35. Trap

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Chelsea, da quando i ricordi le piombarono addosso, aveva un terribile mal di testa e la mente leggermente annebbiata, era perfettamente consapevole che le mancavano ancora dei pezzi.

Si girò a guardare Richard che era seduto al suo fianco, con gli occhi stava guardando la ragazza che stava guidando, ma aveva capito che in realtà aveva la testa da tutt'altra parte. Il suo naso aveva uno strano colorito viola che aveva tutta l'aria di essere un livido.

<<Cosa ti è successo?>>, gli chiese ridestandolo dai suoi pensieri.

Nel momento in cui si girò verso di lei incontrò i suoi occhi azzurri e sorrise.

Ricordava la prima volta che aveva iniziato ad andare a trovarla ai laboratori, lei era nell'ufficio della madre che le stava spiegando le sue ricerche e gli esperimenti che facevano. Era strano, ma nel momento in cui Susan aveva iniziato a parlarle, Chelsea pendeva già dalle sue labbra. Quando tornò nella sua camera lo aveva trovato già lì che la stava aspettando con un sorriso storto stampato sul volto, da quel giorno era tornato spesso e avevano iniziato a legare parecchio.

<<Nulla, non ti preoccupare...>>, le sussurrò passandosi una mano sul naso.

Chelsea gli lanciò un'occhiata poco convinta, ma lasciò cadere l'argomento, per tirarne in ballo uno più pesante.

<<Rich... - lo chiamò facendogli alzare nuovamente gli occhi su di lei - Perché non ricordavo nessuno di loro?>>, gli chiese con un filo di voce.

Lo sguardo che il biondo gli rivolse era strano, pieno di pietà, come se sapesse qualcosa che ancora lei non sapeva. La rossa in quel momento faceva fatica a tenere a mente le cose e i ricordi che aveva recuperato stavano già iniziando a sfuggire, forse l'espressione di Richard era rivolta a quello.

Dopo qualche minuto di silenzio in cui probabilmente il ragazzo pensò a quali parole usare, finalmente parlò, ma non le disse quello che voleva sapere.

<<Chelsea...Ci vuole calma. Ne parleremo una volta arrivati, ok?>>, le disse premuroso stringendole la mano.

La ragazza voleva sapere, ma allo stesso tempo era molto stanca e quel mal di testa la stavo uccidendo.

<<Riposati un po', ti sveglio io>>, mormorò come se le avesse letto nel pensiero.

A quelle parole la rossa si rilassò leggermente e appoggiò la testa allo schienale chiudendo gli occhi e scivolando lentamente nel mondo dei sogni.

***

Chelsea si svegliò all'improvviso, dopo che un forte rumore le perforò le orecchie.

Sentì gli altri ragazzi urlare mentre l'autobus andava fuori strada, fermandosi soltanto quando colpì un albero della foresta, e rumori di pistole che sparavano non sembravano avere intenzione di finire.

La ragazza si alzò spaventata dando un'occhiata alla ragazza che prima stava guidando, era morta, un colpo dritto alla testa.

Deglutì mentre cercava di trovare una soluzione, ma i colpi non sembrarono finire. Doveva aiutare quei ragazzi.

<<Dobbiamo andare prima che ci raggiungano!>>, era Richard che le urlò all'orecchio cercando di sovrastare quelle degli altri.

Li avevano trovati, ma come? Non c'era tempo per pensare.

Raggiunse la ragazza morta e afferrò la mappa che Janet le aveva lasciato.

<<Ragazzi - urlò richiamando l'attenzione di tutti - Adesso si corre verso il bosco, dobbiamo essere veloci>>, una volta detto questo cercò di aprire con fatica la porta dell'autobus e fece scappare tutti verso la foresta.

𝗕𝗹𝗼𝗼𝗱 𝗧𝘆𝗽𝗲: 𝗡𝗲𝘄 𝗚𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora