Capitolo 2

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Eren

Finita di fare la doccia, vado ancora nudo con solo l'asciugamano legata alla vita, di sotto dalla dottoressa per chiederle di quel ragazzo misterioso.
Sono troppo curioso.
Scendo di corsa le scale e la trovo inrenta a preparare la cena.
Le chiedo ansioso:
- Dottoressa Hanji!!! Chi cazzo è quel ragazzo?
- Quale ragazzo? - chiede lei smettendo di fischiettare, ma comunque allegra.
- Quello con gli occhiali e i capelli neri!
Lei finalmente si gira a guardarmi e dopo aver fatto una faccia stranita vedendomi nudo, mi risponde:
- Si chiama Levi Ackerman. Sarà il tuo coinquilino da oggi. Sta nella camera affianco alla tua.
- Quanti anni ha?
- 19.
- Perché è qui? - domando un po' preoccupato.
Lei si arrabbia e mi dice:
- Perché? Non lo vuoi?!
- No, no, no!!! - mi affretto a rispondere io evitando altri fraintendimenti - Non è questo. Volevo dire, ecco... È come me? Cos'ha fatto...?
Non so come spiegarmi.
Spero che abbia compreso...
È come speravo.
La dottoressa mi fa cenno di avvicinarmi e mi sussurra all'orecchio:
- È malato di anoressia. Non fargli capire che lo sai.
Non fiato.
Non emetto nessuna reazione quando lei si allontana dalla mia faccia e ritorna a cucinare.
Non so come reagire.
Anoressico...
Eppure non sembrava...
Decido di archiviare queste riflessioni per dopo e di andarmi a vestire di sopra.
Raggiungo la mia camera e entro.
Devo andare a prendere i vestiti nell'armadio...

MIO

DIO.

Sto davvero vedendo quello che i miei occhi vedono???!!!

Sono stupefatto, disgustato e dispiaciuto allo stesso tempo.

Nell'armadio c'è Levi che si sta mettendo dei vestiti e...

Ed è a torso nudo...

È tremendo...

- VATTENE!!! - mi grida spaventosamente arrabbiato - VA VIA SUBITO!!!

Gli obbedisco immediatamente e chiudo la porta bianca dietro le mie spalle.

Oh Dio Santo.

È stato agghiacciante...

Vedere così bene le sue costole da poterle contare...

Le sue vertebre creare colline al centro della sua schiena...

Le sue braccia avere lo stesso spessore di un filo...

Le sue scapole spuntare come iceberg dall'oceano...

Mi dispiace troppo averlo visto...
Io non volevo...
Io...

Basta.

Non ce la faccio.

Mi sento troppo in colpa...

Apro le tasche del mio giubbotto e tiro fuori con decisione le forbici trafugate la settimana scorsa.

Mi tiro su la manica sinistra...

Inizio a graffiare con forza dolorosa e soddisfacente...

Continuo...

Fa male, ma è rilassante...

È sollevante...















Levi

No...
Mi ha visto...
Quel bastardo...

Ora gli vado a parlare però...

Non voglio che...

Ah, non so bene cosa voglio e non voglio, però sento di doverci andare a parlare.

Insomma, non so nemmeno come si chiama.

Mi infilo la maglia grigia e vado in corridoio.
Noto c'è solo una porta chiusa e che è attaccata alla mia.
Ecco come ha fatto... La cabina armadio collega le due camere...
Aspetto ad aprire la porta.
Non commetto gli stessi errori due volte.
Busso.
Mi risponde un sussulto e una voce rauca e spaventata:
- Chi è? Hanji, sei tu?
Non so cosa rispondergli...
Opto per fare il misterioso:
- No.
E dopo aver risposto apro lentamente la porta.

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