Sorte difficile

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Jake

"Visto che ora siamo amici, posso offrirti un passaggio io...in qualunque posto tu stia andando alle 3 di notte, amica", incalzo io.

Effettivamente che cavolo fa a quest'ora ?

"In effetti sì, avrei bisogno di un passaggio, grazie; anzi, conosci per caso un motel decente in zona, amico ?" risponde lei avvicinandosi con il sorriso più strafottente che le abbia mai visto fare finora.

Diavolo, quanto vorrei chiederle di tornare a stare da me ! Ma so anche che devo sopportare tutta questa situazione pur di averla vicino.

"Ma certo, anzi lascia pure che prenda io i tuoi bagagli, sembrano pesanti, amica", faccio io prendendo le sue cose e sistemandole sulla moto.

"Mai vista tanta gentilezza da parte tua, sono veramente colpita Adams", dice lei ridacchiando.

Sfugge una risata pure a me e sembra che tutto sia così facile, come non lo è mai stato tra di noi.

Kylie

"Ti ringrazio del passaggio, amico. Ci vediamo in giro allora."

Lo saluto con un cenno della mano e mi avvio verso la mia camera.

Non ti voltare Kylie, non ti voltare...

Sento una mano toccarmi la spalla e mi giro.

Il viso di Jake è a pochi centimetri dal mio e io subito mi sento avvampare.

"Hai scordato questa, amica", dice lui senza distogliere il suo sguardo dal mio mentre mi porge una delle borse.

Sento il suo respiro sulle guance e sulle labbra...

"Ciao amica mia, a domani", fa lui allontanandosi improvvisamente col suo solito ghigno.

Solo a quel punto io mi rendo conto di avere il viso proteso verso di lui, probabilmente a causa di quella vicinanza così inaspettatamente gradita.

Fino a poco fa ero convinta che questa amicizia sarebbe stata difficile solo per Jake, ma ora non ne sono più tanto sicura.

Dio, in che guaio mi sono cacciata !

Jake

Non ti voltare Jake, non ti voltare...

Sii uomo e sfrutta le tue armi per farla tornare da te.

Non mi volto e sfreccio via.

«Bene, è fatta», mi ripeto in testa una volta messo piede dentro casa.

"Ora non resta che avere la forza di starle accanto come amico mentre cerco di fare quanto possibile per farla tornare da me. Io però non so un cazzo dell'amore e non so nemmeno cosa significhi far innamorare qualcuno. Diamine ! Sto anche parlando da solo come un adolescente del cazzo !"

Che diavolo mi ha fatto questa ragazza ? Dopo mesi ancora cerco di capirlo, ma forse mi sforzo troppo. Credo proprio che non ci sia un motivo. Lei è il mio destino, lo sento.

Kylie

"Bene ragazzi, mi raccomando, ripassate per l'esame di fine trimestre", conclude così la lezione il professor Harris.

"Non avrei sopportato oltre, giuro", ride Julie venendomi incontro e facendo ridere anche me.

Odia proprio diritto privato e mi diverte vedere la sua reazione ogni volta che il professore esce dall'aula al termine della lezione.

"Se non ti piace studiare tutto questo, allora perché hai scelto questa facoltà ?" domando molto sinceramente facendo spallucce.

"È stato mio padre ad insistere tanto. Mi ha sempre detto che sarei dovuta diventare un brillante avvocato e che lui poi mi avrebbe fatto lavorare in uno dei più prestigiosi studi legali dello Stato. Non ho mai avuto il coraggio di dirgli cosa ne pensavo realmente. Non è mai stato particolarmente orgoglioso di me, ma ogni volta che parlavamo di questo argomento gli brillavano gli occhi."

Julie guarda in basso e capisco che si sta perdendo tra i suoi pensieri e i suoi ricordi. Non deve essere stato facile neanche per lei.

"Tu chi vorresti essere Julie ?" le chiedo io di getto.

"Il mio sogno è lavorare per una rivista di moda: creare tendenze, scrivere articoli con consigli utili, dare una prospettiva della moda anche a chi non l'ha mai avuta; sai no, cose del genere insomma..", fa lei quasi imbarazzata del suo sogno.

"So che è stupido..."

"No Julie, non è affatto stupido; i sogni non lo sono mai. È stupido rinunciarci, gettare la spugna senza avere nemmeno mai provato. Non lasciare che gli altri decidano per te o che sia il senso di colpa a farlo. Credimi, ho fatto lo stesso errore in passato e ne ho pagato il prezzo."

Julie mi guarda quasi con le lacrime agli occhi e mi abbraccia.

"Grazie Kylie, di tutto. Dico davvero", fa lei stringendomi ancora di più.

Ammetto che non mi aspettavo un tale trascorso da parte sua riguardo questo argomento, ma sono contenta di averle ugualmente dato una mano.

"Buongiorno dolcezze !"

Eccolo, ci mancava lui adesso.

"Jake, che diavolo ti prende ?", dice Julie staccandosi dal mio abbraccio e riprendendo subito il suo ruolo da dura.

"Dio come sei acida oggi Julie ! Volevo solo salutare le mie due fantastiche amiche in questa bella giornata !", risponde Jake terminando con un sorriso idiota.

Mi scappa una risata.

"Grazie Kylie, almeno qualcuno qui capisce le mie reali intenzioni !" fa lui guardando male Julie.

"Bene. Ho visto e sentito abbastanza per oggi. Lo lascio a te Kylie, almeno avrete modo di consolidare la vostra amicizia no ?" domanda Julie.

Che bastarda ! Questa me la pagherà, giuro !

"Ma certo ! Splendida idea, vero Kylie ?" domanda Jake cingendo le mie spalle col braccio.

Detesto entrambi in questo momento, dico davvero. Darei una botta in testa a tutti e due e scapperei a gambe levate da questa situazione a dir poco imbarazzante.

"Certamente...", rispondo io a quel punto con un tono di voce decisamente ridicolo.

"Grandioso allora. Ci vediamo più tardi ragazzi, raggiungo Tyler alla caffetteria", dice infine Julie prima di andare per la sua strada.

Succede proprio quello che avrei voluto evitare più in assoluto.

Io e Jake rimaniamo da soli e in un profondo silenzio imbarazzato dal quale sembra che nessuno dei due sia in grado di uscire.

"Bene, Kylie, quindi...cosa ti piace fare...di solito ? Oltre che studiare anche quando non ce n'è un motivo, ovvio", esordisce lui con la sua solita sfacciataggine.

"Bè, Adams, diciamo che ho anche io degli hobbies, ma questi non includono sedurre squallide sciacquette e fare la spaccona, mi dispiace", rispondo io meravigliandomi per la risposta a tono.

"Wow, ti ho proprio insegnato bene, amica. Per oggi, comunque, sono disposto a fare un'eccezione e mi concedo di annoiarmi insieme a te", fa lui solleticandomi il mento col dito.

"D'accordo, amico. In tal caso seguimi e poi mi dirai se ti sei davvero annoiato", rispondo io tendendogli la mano.

Lo sto facendo veramente ? Devo essere pazza.

Jake mi guarda perplesso, ma con quel suo solito sorrisetto sulla faccia.

Prende la mia mano e io inizio a correre verso l'uscita.

"Stuart, non ho più l'età per certi sprint !"urla divertito.

Questa probabilmente l'avranno sentita tutti prima di vederci uscire dalla facoltà.

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