Cap.32

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Andrè.

Guardo Aleksej allontanarsi verso lo studio di Dimitri. Nemmeno io só cosa mi è preso. Sbatterlo al muro in quel modo non è stata una mossa saggia ma ancor meno lo è stato avvicinarmi, guardarlo, desiderarlo. Giá, perchè guardare quelle labbra così da vicino ha smosso qualcosa in me, qualcosa che non ho mai provato ed ora mi ritrovo con una paura fottuta e con tantissima confusione in testa. Eppure mi chiedo come mai potrebbe esserci qualcosa, dopo quello che gli abbiamo, che gli ho fatto. Lo raggiungo nello studio di Dimitri e subito il capo ci espone le sue intenzioni "Se loro non vengono da noi, saremo noi ad andare da loro. Voglio pianificare un attacco, ho bisogno di voi due per farlo e dev'esser studiato nei minimi particolari. Intanto il palazzo è presidiato, potete andare nelle vostre stanze e riposare. Domattina faremo il punto della situazione".
Guardo fuori mentre il cielo imbrunisce e sento Alexander girare i tacchi e uscire. Dimitri mi si avvicina, mi posa una mano sulla spalla e sospira "Só che per te non è facile Andrè, voglio che lo controlli. Só che ci sono dissidi tra voi. Che ci disprezza. Ma è sotto la tua responsabilità. Non fallire." Mi guarda negli occhi ed io di rimando "Sissignore." Mi volto ed esco, vedo Alex all'orizzonte che si dirige verso la nostra stanza e si chiude la porta alle spalle. Con un peso sul petto lo seguo, apro la porta ed entro. Lui è alla finestra che guarda fuori, le mani nelle tasche dei pantaloni. D'un tratto apre la porta finestra ed esce in terrazza, estrae un pacchetto dal retro dei pantaloni, di sicuro un dono di Ivan, e si appoggia alla ringhiera mentre fuma scrutando l'orizzonte. Mi avvicino, esco sul terrazzo e guardo nella sua stessa direzione "Mi dispiace per prima, non só cosa mi è preso" mi volto a guardarlo, anche lui si volta "Io sì, Andrè. Io só cos'è successo e non deve succedere. Non farlo." Mi rivolto verso l'orizzonte "Alexander, Dimitri vuole la tua totale fedeltà alla sua causa. Ed io dovró verificare che sia davvero così. Se sbagli verrai punito." Lo sento sogghignare per cui mi giro "Mi trovi divertente?" "Sì Andrè, sinceramente mi chiedo con quale coraggio proverai a punirmi". Ha uno sguardo malizioso negli occhi, così distolgo subito i miei irritato. Devo controllarmi. "Possiamo cancellare quello che è successo." "No, non possiamo." "Perchè con te dev'esser tutto sempre difficile eh?" "Io sono così Andrè, esattamente come mi vedi. Sono esattamente quello che mostro." Si volta mi guarda e rientra in camera. Lo seguo, mi spoglio, mi metto a letto e lo guardo. Anche lui fa lo stesso. Non appena è sotto le coperte mi volto verso di lui e gli dico " Sai una cosa? Hai ragione certe cose non si possono cancellare. Meglio cosí perchè non l'avrei voluto." Detto questo mi volto verso il muro e dormo.

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