IV capitolo

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Forbici.

Ne sento l’improvvisa necessità.

Non voglio pensare al fatto che la mia amica ignori quanto soffro, quanto sto male. Sento come se stessi andando nel panico, sento che voglio uscire.

Non posso farlo però.

Devono passare altre tre ore, poi sarò libera di andare a casa e restarci fin dopo il ponte.

Devi solo aspettare tre ore, mi dico. Tre ore.

Dopo l’ora di storia c’è l’ora di inglese e quella di greco.

Sono le undici e arriva il momento della ricreazione.

Sto sudando sotto questa felpa, sto soffocando dal caldo che non mi lascia respirare.

Vorrei togliermela, ma non posso: il mio polso sinistro presenta ben cinque tagli ancora evidenti, tagli fatti da meno di ventiquattro ore. Sarebbe una pazzia togliersi la felpa.

Miley ed io chiacchieriamo durante la ricreazione. Ultimamente, da qualche mese, ci siamo molto avvicinate poichè entrambe amiamo molto una cantante e una boy-band. Chiacchieriamo spesso di loro, ci fanno sognare, grazie a loro siamo capaci di sorridere anche solo guardando una loro foto. Io so una cosa che lei non sa. Grazie a questi cantanti che ho conosciuto durante l’estate, prima della scuola, sono riuscita a tenere duro con il mio dolore fino a ieri. La loro musica mi ha aiutata in questi mesi. Poi però, sono giunta in un punto di non ritorno, un punto in cui ormai le mie orecchie sentivano solo le parole di Riley.

La notte facevo degli incubi dai quali non riuscivo mai completamente a svegliarmi.

Piangevo quando ero sola in casa.

Se passavo davanti ad uno specchio avevo paura di vedere i difetti che puntualmente mi criticavano ogni giorno.

E’ normale provare questo a sedici anni?

E’ normale aver paura di andare a scuola non per le interrogazione ma per chi mi aspetta tra i banchi?

E’ normale odiare se’ stessi?

E’ normale pensare di morire?

E’ normale desiderare di non essere se’ stessi?

Il suicidio è stupido? Tagliarsi è stupido? Sai cos’è realmente stupido? Dire parole tanto forti ad una persona per indurla a tutto questo.

“Demi”, mi richiama Miley.

“Dimmi”

“Ti andrebbe di uscire questo pomeriggio? Andiamo su via Tuscolana e ci facciamo un giretto lì”

In realtà vorrei tornare a casa per...

“Sì, certo! Alle tre e mezza davanti la stazione della metro”, rispondo io mentre il mio cervello sta ancora elaborando una scusa per non accettare poichè avevo altri piani.

Dopo la ricreazione c’è un’ora di educazione fisica, durante la quale io, Miley e Taylor chiacchieriamo.

Taylor non è la migliore amica di Miley. Lei è più di un’amica per lei: è una sorella. Taylor è una ragazza fragile, timida ed educata.

Lei e Miley l’anno scorso hanno subito le cattiverie del quartetto. Ogni tanto le subiscono ancora. Con Taylor i commenti sono ancora molto pungenti. Se la prendono più con lei perchè è debole. È come me.

La migliore amica di Miley si chiama Lawrence ed è una grandissima fan del cantante canadese più famoso della sua età. È italo-americana.

All’uscita di scuola io e Miley ci salutiamo.

Torno a casa. Metto una maglietta a maniche lunghe.

Non ce la posso fare. Fa tremendamente caldo e il sudore che cola sui miei tagli brucia tremendamente. Quel bruciore però mi ricorda la liberazione che mi avevano trasmesso le lame e in qualche modo mi fa stare bene.

Pranzo e faccio una doccia per poi vestirmi e recarmi sul luogo dell’appuntamento. Mentre cammino mi faccio una cosa con un elastico che a volte uso anche come bracciale perchè è molto grosso.

Miley è lì e appena ci salutiamo iniziamo a ridere e a raccontarci le news della boy-band che tanto amiamo. Iniziamo a parlare della nuova fidanzata di uno dei membri per poi passare ad argomenti un po’ più scottanti (siamo ragazze giovani, capiteci).

“c’è una gelateria?”, mi chiede Miley.

“Sì, una volta ci sono andata con Emma, è qui vicino”.

La porto alla gelateria e prendiamo un gelato, paghiamo ed usciamo.

Fa caldo. Il gelato inizia a sciogliersi inesorabilmente sotto il sole primaverile.

“Fra poco vedrai un fiume di crema che parte dai miei piedi e prosegue per tutta via Tuscolana!”, esclama Miley. Lei è simpaticissima, l’ho sempre trovata molto solare e divertente. Chissà come ha fatto a superare ciò che è successo lo scorso anno.

“ho caldo”, dico senza rendermene conto.

Lei alza lo sguardo dal suo gelato a me. Mi guarda la felpa.

“Toglitela! Altrimenti non si squaglierà il gelato, ma tu!”

Non so cosa fare, lei mi guarda, si aspetta che io me la tolga... ma come faccio?

“ti tengo il gelato, su”

Me lo prende dalle mani mentre io la guardo, forse terrorizzata.

Inizio a sfilarmela, prima il braccio destro, poi, piano piano, quello sinistro. Con un gesto fluido sfilo il laccetto e gli attribuisco la funzione di braccial del mio polso sinistro. Purtroppo non copre del tutto i tagli ma, fortunatamente, la maggior parte.

Mi rende il gelato e iniziamo a chiacchierare. Ci troviamo davanti al semaforo quando ad un certo punto mi fa una domanda che non mi aspetto.

“A me puoi dirlo, ti sta simpatica Selena?”

Selena è una ragazza del nostro gruppo. Passa molto tempo con Emma e lo scorso anno ero gelosa perchè pensavo me la volesse portare via. Quest’anno ho imparato a conoscerla meglio e devo dire che non era quel genere di persona che pensavo. È simpatica e le voglio bene. È una ragazza che ama fare le foto: quando va ad una festa sono la priorità.

“Guarda, lo scorso anno non mi stava molto simpatica. Ora la conosco meglio e devo dire che sì, la trovo simpatica. Tu?”

“sì”, risponde velocemente per poi tornare a concentrarsi sul gelato. Credo mi nasconda qualcosa.

Il semaforo diventa verde. Iniziamo ad attraversare.

“perchè me lo hai chiesto?”

“così”

Mi asciugò la fronte con il fazzoletto che sarebbe dovuto servire per il gelato (lo so, solo io posso fare una cosa del genere) quando, in un lampo, la mano di Miley afferra il mio braccio alzato.

Il mio sguardo passa dai suoi occhi ai tagli che si intravedono sotto l’elastico.

“E QUESTI COSA SONO?”.

Keep me from falling apartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora