Capitolo 4

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Il mattino dopo mi sveglio con un gran mal di testa. Non mi ero addormentata più tardi del solito la sera precedente; avevo rimuginato sulle parole di Scott, avevo lottato contro l'ansia che di sera arrivava sempre in maniera più insistente e infine ero crollata. Da quando la sera evitavo di uscire, la paura di avere l'ansia era aumentata, e questa stessa paura mi provocava l'ansia stessa, come un cane che si morde la coda. Sentivo qualcosa dentro di me che bussava, che voleva uscire, voleva parlarmi e dirmi cosa c'era che non andava ma soprattutto cosa potevo e dovevo fare per migliorare il mio stato d'animo, ma mi rifiutavo di sentire altro; l'ultima volta che avevo ascoltato le mie emozioni e le mie sensazioni, ero finita male. Mi alzo dal letto e indosso le prime cose che trovo nel caos dell'armadio, un jeans e un maglione nero, infilo le scarpe, mi pettino i capelli e scendo di sotto. Jen era già uscita per andare a lavoro, ma David era ancora in cucina e con lui c'era Andrew.

<<Buongiorno Dee>> dice quando entro in cucina, ed io gli faccio un piccolo sorriso.

<<Ehu Drew>> dico, prendendo la caraffa di caffè e versandomene una tazza. <<Che ci fai qui? >>.

<<Sono venuto per parlare di affari con tuo fratello>> mi informa arruffandomi i capelli. Mi scosto guardandolo male, e inizio a bere il mio caffè bollente.

<<Che genere di affari?>> chiedo, guardando mio fratello che ha lo sguardo su delle carte.

<<Vorrei ampliare il bar. Sai, mi piacerebbe che da semplice bar diventasse qualcosa di più. Una pasticceria. Josh è d'accordo>>.

<<E come mai non è venuto il fratello di Jen a parlarne?>>.

<<Non voleva lasciare il bar e ha delegato me, visto che l'idea è mia>> sbuffa Andrew, ma è divertito e mi guarda affettuosamente. <<Pensavo che una volta lanciato il progetto, con il gazebo e l'espansione che abbiamo in mente avremmo bisogno di più personale>> mi spiega, prendendo una cartina dal mucchio di carte che aveva David ed indicandomi il progetto. <<Potresti fare qualche turno il pomeriggio, per entrare nel mondo del lavoro>>.

Lo guardo, pensando che mi stia prendendo in giro, invece il suo sguardo è serio e determinato. Prima di rispondere guardo David, che ha finalmente distolto lo sguardo sulle carte e lo ha posato su di me.

<<Penso che ti faccia bene... distrarti un po'. Concentrarti su altro>> incalza. <<Potrebbe piacerti, addirittura potresti lavorare con noi a tempo pieno se sarai brava>>.

Ci sto ancora pensando, quando David sbuffa. Andrew lo ignora, ma io no. Mi giro a guardarlo di nuovo.

<<Cosa c'è, David?>>. Non so perché, ma inizio ad innervosirmi.

<<Non lo so>> dice lui. <<Lavorare per un po' forse ti farà bene, come dice Andrew, ma non so se fare la cameriera sia la migliore delle ipotesi. Soprattutto se vorrai farlo a vita. E poi, vorrei che ti concentrassi sugli studi>>.

Questo discorso fa aumentare il mio nervosismo ancora di più e prima di rendermene conto sono già in piedi. <<Sai David, inizio a pensare che frequentare con le persone di alto rango ti abbia trasformato come loro, con la puzza sotto il naso>> sbotto prendendo il mio zaino. <<La cameriera è un lavoro come un altro, sia per arrotondare sia a vita. Credo che siano fatti miei se poi un domani la mia massima ambizione mi porterà a lavorare in una pasticceria>>.

Andrew non dice niente ma mi guarda con approvazione, mentre David diventa leggermente rosso e il suo sguardo si indurisce mentre mi guarda. Non aggiunge altro, poi si rivolge ad Andrew. <<Credo che vada bene. Per quel che c'è scritto qui, non dovresti avere problemi nell'edificare questa zona con un gazebo, che sia apero o che sia chiuso>>.

Incompresi 2.0 ~The Misunderstood Series (SOLO MOMENTANEAMENTE sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora