VIII capitolo

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Passarono i giorni e la mia situazione non tendeva a migliorare affatto.

Avevo iniziato a tagliarmi regolarmente, spesso più volte al giorno.

Il polso sinistro ormai era una fascia rossa dove si intravedevano solo i tagli nuovi e  più profondi.

Io e Miley, ogni volta che ci incontravamo, ci chiedevamo come stessimo e la situazione, a quanto pareva, non migliorava per entrambe. Le prese in giro continuavano e i tagli aumentavano.

Racconterò i fatti più ecclatanti che accaddero da maggio fino ai primi di giugno, dopo la fine della scuola.

La mia media scolastica aveva avuto un notevole picco verso il basso.

Non ero la sola però: anche Emma, Miley, Selena, Riley, Steven e Dylan *.

Miley non ha gravi problemi se non in una materia.

Va benissimo in tutte le altre e sicuramente gli insegnanti non le lasceranno il debito.

Lei però ha paura.

Una volta, dopo essermi tagliata, iniziai a sanguinare come non mai.

Dal polso il sangue fuoriusciva come un fiume in piena.

Sporcai le lenzuola del mio letto.

Non sapevo che fare.

Come spiegare tutto quel sangue? Ciclo? Peccato che lo avessi avuto una settimana prima.

Chiamai i miei dicendo che mi ero fatta male con una scheggia di legno della porta.

Loro accorsero preoccupati alla vista del sangue che sgorgava copiosamente.

Mia madre pulì le lenzuola mentre io mi medicavo.

Non avevano sospettato di niente, e come avrebbero potuto?

Si fidavano di me un tempo.

Una mattina Selena arrivò in classe con gli occhi rossi: aveva pianto.

Dopo Miley mi informò che Selena aveva paura di essere bipolare così, perchè le era venuta questa paura.

Sinceramente non ce la facevo più a sentire tutte le sue bugie.

Lo sapete, quando una persona è bulimica, dato che si infila continuamente le dita in gola, si può formare un livido sul dorso della mano a lungo andare.

A questo proposito un giorno Selena venne a scuola con un cerotto sulla mano, spiegando a Miley che era per nascondere il famoso livido.

Io e Miley avevamo dei dubbi che si sono trasformati in realtà quando il giorno successivo lei si era scordata di metterselo.

E indovinate un po’? Non aveva nascosto niente perchè non aveva alcun livido.

Dopo la cena di classe Selena mi chiese un fazzoletto per andare in bagno per farmi credere che le servisse per asciugarsi dopo aver vomitato la cena.

Glielo diedi e dopo che lei uscì dal bagno del ristorante entrai io senza farmi vedere da lei.

Il bagno era intasato: non di vomito, ma di pipì, percio non aveva vomitato, altrimenti si sarebbe visto.

Riferii tutto a Miley.

Ormai lo sapevamo, sapevamo che mentiva.

Una volta, dopo il compleanno di una mia amica, io e i miei compagni invitati (la parte buona della classe) iniziammo a discutere riguardo la nostra classe. Emma iniziò a dire che io, Miley e Taylor eravamo troppo timide e che per questo non riuscivamo ad integrarci nell’altro gruppo.

Miley le aveva risposto che ciò che le avevano fatto l’anno prima lei non lo avrebbe mai dimenticato.

Dissi a Emma che neanche io potevo dimenticare il male che mi facevano ogni giorno e lei mi chiese: “perchè scusa? A te cosa hanno fatto?”.

Le urlai: “stai scherzando, vero? Mi stai prendendo in giro? Non senti cosa mi dicono ogni giorno?!”.

Poi scoppiai a piangere.

Miley quella notte, dopo essere tornate a casa, mi mandò un messaggio:

“You don’t know you’re beautiful <3 Oggi Emma mi ha fatto incazzare! Ci descriveva come due che volessero fare le vittime. Lei non sa niente!”

Piano piano tutti quelli che rischiavano uno o più debiti ricevettero una lettera da parte della scuola che li informava di eventuali sei politici, debiti o bocciature.

Stavo malissimo in quel momento.

Avevo paura.

La mia professoressa mi aveva detto dopo la cena di classe di accettare qualsiasi cosa avrei trovato nella lettera.

Perchè mi aveva  detto “accettare”? Perchè aveva usato quel termine?

È naturale accettare un debito... forse è più difficile accettare una bocciatura.

Allora era questo che mi aspettava?

Ripetere l’anno?

Lasciare le persone con cui mi trovavo bene?

Lasciare Miley con la quale condividevo tante cose?

Non potevo farcela.

Quando camminavo per il marciapiede avevo ormai il costante desiderio di buttarmi sotto una macchina in corsa. Quando ero a casa mi tagliavo anche lungo le braccia, lasciando innumerevoli squarci.

Il mio obiettivo non era punirmi: era eliminarmi.

Non dormivo la notte.

Tenevo le forbici sotto il cuscino e le usavo.

Ora che ci penso le portai anche a scuola durante l’ultimo arco dell’anno ma le usai solo un paio di volte nel bagno.

Bocciata.

Bocciata.

Bocciata.

Coprivo i tagli con numerossissimi bracciali.

Il caldo non mi permetteva più di indossare felpe.

Andava tutto male.

La mia vita procedeva verso un vicolo cieco.

Mi sentivo perduta.

Le lettere di coloro che erano stati “salvati” e di coloro che erano stati rimandati arrivarono ai destinatari.

Emma, Riley e Steven vennero rimandati in due materie, Dylan in una sola.

Miley venne aiutata in quell’unica materia.

E io?

La lettera dalla scuola non arrivava e io stavo male.

Miley mi mandava continuamente messaggi, chiedendomi se la lettera fosse arrivata e come stessi.

Non le rispondevo quasi mai.

Un pomeriggio non ce la feci più e scoppiai a piangere davanti ai miei genitori mentre stavo parlando con loro.

Da quel momento in poi non si fidarono più di me.

Mentre avevo portato le mani sugli occhi i braccialetti erano un po' scesi, lasciando sotto i loro occhi le mie sofferenze.


*: Dylan e Steven sono amici di quella merda di Riley

Keep me from falling apartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora