1º Gennaio

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Un simpatico cinguettio arrivò alle orecchie della ragazza ancora dormiente. Le piaceva risvegliarsi con il dolce suono della natura ma quel giorno Nicky non era proprio in vena di romanticherie. Era il primo gennaio. Il primo giorno dell'anno per rendersi conto che anche quella volta non sarebbe cambiato nulla nella sua vita. Tutto sarebbe stato piatto come il 2019, il 2018,i 2017 è così via. Si trovava nella casa in montagna dei suoi genitori, unico posto felice della sua infanzia, e aveva passato il capodanno come una vera 70enne stanca della vita.
Non aveva neanche aspettato la mezzanotte. "Tanto non devo fare gli auguri a nessuno di importante e di stare sveglia per ricevere i soliti video lunghi mezz'ora di mia nonna che augurano a tutti un SERENO E FORTUNATO 2020 non ne vale la pena." E questa era stata la scusa per alzarsi da tavola alle 22 e andarsene a dormire. Certo non era stato facile neanche per lei pensare  che tutti i ragazzi della sua età stavano probabilmente stappando vodka e champagne, che nessuno l'aveva invitata a passare capodanno in montagna, che Alex avrebbe baciato alle 00.00 una ragazza che non era lei... 'No Nicky! Questo no! Quante cazzo di volte devi metterti in testa che non devi pensare a lui? Che non devi pensare a quel cretino che dopo due settimane che vi siete lasciati si è messo con un'altra ?'. Questo passava nella testa della ragazza mentre era a letto, tentando di focalizzare la sua attenzione sul riflesso del lampione fuori dalla finestra e cercare di non sentire i rumori dei botti e delle risate della gente.

Alzò una mano ancora addormentata e schiacciò il display della sveglia : 10.07.
Lanciò un pigro sbadiglio, buttò le gambe fuori dal letto e si diresse in bagno.
La luce bianca riflessa dalle piastrelle accecò la ragazza che stropicciò la faccia per svegliarsi, aprì  il rubinetto e si buttò un pugno di acqua gelida in faccia.
Non ci faceva più caso se l'acqua era calda, tiepida o gelata... da piccola prima di lavarsi doveva assicurarsi che fosse della temperatura giusta per non traumatizzare la sua pelle morbida, ma ora che fosse lava o ghiaccio non aveva alcuna differenza: non la toccava più niente.

Alzò il viso e, come tutte le mattine, ebbe la sfortuna di imbattersi nella sua faccia riflessa.
Non che si reputasse una brutta ragazza: insomma aveva due begli occhi marroni, sopracciglia nere e spesse, bocca carnosa e lineamenti pronunciati. La cosa che però la disturbava e che le faceva venire le paranoie tipiche delle ragazze a 17 anni, era il naso: non era piccolo e carino, non era all'insù o stretto, era grande e anche leggermente asimmetrico.  Quando chiedeva a suo fratello più piccolo un parere sul suo naso lui gli rispondeva : "Ma va Nicky, non sarà piccolino ma dato che hai la faccia 'grossa' non si nota neanche tanto." Ma ovviamente le preoccupazioni di una ragazza hanno bisogno di molte più rassicurazioni, e forse non bastano neanche quelle per togliere ogni dubbio.

Si spogliò e osservo il suo corpo magro e snello, nudo di tutto se non di una fascia e un paio di slip. Ecco il suo fisico non le dispiaceva troppo: era molto alta, gambe snelle, pancia piatta, seno non abbondante ma formoso. Dal fine tessuto celeste del reggiseno poteva intravedere la sagoma dei capezzoli e dei due piercing. Sì proprio così , aveva due piercing ai capezzoli... erano il ricordo di una bellissima giornata passata a Milano con Alex: lui le aveva regalato questa opportunità perché un suo amico aveva iniziato da poco l'apprendistato in un negozio, e lei, patita di piercing ( anche se quelli e l'helix erano gli unici che aveva) non si era fatta scappare l'occasione.
Ricorda l'ansia di spogliarsi davanti a uno sconosciuto, la paura della reazione dei suoi genitori ( a cui alla fine non disse niente), e l'ansia per il dolore ... sì, molto doloroso. Le piaceva guardarli, perché le ricordavano l'immagine di una ragazza intrepida, che fa cose che la gente non si aspetta da una timida e silenziosa come lei.

Indossò la tuta domestica e scese a fare colazione.
"Buongiorno e buon anno!" la accolse suo fratello, e lo stesso fecero sua mamma e suo papà. "Buon anno a tutti!" rispose  lei senza troppo entusiasmo.
"Qui ti puoi servire con la cheescake avanzata da ieri, e qua c'è già pronto il caffè", "Grazie mamma, prendo solo le Gocciole però, non ho tanta fame".
Si sedette al tavolo e pucciò i biscotti nel caffè fumante, ma intanto i suoi occhi erano distratti dal panorama fuori dalla finestra: le cime delle montagne innevate, i ghiaccioli che si erano formati quella notte sul bordo del balcone che scintillavano, e un sole abbagliante, quasi estivo, sembravano dire a Nicky : "ehy, tranquilla, vedrai che quest'anno andrà un po' meglio, vedrai che succederà qualcosa anche a te, vedrai che non avrai più bisogno di piangere la sera prima di addormentarti."

E lei, sotto sotto, ci sperava, ma sapeva quanto le false speranze potevano distruggere un cuore fragile.

Ti prego lasciami stareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora