Arrivo A Hogwarts

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Eccoci qua! Salve! Che mi dite di bello! Eccomi di nuovo collegata a pubblicare il secondo capitolo del Prescelto, prima storia della saga "Cicatrice", formata da cinque storie, che a loro volta sono formate da...vabbè, lasciamo perdere XD. Come al solito, se volete commentate, altrimenti leggete, che è la cosa più importante. Volevo ringraziare Dro e Crystal, mie consigliere nella vita di tutti i giorni e per questa storia/saga in particolare. Senza di loro non sarei qui :D Grazie per avermi sopportata! E invece, a voi, vi auguro sempre buona lettura, purché sia buona e vi diverta :)

L'ARRIVO A HOGWARTS

Si trovavano nello scompartimento con i ritrovati John e Richard; avevano giocato a spara schiocco, a scacchi dei maghi e avevano chiacchierato di Quidditch - Louise a quel punto si era fiondata nella lettura di un giornale, isolandosi dal mondo come suo solito; tuttavia vagava lo sguardo nervosamente sui suoi amici, in cerca di una qualche risposta.

"Io però ancora non capisco!" borbottò.
"Cos'è che non capisci, con esattezza?" chiese Frank.
Gli occhioni azzurri di Louise si posarono su di lui.

"Io..." fece, titubante. "Io non capisco proprio. Noi siamo ricchi, è vero, ma...ma cosa significa? Insomma, molti studenti qui ad Hogwarts..."
Frank sospirò, mettendosi le mani dietro la nuca.

"Li ascolti mai i discorsi che fanno i nostri genitori, oppure stai tutto il tempo rinchiusa in camera tua a leggere?"

Louise arrossì di colpo.

"E tu invece stai tutto il tempo a origliare?" ribatté acidamente lei.

Frank incrociò lo sguardo di Harry, che dovette trattenersi dal ridere.
Richard sospirò, prima di ordinare al suo cavallo di spostarsi in f3.
" E' piuttosto semplice" spiegò questi, senza staccare gli occhi dalla scacchiera, concentrato a battere il fratello. "Gira la voce che siamo amici molto stretti del professor Silente..."
"E questo è vero..." lo interruppe Louise, ma Richard le fece segno di tacere.
"... e che essendo amici del preside, diciamo, ci siamo comprati anche l'iscrizione. Di conseguenza...."
"Ma questo non è possibile!" s'intromise ancora Louise scandalizzata. "Tutti i Maghi hanno diritto di andare ad Hogwarts!"
"Già," riprese Richard con tono un po' più irritato per via delle continue intromissioni della ragazza, "Ma la voce che gira è che siamo Magonò. Che non ci sia arrivata mai la lettera di Hogwarts. Ma essendo i nostri genitori amici del preside, l'hanno convinto a... diciamo... chiudere un occhio".
Louise s'alzò in piedi con fare elegantemente arrogante, come se volesse andare a sistemare la situazione seduta stante. Se non fossero stati sul treno, in quel momento Harry l'avrebbe scambiata per un'attrice di teatro.
"Ma... ma..." balbettò ancora lei, indignata, "come può essere?... Anche...anche se fosse, ci espellerebbero da Hogwarts dopo un giorno! Insomma... chi... chi ha messo in giro queste voci?"
Harry sollevò lo sguardo verso Frank, incontrando anche quello di John e Richard.
Tutti e tre sapevano fin troppo bene la risposta.

"I Malfoy" dissero all'unisono.
Un ringhio furioso uscì dalla bocca di Louise, che poi sembrò sgonfiarsi.
Con lo stesso atteggiamento teatrale, Louise si accasciò sul sedile, affranta.
"Lo sapevo... non potevano essere altri che loro...la concorrenza..."
I Malfoy e i Potter non avevano mai avuto di che spartire a scuola, anche per via della notevole differenza d'età.
Tuttavia, da quando James e Lily erano entrati a far parte dell'Ordine, si erano scontrati più volte con i Malfoy nei vari duelli contro Voldemort (Harry aveva imparato, dai suoi genitori e da Sirius e Remus a non temere quel nome).
Quando poi Paciock era sopravvissuto alla Maledizione Senza Perdono, i Malfoy avevano finto, secondo il padre di Harry, di pentirsi di ciò che aveva fatto.
James non si risparmiò dal dirlo al nonno di Harry, che aveva contatti col Ministro e i Malfoy, venuti a sapere della notizia, si sentirono scoperti, e si difesero attaccando i Potter di avere ricchezze che non gli appartenevano e che i figli loro e dei loro amici erano Magonò.
Le prove di un tesoro non denunciato, che secondo i folletti era di loro proprietà, fu trovato nel giardino dei Potter, dando di conseguenza credito a tutto ciò che era stato detto sui figli de Potter e dei Black, nonostante la pessima fonte di quelle voci, e il nome Malfoy fu riabilitato; James non fu per poco imprigionato ad Azkaban, perché ripagò la somma del furto.
Harry sapeva che erano stati i Malfoy ad aver rubato quel tesoro e ad averlo sotterrato nel giardino di casa sua; perché quando era piccolo, aveva sempre scavato buche nel terreno, e non aveva trovato mai niente di luccicante. Tuttavia le voci ormai si erano talmente diffuse che nessuno aveva avuto la pazienza di smentirle, facendo sentire il gruppo d'amici in imbarazzo.

IL PRESCELTO (1a storia della saga Cicatrice)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora