When you're lost, I'll find the way
I'll be your light
You'll never feel like you're alone
I'll make this feel like home❄️❄️
"Mamma, che ci fai ancora qui? Il tuo turno è finito ore fa, papà si stava preoccupando!"
Immersa nel suo buio infinito, nel suo vuoto desolato al quale si sentiva ormai di appartenere, la ragazzina non ebbe il tempo di concentrarsi sulla risposta, troppo sconvolta dalla nuova voce che le aveva appena riempito le orecchie, spaventandola un poco.
E pensare che aveva creduto di essere lì sola, sperduta nel nulla: prima era arrivata quella calda e gentile voce di donna, e ora questo suono tutto nuovo, un timbro più forte ma ugualmente dolce, al quale la ragazzina non era abituata, ma che le dava un briciolo di speranza in più. Era un passo più vicina alla realtà, ad un soffio dal muovere un dito, ad un battito di ciglia dal tornare alla luce. Eppure, per quanto riuscisse quasi a sentire la realtà che la circondava sfiorarle la pelle come una carezza leggerissima, ma percepibile, lei era ancora bloccata lì.
"Papà ha chiamato un paio d'ore fa, non ti ha vista tornare e ha creduto ti fosse successo qualcosa. Le strade sono terribili, questa neve non perdona. Avresti dovuto avvisarlo, mamma! Ma che stai facendo qui, comunque?"
La piccola rimase in ascolto ora più attentamente, ricordandosi dell'idea che aveva avuto: seguire la voce. Ora ce n'erano due, doveva avere più possibilità.
Si alzò in piedi e mosse qualche passo indeciso, sentendo la donna rispondere alla domanda e camminando verso dove le pareva di sentire arrivare il suono."Tuo padre mi perdonerà per averlo tenuto in pensiero, ma io dovevo restare qui, Michael. Non potevo andarmene, non potevo lasciarla sola" sentì la donna pronunciare stancamente, sospirando quasi afflitta. "Per lei non è arrivato nessuno. Nessuno, Michael. Hai sentito dell'esplosione al Dipartimento per l'Energia? Lei è stata trovata lì, nel bosco, in mezzo alla neve. Con solo un camice addosso. Nessun documento, nulla di nulla. Riesci a crederci? Non voglio immaginare cosa possa esserle capitato."
Era questo che era successo, quindi? Era davvero lei il soggetto della frase?
Se prima la piccola si era detta che poteva farcela, che ne sarebbe uscita, ora si domandava se fosse una buona idea uscire da quel posto, qualsiasi esso fosse. Nessuno era andato a cercarla, non ancora, comunque. Non era nemmeno sicura di avere un qualcuno, ad essere onesta, quindi che cosa avrebbe fatto se anche si fosse mai svegliata?
Ferma nel bel mezzo del suo vuoto, la ragazzina sentì una lacrima scivolarle piano dalla guancia, bagnando il camice che le copriva il corpo fino a sopra le ginocchia. Non era più sicura di niente.
"Ne hanno parlato questa mattina al notiziario. A quanto pare ci sono indagini in corso. Ma alla tv hanno parlato di feriti lievi. Lei... lei è in coma?" sentì poi la ragazzina, ancora ferma con le mani lungo i fianchi e gli occhi lucidi.
In coma?
"È in coma, sì. Povera piccola" sentì a fatica la donna rispondere, la sua voce intrisa di tristezza e compassione.
"Ma sta.... sta bene? Le infermiere dicono che è viva per miracolo" disse ancora la voce maschile, titubante.
"Sta bene, per quanto incredibile possa sembrare, deve soltanto svegliarsi. È lei a dover trovare la forza, ora."
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Lights Up || Mileven
FanfictionNovembre 1994. Nella tranquilla cittadina di Hawkins le persone vivono in armonia e tranquillità da decenni. Mai un problema o un dramma: la gente non si preoccupa troppo di ciò che accade al di fuori della loro bolla felice, in parte perchè non acc...