Compagno di armadietto

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10 Settembre 2013

Apro lentamente gli occhi disturbata dalla luce del sole che passa attaverso le tende grige della mia camera.
Guardo il soffitto ricordandomi che oggi è il primo giorno nella nuova scuola, sono molto emozionata, visto che frequentare il liceo scientifico sarà il primo passo per diventare quello che sogno fin da bambina: essere una neurochilurga. Mi ha sempre affascinato il mondo della medicina, forse perchè voglio seguire le orme di mia madre, o forse perchè voglio aiutare qualcuno, fattostà che è il mio obiettivo, e ce la metteró tutta per portarlo al termine.
Il suono della sveglia riporta la mia mente alla realtà, sono le 7 di mattina e, stranamente, mi alzo dal letto con molte energie, mi dirigo in bagno per farmi una doccia calda, dopo resto immobile davanti all'armadio cercando qualcosa di carino da mettere, con scarsi risultati visto che il mio armadio é composto, per la maggior parte, da felpe e jeans.

Frugo per una decina di minuti e riesco a trovare un jeans chiaro con una maglietta della Levis, ci abbino le mie AF1 bianche e vado in bagno per truccarmi solo con del correttore sotto gli occhi, mascara nero e un rossetto nude semplice. Oggi ho voglia di vestirmi bene quindi metto degli orecchini a cerchio e il mio immancabile anello in oro bianco nel dito medio, indosso il cappottino nero, prendo lo zaino, il telefono e le cuffiette, che ovviamente porto ovunque, ed esco di casa.

🦇🦇

Dopo il lungo tragitto in tram arrivo nella nuova scuola, è enorme, tutta grigia con delle grandi vetrate con le cornici rosse, un ampio giardino interno e un parcheggio per le moto degli studenti, lo osservo affascinata non guardando dove cammino, infatti inciampo, d'istinto chiudo gli occhi ma stranamente non sento il marciapiede sulla faccia, ne dolori da nessuna parte.
"Attenta a dove metti i piedi baby" apro leggermente gli occhi e noto che un ragazzo abbastanza alto con dei dread rossi e gialli mi ha presa al volo, non male come primi minuti in questa scuola eh, "Emh..grazie" dico ricomponendomi e sistemandomi meglio lo zaino sulle spalle, mi dirigo verso l'entrata acellerando il passo, "Comunque mi chiamo Elia" sento dinuovo la voce di prima, mi giro e vedo lo stesso ragazzo dai capelli strani che cammina goffamente cercando di stare al mio passo, "Io sono Ines, piacere" mi fermo di colpo e stringo la mano al ragazzo, "Primo anno vero?" mi domanda Elia, "Si nota molto?" gli chiedo facendo una leggera risata, "No, ho letto il tuo nome negli elenchi che hanno pubblicato ieri sera nel sito nella scuola, e bhe..non ci sono molte Ines, sei in classe con me" ride divertito, "Ma allora sei uno stalker! Comunque, meglio così almeno conosco già qualcuno della mia classe visto che non conosco nessuno in tutta la scuola" prima che il ragazzo possa rispondere suona la campana che segna l'inizio della giornata scolastica, quindi siamo costretti a entrare nell'istituto, molto grande anche dentro direi.

Un'ora dopo

Sono stata tutto il tempo con Elia, devo dire che è un ragazzo simpatico, mi ha raccontato della sua passione per la musica, e mi chiedo cosa ci faccia ancora a scuola visto che puó seguire il suo sogno, ma secondo lui è meglio avere un diploma in caso che non facesse carriera con la musica, mentre parlavamo la preside ci ha fatto fare un giro veloce della scuola, ci ha anche dato delle chiavi per il nostro armadietto nel corridoio, questa scuola è una figata. "Che numero sei te nanetta?" rido per il nomignolo che mi ha dato Elia, devo dire che mi si addice, "Io sono 20, te?" giro tra le mani la chiavetta, "Non ci credo! Io sono 21, siamo compagni di armadietto" urla Elia sbattendomi in faccia la chiave con scritto sopra il numero felice della sua scoperta, "Abbassa la voce, stai urlando" gli dico mettendogli una mano davanti alla bocca per farlo stare zitto siccome ci stanno guardando tutti.

La mattina scorre veloce tra una risata e l'altra con Elia e i professori che si presentano alla classe introducendo il programma che svolgeremo quest'anno, non male come primo giorno.

🦇🦇

Torno a casa stanca morta dopo aver salutato Elia che a quanto pare abita a qualche isolato da qua, Salerno non è così grande come città. Decido di aspettare Gionata per pranzo visto che oggi mangeró con lui nel suo studio, che sta sopra il mio appartamento. "Chiamata da: Gion, cuore rosso, emoji che arrosisce con i cuoricini" mi dirigo verso il mio telefono zittendo Siri e rispondendo alla chiamata:"Hei babe, sei giá a casa?" chiede Gion con un tono più teso del solito, "Si, ho giá ordinato il sushi, te a che punto sei?" chiedo sperando che stia già tornando a casa visto che sto morendo di fame "Aprimi che sono giù" dice Gionata prima di attaccare, apro il portone per farlo salire, e mi dirigo verso lo studio salendo le scale.
Entriamo nello studio e io subito mi butto nel divanetto rosso mentre Gion va ad aprire al fattorino che ci ha portato il sushi, che io adoro.

Dopo pranzo decido di passare il pomeriggio con mio cugino e mentre lui cerca di buttare giù qualcosa per un pezzo che deve fare con un altro artista, mi sembra che si chiami Capo Plaza, io rivedo il programma di Mate della terza media per ripassare un po'. Tra una formula e l'altra si fanno le sei, decido di andare nel mio appartamento e dopo aver dato da mangiare a Ruby mi butto sul letto ancora disfatto e mi addormento mentre ascolto musica.

SPAZIO MIO:
Raga amatemi, 999 parole, sono le due di notte e io scrivo un capitolo, wow, state tranquille/i che tra poco Ines e Lucariello si incontreranno, ho tantissime cose in mente e spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate una stellina.
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Al prossimo capitolo
-Jazz🐹🌹

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