Adrien
Parigi, oggi...
- Se esci da quella porta, giuro che... -
Sbam!
Quel rumore era soddisfacente.
Erano passati sei anni da quella sera e io e mio padre eravamo arrivati ad un accordo: stavamo nella stessa stanza solo per parlare d'affari, qualunque altra cosa che mi riguardava non erano affari suoi.
Aveva fatto la sua scelta quando aveva deciso di usare il Miracoulus della farfalla e io avevo fatto la mia.Da quando avevo compiuto 18 anni, 4 anni prima, me ne ero andato di casa, mi ero comprato un appartamento e vivevo da solo. Mettevo piede a Villa Agreste solo per lavoro visto che mio padre aveva insistito perché continuassi a lavorare per lui come modello.
Che cosa facevo oltre a prestare la mia faccia e il mio corpo a mio padre?
Nulla, praticamente.
L'alcol era il mio migliore amico e ogni tanto mi piaceva stare in compagnia delle dolci signore non disposte ad avere una relazione più lunga di una notte.
Ero patetico?
Si!I miei amici che fine avevano fatto?
Erano andati avanti con la loro vita e io ero troppo scorbutico per la loro pazienza.Ladybug/Marinette?
Era andata via...Quando quella sera ci eravamo lasciati andare sembrava che le cose fossero andate bene, il problema era venuto la mattina dopo.
Quando mi ero svegliato mi ero reso conto di quello che avevo fatto e me ne ero pentito.Dopo sei anni ricordavo ancora gli occhi di Marinette quando quella mattina mi ero reso conto di quello che era successo tra noi.
Mi ero preso la sua verginità senza pensarci. Ero sconvolto perché avevo scoperto che Papillon era mio padre e perché avevo scoperto che la mia migliore amica era la ragazza di cui ero innamorato.
Non avevo chiesto nulla a Marinette...non gli avevo chiesto se voleva venire al letto con me, se era d'accordo.Mi sentivo sporco, era come se l'avessi violentata e avevo deciso di sparire dalla sua vita.
Lei se ne era andata in America qualche mese dopo, senza dire nulla...ne un ciao, ne un tornerò.
Ma non potevo aspettarmi niente dopo quello che avevo detto e fatto nei suoi confronti.Avevo smesso di amarla?
No, mai.
L'amavo ancora e mi sentivo un verme ogni volta che andavo con una donna che non fosse lei e immaginavo di essere con la mia principessa.Non la meritavo e non l'avrei mai meritata.
Rientrai nel mio appartamento lanciando un'occhiata in cucina, dove sapevo di trovare Plagg. Lui era l'unico ad essere rimasto al mio fianco, l'unico che sembrava tollerarmi.
- Se sei tornato per farti trasformare e andare ad ubriacarti allora scordatelo - mi disse affondando la faccia nel camamber.
- No oggi no - dissi poggiando la borsa a terra e buttandomi sul divano.
Non avevo intenzione di fare nulla quella sera, avevo un mal di testa tremendo ed ero stanco.
- Hai deciso di far finire la tua vita? No perché hai proprio quella faccia - mi disse Plagg prendendo a volteggiare davanti al mio viso.
- La morte non mi farà scontare i miei peccati - borbottai mettendomi il braccio sugli occhi e affondando ancora di più nel divano.
- Perché affondare i tuoi peccati nell'alcol e in un altra cosa invece si - mi rimproverò.
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Il mio segreto più grande...
Fiksi PenggemarParigi è in pace... Papillon è stato sconfitto e parigini e supereroi possono vivere la loro vita in tranquillità... Ma non è questa la storia che racconteremo... Marinette Dupain-Chang lascia Parigi poco dopo la sconfitta del famigerato Papillon, s...