Capitolo 6

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Marinette

- Ezra! -

Avrei proprio voluto sapere dove diavolo si era cacciato mio figlio.

Scesi al piano di sotto per vedere se si era infilato nel frigorifero come suo solito ma niente.

- Ezechiele se non esci immediatamente non ti porto a fare nessun giro turistico - lo minacciai.

- Voglio la felpa con le orecchie - lo sentii dire da qualche parte.

Maledetta felpa con le orecchie!
L'avevo fatta qualche mese prima in un attimo di nostalgia. Era della misura di Ezechiele e ci si era subito affezionato e sapevo benissimo che l'aveva infilata nello zaino insieme ai panni che si era portato dietro: era una felpa completamente nera, con un impronta di gatto, verde, sul petto e il cappuccio aveva due graziose orecchie da gatto.
Come avevo detto era stato un attimo di nostalgia, ricordava un pochino Chat Noir. Ok parecchio...

Che ci trovava in quella felpa poi...non lo sapevo.

Sospirai e guardai l'orologio. Erano quasi le nove e io me ne andavo in giro con la camicetta sbottonata e il reggiseno in bella vista, portavo ancora i pantaloni del pigiama e mio figlio doveva ancora vestirsi e lavarsi.
Non ce l'avremmo mai fatta!

- Ok! - esclamai - Mettiti la felpa con le orecchie! -

Ezra saltellò fuori da un mobile e venne ad abbracciarmi.

- Grazie mamma - disse con quel suo sorriso che mi faceva sciogliere ogni volta.

- Come se potessi competere con te - borbottai facendolo ridere.

Poi scappò in camera mia per vestirsi. Feci per raggiungerlo ma bussarono alla porta e io, da persona educata andai ad aprire senza pensarci due volte.

Adrien era sulla soglia ed era... maledizione a lui...era bellissimo, come sempre: i capelli biondi arruffati come al solito, il sorriso dolce e malizioso, i suoi occhi verdi scintillavano; con addosso una felpa marrone e dei jeans sbiaditi, con l'aggiunta di un paio di occhiali da sole verdi poggiati sulla testa...era be' bello, ma non aveva l'aria del modello come una volta.
Somigliava a Chat Noir in effetti, senza le orecchie e la maschera.

Avevo ancora voglia di picchiarlo e l'avrei fatto, ma non potevo resistere al suo fascino.

Mi guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo e arrossì di colpo.

Seguii la direzione dei suoi occhi e andai nel pallone.

- Oh cavolo! - esclamai cercando di comprirmi meglio che potevo.

Avevo aperto la porta in reggiseno!

Adrien distolse lo sguardo e cominciò a fischiettare, imbarazzato.

- Dai che c'è di male...non è niente che non ho visto - disse Adrien portandosi una mano dietro alla nuca.

Ecco, in quel momento mi stava venendo quella pazza voglia di dargli un bel calcio dove non gli batteva il sole.
E l'avrei fatto, eccome se l'avrei fatto! E stavo per far partire la gamba quando sentii i passi di mio figlio.

- Con chi parli mam...Adrien! - disse  Ezra.

Vidi il suo volto illuminarsi quando vide la figura del modello.

Ezechiele corse verso di noi e... saltò in braccio ad Adrien.
Per fortuna che lui aveva i riflessi pronti nonostante la sorpresa: lo prese al volo e lo sollevò. Mio figlio si strinse a lui stile koala.

Sentii un tuffo al cuore.
Era... wow, era una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere in vita mia.

- Pensavo che la mamma di avesse ucciso - disse Ezra con innocenza.

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