Capitolo 1: Dove tutto è iniziato

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Mi ricordo quegli anni come fosse ieri...
Ah ciao! Non mi ero accorta fossi arrivato!
Io sono Rossana, si proprio io, e tu sei quello che mi aveva scritto per altre informazioni  su Martha Spell vero?
Ecco ci stavo giusto pensando...
Era una ragazza molto bella, con bei capelli biondi,immensi occhi blu notte...Non era molto grande quando scoprì di essere una semidea...Aveva circa 13 anni!
Era un giornata come tutte le altre, tranne per un semplice fatto, di solito sua madre, Susan, era sempre sorridente la mattina, e salutava Martha guardando gli occhi blu, ereditati proprio da lei, e con quel sorriso ineguaiabile, mentre quel giorno litigava al telefono per lo più parlando di Martha!
Ma lei non ci fece molto caso, salutò  con un cenno la madre, che nemmeno la vide, e andò semplicemente a scuola, come un normale giorno, a piedi.
Quando arrivò a scuola vide qualcosa di strano in giardino, come un capra, ma anche un umano, osservarla. Lei allora si avvicinò ma quella cosa subito scomparve.
Pensò fosse qualche animale strano...Insomma non ci fece caso!
A scuola fu  tutto tranquillo ma fu quello che successe dopo a sconvolgerla:
La madre per qualche strano motivo era venuta in macchina a prenderla,allora lei corse aprì la portiera  ed entrò , e subito la madre le disse :"Martha, adesso non andremo a casa, ed è probabile che per un po' non ci andrai..."
Martha subito rispose quasi urlando :"COSA?!? Mamma dove andiamo?"
Solo  a quel punto Martha si accorse che seduto nel sedile di dietro c'era l'essere strano  incontrato di mattina: a quel punto Martha urlò veramente. Allora la madre subito la calmò:"Calmati!!! Lui è Stikolos, è un satiro, si, uno di quelli della mitologia greca".
Martha allora esordì con :"E questo cosa mi sta a significare?"
Vide subito la mamma in difficoltà:"Beh... Ecco...Tuo padre non è mai morto...Tuo padre è un dio della mitologia greca..."
Allora il Satiro continuò:"...Quindi tu sei una semidea"
Martha non faticò a crederci: anche se fosse stato vero le sarebbe piaciuto quindi chiese freneticamente :"E chi è mio padre?"
Il satiro parlò di nuovo :"Apollo, il Dio delle arti".
A quel punto Martha si ricordò la prima cosa detta dalla madre e chiese :"Ma quindi dove vado?" Con voce triste,stavolta.
Rispose di nuovo il satiro:"Verrai con me al campo mezzosangue, il posto dove stanno i figli degli dei, ma tua madre, che è totalmente mortale, non verrà con noi...Quindi conviene che diventiamo amici...chiamami anche Stik per abbreviare..."
Martha era sconvolta...Che cosa doveva fare quel punto? Beh, andare al campo mezzosangue!
Avevano discusso così tanto che ormai erano quasi arrivati: c'era una bellissima costa  e loro stavano salendo sopra il promontorio: Un paesaggio spettacolare!
Il sole stava tramontando ormai, e lei non vedeva l'ora di arrivare a questo campo.
La mamma si fermò e Martha non capì perché visto che erano di fronte a un bosco, ma lei subito disse :"Siete arrivati"
Martha si mise a piangere a abbracciò forte la madre, che le sussurrò:"Io sono sempre con te, qui" disse indicando il cuore.
A quel punto Martha dovette lasciarla andare, e andò in mezzo al bosco insieme a Stik.
A un certo punto si sentì strana e Stik disse :"Oh sei già stata riconosciuta da tuo padre!"
Lei subito chiese :"Devo essere riconosciuta?"
Stik subito disse con aria sorpresa :"OVVIO, prima di venire riconosciuto si va nella cabina 11, quella dei figli di Hermes, che è anche il dio dei vagabondi, d'altronde, e poi quando il tuo genitore ti riconosce allora vai nella cabina con i tuoi  fratelli, sempre figli di Apollo, in questo caso."
Erano arrivati alla fine del bosco: e il campo era un posto fantastico!
C'era un lago, un arena, un campo da pallavolo, dei campi di fragole molto invitanti e poi 11 casette, disposte a U  tutte diverse con varie decorazioni.
Subito vide di fronte a lei un...un...CENTAURO!?!? Subito questo le disse :"Buongiorno Martha! Io sono Chirone, mi avrai visto in qualche libro di mitologia, vedo che tuo padre ti ha già riconosciuta" disse indicando l'arpa gialla che aveva in testa :"Adesso ti porto a conoscere il Signor D, direttore di questo campo(se te lo chiedi si, è Dioniso, ma ricorda che non si pronunciano i nomi degli Dei)"
Subito andarono di fronte a una casa con veranda e si sedettero in un tavolino ma c'era già qualcuno : un signore un po' sovrappeso, con una camicia a fiori, e la faccia un po' arrossata  le uniche cose che disse a Martha furono :"Benvenuta in questo campo e bla bla bla, adesso Chirone ti accompagnerà nella tua cabina ciao".
Martha rimase un po' delusa ma Chirone la accompagnò subito nella sua cabina,la 7: Era tutta d'oro, molto bella, ma dentro non c'era nessuno. Chirone le disse di poggiare la sua roba nella cabina in un letto libero. Ne trovò subito uno e poggiò lo zaino di scuola, l'unica cosa che aveva.
Allora Chirone la accompagnò al campo da pallavolo, dove stavano giocando i suoi fratelli evidentemente. Chirone subito lo fermò:"Buongiorno ragazzi, vi devo presentare una vostra nuova sorella, Martha!" E poi la lasciò lì subito una ragazza le venne incontro:"Ciao, io sono Siro, e sono la tua capogruppo!"
Era mora, aveva gli occhi verdi, evidentemente ereditati da suo padre...Ovvero loro padre...Ed era molto più grande di Martha.
Siro, non ricevendo risposta, le chiese:"Ti va di giocare a pallavolo?"
Con un sospiro Martha disse :"S-sì"
E iniziò a giocare, vedendo che comunque erano tutti gentili con lei, la nuova arrivata.
Giocarono per un po' e poi decisero di andare ad allenarsi nell'arena, con l'arco.
Martha non ne aveva mai visto uno in vita sua ma lo aveva sempre desiderato.
Allora Siro la aiutò:"Guarda devi metterti così,il braccio in questo modo e poi scoccare verso il manichino"
Martha mise la freccia,guardò intensamente il manichino e poi scoccò: le sembrava che tutto andasse a rallentatore e poi WOSH la freccia andò dritta nel cuore del manichino. Tutti applaudirono e un ragazzo biondo le disse :"Non male per essere la prima volta" con un sorriso.
Si sentì già un po' integrata quando parlò con quel ragazzo, si chiamava Paul, aveva la pelle quasi bianca e gli occhi marroni.
Conversarono un po' e diventarono amici in poco tempo, parlando anche a cena  e nel mentre che si tornava in cabina.
A quel punto Martha aveva già fatto amicizia con molti dei suoi fratelli: era felice ma anche sfinita: Non vedeva l'ora di addormentarsi sul letto nella sua cabina, ma poi si ricordò di sua madre.

La vita non cambia così o almeno è quel che pensavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora