V capitolo

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La guardo terrorizzata.

E ora? Il mio segreto è durato così poco tempo?

Ci troviamo sull’altra parte della via e ci sediamo su una panchina.

“No! Non è come pensi... io... sono strusciata contro un... muretto... ieri mattina... prima di andare a scuola...”, cosa cacchio sto dicendo?

Miley mi guarda con un’espressione indescrivibile, sembra sorpresa ma anche consapevole.

“Demi, non dire le bugie, non a me”, mi dice calma.

Alza il braccio sinistro dove indossa i suoi numerosi bracciali, amuleti che per lei significano moltissimo. Mentre lo alza, questi scendono un poco.

“Perchè?” chiedo io rassegnata alzando lo sguardo verso il braccio di lei.

“Semplicemente non puoi” risponde.

Da sotto i bracciali vedo tanti, tanti tagli.

Mi sento stordita.

Sta veramente accadendo ciò?

Sono veramente qui, a via Tuscolana con Miley che ha appena visto i miei tagli e che ora mi fa vedere i suoi?

“Miley!”, esclamo quasi senza fiato.

Lei annuisce.

“Da settembre di quest’anno”, aggiunge lei.

Ci guardiamo negli occhi: lei è seria, sembra calma.

Non oso immaginare che faccia abbia ora io in questo momento dato che mi sento completamente frastornata.

Dopo qualche decina di secondi lei abbassa lo sguardo sul mio polso.

“Tu invece?”, mi chiede.

“Ieri”, rispondo senza guardarla negli occhi.

Passano ancora secondi di silenzio tra di noi.

Lei continua a guardarmi e io mantengo la testa bassa.

“Perchè Demi?”

“Io... io..”, mi vergogno a dirle che è per il fatto che mi prendono in giro: sembrerei debole.

“... è per le numerose verifiche di questa settimana, non credono siano andate bene!”, mantengo lo sguardo basso perchè sento che se mi guardasse negli occhi capirebbe che sto mentendo.

Miley sospira.

Se la sarà bevuta?

“Demi, sei sicura che non sia per il fatto che Riley...”, non termina la frase.

I miei occhi iniziano a bruciare al solo suono del suo nome. Le mie guance arrossicono e diventano calde come carboni ardenti. Non voglio piangere, non voglio sembrare debole.

“No... ormai ci ho fatto l’abitudine”, rispondo e alzo gli occhi. Sono lucidi, lo so.

Lei mi guarda e mi prende la mano. A quel gesto non riesco a non trattenere una lacrima che scende inesorabilmente sulla mia guancia.

Perchè deve essere tutto così difficile? Volevo solo nascondere questo segreto nel mio cuore gonfio di rabbia e dolore.

“Sai, credo che se si tratti di Riley non puoi non parlarne con me.

So cosa si prova, Demi.

SO COSA SI PROVA.

So che lui non è uno stronzo qualsiasi, so che è una MERDA.

So che nonostante sai di essere una brava persona vorresti comunque che gli capitasse la cosa più brutta di questo mondo...”.

Annuisco e Miley capisce che è Riley la ragione di tutto.

“... So che tutti i giorni eviti di passare davanti ad uno specchio per paura di vedere ciò che lui ti critica.

So che ti chiedi continuamente il perchè hai le imperfezioni che tanto lo fanno divertire.

So che vorresti avere un altro corpo.

So cosa hai provato nel tagliarti, nel punirti, nel voler dimenticare anche solo momentaneamente ciò che subisci ogni giorno.

So tutto, Demi. Tutto.

L’ho provato io e tuttora lo provo. Sempre.

Ogni fottutissimo giorno da due anni”.

Miley. Era sempre stata così vicina e così lontana.

Eravamo uguali sotto questo punto di vista e mentre parlava mi chiedevo: possibile che un ragazzo riuscisse a rovinare in questo modo la mia vita, quella di Miley e quella di Taylor?

Dio, come puoi permettere una cosa del genere?

“E’ tutto vero”, dico io.

“Naturalmente non posso dirti che stai sbagliando, sarebbe da ipocriti dirti di non farlo quando io stessa lo faccio”, dice Miley che si è leggermente calmata.

“Miley, io credo che sia evidente che Riley e il suo gruppetto mi prenda in giro, giusto?”, lei annuisce.

“Allora non capisco... come è possibile che Emma, la persona che reputo la mia migliore amica, non mi abbia mai ... non so... detto qualcosa del tipo ‘non ascoltarli’ o cose simili? Il punto è che non capisco se non abbia veramente notato la mia situazione o se faccia finta di niente”.

“Sai Demi... in questo periodo come tu hai sicuramente notato lei si sta avvicinando a quella parte della classe che lo scorso anno mi prendeva in giro. Non so spiegarti il perchè... forse ha trovato qualcosa in comune con loro e vuole usarlo per farci amicizia, per essere in buoni rapporti con tutti e due i gruppi della classe. Non so il perchè, queste sono ipotesi”.

Lei mi guarda il polso.

“Lei non sa niente, vero?”, mi chiede Miley.

“No e mai lo saprà”, rispondo fermamente.

“Non dirglielo, non capirebbe”, dice Miley.

“Lo so”, rispondo.

Ci alziamo e iniziamo a camminare lungo la via.

“Le persone pensano che queste cose accadano solo nei film”, inizio a dire dopo qualche minuto di silenzio tra di noi.

“Pensano che il bullismo a questi livelli sia una cosa lontana anni luce.

Pensano che l’autolesionismo sia una malattia lontana da te, qualcosa che non può accadare a gente che conosci, gente che vedi tutti i giorni...” continuo.

Miley mi interrompe: “come il bulimismo, d’altronde”.

Mi giro verso di lei e la guardo confusa.

“Sai cosa vuol dire?”, mi chiede Miley.

“Sì, è un disturbo alimentare che consiste in eccessi di fame incontrollabile seguiti da sensi di colpa e vomito autoindotto... ma cosa c’entra? Sei bulimica?”, chiedo confusa.

“No no no... non io, Selena lo è”, risponde Miley tranquillamente come se fosse la cosa più naturale del mondo mentre il mio gelato (ormai sciolto), mi scivola tra le mani e cade a terra formando una pozza di variegato alla nutella.

Keep me from falling apartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora