piatto e limpido, che in un certo senso mi trasmette tranquillità.

Vengo distratta dal rumore dell'acqua che si muove. Mi giro e noto che il ragazzo è andato sott'acqua. Appena risale si passa una mano fra i capelli, allarga e posa le braccia sui bordi della jacuzzi. In quella posizione si notano i suoi muscoli sui bicipiti e sulle larghe spalle.
Mi guarda dritto negli occhi, il suo sguardo è così pungente.

≪Che ci fai qui?≫ mi faccio coraggio e iniziò la conversazione.
≪Potrei farti la stessa domanda≫ risponde.
≪Non sono affare tuoi≫
≪Da che pulpito≫ in effetti..
Ritorna il silenzio imbarazzante di prima.
≪Sai..≫
La mia attenzione torna su di lui, appena ricomincia a parlare.
≪..oggi quando mi sei venuta addosso, non ti sei nemmeno scusata≫
Rimango in silenzio.
≪L'unica cosa che hai detto è stata 'Il mio telefono'≫ cerca di copiare la mia voce.
≪Io non parlo così≫
Si mette a ridere alla mia risposta.
≪'Io non parlo così'≫ continua a prendermi in giro e cercare di copiare la mia voce, fallendo miseramente.

≪Hai per caso conosciuto il mio amico, Peter?≫
≪Si ed è sicuramente più divertente di te≫ gli faccio un sorriso finto.
≪Nah impossibile. E poi non mi conosci nemmeno≫
≪È non perderò tempo a farlo. Che stai cercando di fare?≫
≪Assolutamente nulla. Sai, uno fa una buona azione, come aiutare una ragazza smarrita e viene ripagato in questo modo≫
Capisco che si sta riferendo alla prima volta che l'ho incontrato, il primo giorno qui.
≪Già, cercavi proprio di fare una buona azione e aiutare una bambina≫ scandisco bene l'ultima parola.
≪Cosa c'è? Da dietro sembri una bambina. Non è che per caso da piccola sei stata schiacciata nel castello di Bowser?≫
Ha fatto vernante una battuta del genere per evidenziare il fatto che sono bassa?
≪Lo sai che sei fastidioso?≫
≪E tu noiosa≫
≪Non è una cosa carina da dire≫ dico alzando poco il tono della voce riferendomi a ciò che diceva prima.
≪Dovresti farti una risata ogni tanto≫
≪Tu dovresti imparare che non ti puoi prendere gioco di chi ti pare≫
≪E poi sono io quello con la luna storta≫ dice con tono severo.
Non rispondo. Questa discussione non sarebbe avvenuta se non fosse successo quel che è successo con Audrey. Ammetto che il motivo per cui l'atteggiamento del ragazzo mi sta dando più fastidio di quanto me ne darebbe normalmente, è perché sono già nervosa di mio, per la discussione con la mia amica.

≪Tacere è da codardi, rossa≫
≪Meglio un silenzio sensato che parole senza senso≫ dico mentre esco dall'acqua. Mi metto l'asciugamano attorno al corpo e prendo il telefono che ha appena suonato, sicuramente sono Madison, Olivia e Kennedy che sono preoccupate.

Levo l'asciugamano dal corpo e mi infilo la maglietta. Mi giro verso il ragazzo e noto che i suoi occhi che prima erano posati in basso, sul mio corpo, ora sono sui miei occhi.
≪Ah e smettila di chiamarmi rossa, ho un nome≫
≪E quale sarebbe?≫
Rimango in silenzio, di nuovo.
Infilo i pantaloni velocemente, prendo la mia borsa e me ne vado. Senza rispondere.
Cammino lungo la passerella e sento una piccola risata alle mie spalle.

Dopo pochi minuti di camminata sono davanti al bungalow, così suono il campanello.

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