Capitolo 6

20 5 0
                                    

Il giorno dopo Michelangelo non perse tempo e le scrisse subito: "ei, come stai?". Aveva ansia, era la prima volta che si sentiva così, soprattutto per una ragazza con la quale non aveva nemmeno mai avuto una conversazione, ma più pensava a lei e più credeva fosse bella; non era la sua prima cotta, il primo anno di liceo ci fu una ragazza della quale si era innamorato, ma per colpa della distanza e forse anche perché erano troppo piccoli la loro storia non era durata tanto.
Con lei era diverso, sentiva emozioni nuove, forti, voleva assolutamente conoscerla anche se non sapeva nulla di lei se non il nome.
Erano passate tre ore e ancora non gli aveva risposto, non voleva darci troppo peso, pensò che probabilmente stava lavorando; anche lui era a scuola ma non riusciva a prestare ascolto alla professoressa che spiegava, si era quasi rassegnato che probabilmente una ragazza così bella non parlava con un ragazzi come lui, era basso, molto magro per la sua età e con dei capelli biondi e ondulati non era di certo uno dei ragazzi più belli al mondo.
Per ricreazione si mise in fila alle macchinette per prendere il caffè come al solito, finché non si accorse di una notifica, non ci poteva credere che le aveva risposto, ricontrollò più volte di non aver letto male; sapeva che doveva stare molto attento di non farsi ingannare perché un passo falso e poteva rovinare tutto, quindi decise di bersi il suo caffè con calma e di aspettare qualche minuto prima di risponderle.

Finirà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora