Capitolo 4.

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Ottobre 2017.
Firenze.

"Devi andare a scuola?"
Mi chiede Sofia quando parcheggio davanti alla casa dei miei nonni , la parola università non le rimane particolarmente in testa così abbiamo optato per chiamarla scuola.

"Si , ricomincia anche per me."
Rispondo sistemandole il cappottino , le temperature sono ormai scese bruscamente e non voglio rischiare che si ammali , la prendo in braccio e mi sistemo la sua borsa sulle spalle mentre citofono ai miei nonni che mi aprono subito , prendo l'ascensore salendo al settimo piano , secondo appartamento sulla sinistra.

Sorrido quando vedo che mio nonno ha già aperto la porta e ci sta aspettando sulla soglia.

"Ciao tesoro."
Esclama lasciandomi un bacio fra i capelli , fa un leggere buffetto a Sofia prima di prenderla in braccio , appoggio le cose di mia sorella sulla cassapanca vicino alla porta d'entrata.

"Ti fermi per un caffè Blue?"
Chiede mia nonna affacciandosi dalla cucina.

"No grazie nonna , vado a fare colazione con Mirko, Sofi la viene a prendere papà appena stacca."
L'abbraccio dolcemente , saluto nonno e saluto mia sorella , poi esco velocemente dal palazzo dei miei nonni , sono davvero in ritardo.

Fortunatamente alle otto e mezzo del mattino non c'è molto traffico , la gente è già arrivata al lavoro o a scuola , ha già cominciato la sua routine.
Arrivo al bar dell'università , Mirko è già fuori che mi aspetta , abituato al mio ritardo , ci siamo conosciuti il primo giorno del primo anno e da li siamo due dei pochi che hanno resistito negli anni e siamo diventati davvero inseparabili , ha conosciuto anche Federico ed io Sara , la sua fidanzata , in una cena per un'uscita a quattro , da li è capitato spesso di uscire insieme tutti e quattro anche se ora ovviamente queste uscite non saranno più possibili , non in quattro per lo meno.

"Riesci ad essere in ritardo pure dopo più di un mese che non ci vediamo."
Esclama guardandomi quando lo raggiungo.

"Ho portato Sofi dai nonni."
Rispondo alzando le mani .

"Ah allora se si tratta di Sofi sei perdonata."
Rido e mi faccio abbracciare , mi è mancato.

In realtà mi è mancato tutto dato il mio stare a Torino sola da metà Luglio fino alla fine di Agosto per stare vicino a Federico e non lasciarlo solo almeno i primi tempi.
Certo ,sono tornata tre settimane , però mi sono completamente tuffata nella sessione per passare gli ultimi esami prima di andare di nuovo a Torino una settimana, quindi è come se Firenze nemmeno l'avessi notata.

E potranno passare anni ma probabilmente ogni qualvolta andrò lontano da Firenze ne sentirò la terribile mancanza , mancanza della mia città o mancanza delle persone che amo ? Credo entrambe ma probabilmente per Federico riuscirò a sopportare queste mancanze , o almeno spero.

Ci sistemiamo nel nostro solito tavolino , all'aperto per ora , poi ne abbiamo uno anche all'interno per le stagioni più fredde , prendiamo i soliti due cappuccini con brioches a cioccolato e crema , mi accendo una sigaretta nell'attesa delle nostre ordinazioni.

"Allora com'è essere una wags della Juventus?"
Mi prende in giro e si guadagna un bel dito medio da parte mia.

"No dico davvero , com'è essere alla Juventus?"
Mi chiede ancora , serio.

"E' strano , prima a Firenze non aveva tutta questa visibilità , io men che meno , passando alla Juventus invece è aumentata anche la mia , alla conferenza stampa qualche ragazzo urlava il mio nome e mi ha fatto strano. Per il resto è uguale al ruolo che io avevo alla Fiorentina , ovvero sono la sua fidanzata e devo sostenerlo , il vero cambiamento , calcisticamente parlando , è avvenuto per lui , dovresti farla più a lui che a me questa domanda."
Si accende una sigaretta anche lui.

Sei la strada che porta alla vita.- Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora