Capitolo 21.- Epilogo.

2K 69 25
                                    

Due anni dopo.

Dicembre 2030.

Firenze.

"Mamma neve!"
Esclama Nicolò quando dei bianchi fiocchi di neve cominciano a cadere dal cielo.

"Si amore , hai visto?"
Chiedo lasciandogli un bacio sulla guancia e sistemandomelo meglio in braccio , metto un braccio intorno alle spalle di Carlotta , sorride , intreccia la sua mano con la mia che le penzola su una spalla, alza il viso e strofino il naso con il suo , per poi lasciargli un bacino.

La guardo , ha ormai dieci anni.

Ed è una meraviglia.

Mi sorride , poi ricominciamo a camminare.

E' Natale.

Stiamo passeggiando fra le bancarelle in centro a Firenze , ci sono varie persone travestite in modo natalizio.

Nicolò goloso com'è vuole una frittella ed io non riesco proprio a dirgli di no, nonostante siamo appena andati via da casa dei nonni dopo aver mangiato fino a tre ore fa.

Sono quasi le sette di sera .

Stiamo andando a casa nostra , quella di Firenze , quella che Federico ed io non abbiamo mai venduto , che ci siamo tenuti stretti , adattandola col tempo ai bambini.

Ci passiamo spesso le vacanze , scendiamo spesso a Firenze , ci passiamo da sempre le vacanze di Natale.

Federico quando torna dall'America sta qua , ci dividiamo la casa , da persone civili , anche se da due anni a questa parte i nostri contatti riguardano solo Carlotta e Nicolò , non sono mai andata oltre , soprattutto io , dovevo mettere dei paletti o sarei tornata fra le sue braccia senza pensarci troppo.

Abbiamo pranzato con la mia famiglia , con Adriana e Carola , che nel frattempo è diventata sua moglie , hanno anche una splendida e meravigliosa bambina , Lisa , che ha la stessa età di Nicolò.

Per anni a Natale ci siamo divisi fra Firenze , Torino e Carrara con le nostre famiglia, spesso insieme , altre volte invece andavamo o dalla mia famiglia o da quella di Federico ma la sera di Natale è sempre stata dedicata a noi tre.

Parlo di tre perché purtroppo Nicolò non ha mai potuto passare un Natale tutti insieme.

Nicolò non ha mai fatto in tempo a vedere la nostra famiglia , la sua famiglia e questo è uno dei miei rimpianti più grandi.

Ma nonostante questo io e Carlotta abbiamo sempre rispettato le nostre tradizioni , anche se Federico non c'è più , anche se la nostra famiglia non c'è più.

"Facciamo la cioccolata ?"
Mi chiede Carlotta stringendosi di più a me.

"Maglioni imbarazzanti , antiscivolo imbarazzanti , cioccolata e marsh mellow , che ne dici?"

"Che come ogni anno non potrei chiedere di meglio."

Sorride.

Ha il sorriso uguale a suo padre ed ammetto che ogni tanto guardandola mi sento stringere la bocca dello stomaco perché rivedo lui , in tutto e per tutto.

Mi manca.

Mi manca da impazzire.

Mi manchi ogni giorno , ogni ora, ogni minuto , ogni secondo.

Ma sono andata avanti , siamo andati avanti.

Arriviamo sul vialetto di casa , Carlotta si stacca da me , Nicolò si fa mettere a terra , vogliono fare la gara per chi arriverà primo al cancello di casa, anche se Carlotta lo farà sicuramente vincere perché è già una meravigliosa sorella maggiore.

Sei la strada che porta alla vita.- Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora