Capitolo 10

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Eva quella mattina si era svegliata con un po' di influenza, fece colazione e decise di prendere subito qualcosa, quel pomeriggio doveva uscire con Michelangelo e non voleva dargli buca, era curiosa di capire come fosse quel ragazzo.
Quella mattina chiamò anche i suoi genitori, le mancavano molto, era quasi un mese che non li vedeva anche se si aggiornavano regolarmente, e si misero d'accordo perché li andasse a trovare settimana prossima, pensò che doveva chiedere due giorni di ferie ma non ci sarebbero stati problemi probabilmente.
Era passata circa un'ora da quando aveva preso la tachipirina e si sentì decisamente meglio, decise di studiare un po' quindi e per pranzo si fece tonno e mozzarella, era proprio negata come cuoca e pensò che prima o poi avrebbe dovuto imparare a cucinare.
Un'ora prima dell'appuntamento si fece una doccia e si vestì abbastanza pesante, faceva parecchio freddo per essere ancora settembre; non doveva neanche prendere su la macchina perché il luogo in cui si erano dati incontro era abbastanza vicino a casa sua.
Arrivata nella piazzetta Michelangelo le porse subito un girasole, nessuno le aveva mai regalato dei fiori prima e lei rimase abbastanza stupita, sapeva che era insolito come fiore ma lo trovava molto bello.
La portò in un bar molto carino, e dopo l'imbarazzo iniziale parlarono per tutto il pomeriggio senza mai interrompersi.
Era quasi dispiaciuta di dover tornare a casa, si era trovata bene; fecero per salutarsi quando lui la baciò, fu un bacio abbastanza rapido ma che la turbò parecchio, era felice, per la prima volta dopo parecchi anni e aveva paura durasse per poco quella sensazione.

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