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Fermo sotto il sole,con un paio di occhiali scuri e una camicia di lino bianca che svolazzava,mossa dalla leggera brezza e io che fissavo il mare con le mani in tasca.

-mettimi giù Enzo!- urlava mentre batteva forte le mani sulla mia spalla,sembrava un sacco di patate e io non l'avrei fatta scendere sarebbe finita in acqua.

-non se ne parla.-dissi mentre ridevo,baby stava per finire in acqua e appena arrivai al trampolino la buttai e fui tirato da lei,finimmo entrambi in acqua.

Riaprì gli occhi e continuai a fissare la coppia che stava giocando in acqua che mi stava ricordando i momenti più belli e lontani della mia vita.

Mi misi le mani in tasca per sentirmi meno solo e tornai a camminare sul lungomare,ero grato a chiunque avesse inventato gli occhiali da sole perché almeno potevo coprire le mie occhiaie,non collegavo i pezzi del puzzle mi sembrava impossibile farlo,Barbara non capiva neanche lei ci sembrava di aver a che fare con una persona sconosciuta e mi faceva male il petto ogni volta che ci pensavo.

Al gran bar, Il Delfino,stavo seduto davanti a un bicchiere di vino quando un uomo,elegante e misterioso affiancato da altri due che sembravano essere la sua security si sedettero di fronte a me e di colpo il locale si svuoti,deglutì a vuoto silenziosamente.

Lo guardai lui che mi guardava come se fosse davanti a una partita di poker,sguardo indecifrabile,smoking sartoriale estivo che costerà più di 15 mila euro e questo era il minimo,un Rolex datejuste da più di 50mila euro,profumo forte,virile.

-tu devi essere Enzo Fortis?- chiese tralasciando neanche la più vaga nota di rabbia,sorpresa se non fossimo nella vita reale direi che era un film e gli attori erano da premio Oscar per la migliore performance a freddo.

- sì qualche problema?-

-ho sentito qua e là che tu ieri hai parlato con la mia fidanzata che sposerò tra qualche mese,e l'hai strattonata per il braccio.- lo disse mentre si accarezzava la leggera barba morbida,cercavo una frase arrogante ma sapendo che al minimo aggettivo o avverbio di troppo sarei finito con una pallottola nel cranio,così optai per la diplomazia.

-che ne dici se ne parliamo testa a testa ?- un altro avrebbe implorato il perdono ma io no,io rivolevo baby   ed ero disposto a tutto.

Sorrise accogliendo la sfida, con un cenno della mano i due accompagnatori ci lasciarono seduti nel bar,fuori tutto era normale come se nessuno fosse disturbato dalla presenza di quello che forse era il capoclan più forte dei camorristi.

-rivoglio indietro Jasmine.- la convinzione con cui lo dissi sembrò divertirlo e io mi innervosì ma contai fino a 10 prima di poter fare cazzate.

- ragazzo io avrei già dovuto farti fuori ringrazia Dio che sono buono.-

-cosa le hai fatto per farla diventare così.- non era una domanda ma dal mio tono appariva come un ordine.

-io ? Niente, Jasmine è assetata di potere,hai presente quando stai sotto il sole e lo guardi direttamente con gli occhi ? Bruciano, distogli lo sguardo vedi lei non lo distoglie sfida qualunque cosa e vince.-

-tu l'hai fatta diventare così bastardo.- lo dissi a denti stretti mentre lui non perdeva la calma.

-io le ho solo teso la mano quando lei ne aveva più bisogno e lei l'ha presa,io l'ho amata e lei ha amato me.- si alzò in piedi e io feci lo stesso e ci fu un lungo sguardo di sfida,nessuna mossa solo una mano tesa che mi dava una pacca sul braccio.

- hai già tirato abbastanza la corda attenzione che non si spezzi.- uscì lasciandomi solo,impietrito e in collera.

Era una sfida io dovevo riavere quella donna ad ogni costo,rientrai a casa furibondo e non mi accorsi neanche della donna seduta su uno degli sgabelli della mia penisola,cosa ci faceva Jasmine in casa mia,non aveva più lo sguardo innocente di un tempo e il suo profumo era autoritario,si alzò in piedi e mi guardò freddamente,le foto sulla vetrina erano sparite e sicuramente lei le avrà fatte sparire,non riuscivo a parlare in sua presenza camminò verso di me e mi mise in mano una fotografia di Fabio mio nipote.

- stammi lontano o lui sarà il prossimo.-annunciò mentre apriva la porta di casa,uscì lasciandomi frustrato,preoccupato.

Non avrebbe mai ucciso mio nipote,non sarebbe stata così tanto spietata e gli voleva bene lo aveva visto nascere e crescere non gli avrebbe mai fatto del male,era solo il cosiddetto avviso della mafia.

-cosa sei diventata....- mormorai sedendomi a peso morto sul letto,mi lasciai cadere tra le braccia di Morfeo.

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